Emmy Awards 2020, i grandi esclusi

Da The New Pope ad How to Get Away With a Murder, i titoli snobbati dagli Oscar della tv

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Emmy Awards

La stagione dei premi sia televisiva che cinematografica è famosa per essere colei che genera nuove dinamiche all’interno dello show-business. Da un lato tutta una serie di produzioni tendono a salire sul carro dei vincitori, mentre altre ne rimangono ingiustamente lasciate fuori. Mai come quest’anno tra le nomination agli Emmy Awards, rimangono fuori titoli celebri e performance a dir poco memorabili che sembrano non esser state abbastanza per il pubblico americano.

Emmy Awards: quando performance memorabili non sono abbastanza

Le nomination a gli Emmy Awards hanno fatto discutere per la mancanza di titoli del calibro di Peaky Blinders, Mr Robot, The New Pope o anche singole performance. A colpire maggiormente risulta, la mancata nomination di Viola Davis per la sua memorabile performance in HTGAWM e quelle di Bob Odenkirk, Rhea Seehorn Tony Dalton per Better Call Saul.

A fare rumore e a provocare sgomento non sono mai i nominati, ma gli esclusi dopo performance acclamate e riconosciute dal grande pubblico in maniera unanime. Se nel caso di titoli come Dark, l’esclusione è legata ad un fattore tecnico (la serie non poteva essere nominata poiché recitata in tedesco) in altri possiamo solo incolpare una scelta seriale fin troppo ampia.

Cerchiamo di ricostruire il gruppo dei grandi esclusi di questa edizione degli Emmy 2020.

Viola Davis

Viola Davis per HTGAWM

Non è bastata l’eccezionale performance della Davis nell’ultima stagione di How to Get Away With Murder, per permettergli di entrare nella rosa dei candidati. Una performance struggente, sempre al limite, capace di emozionare, ma allo stesso tempo creare un perenne stato di inquietudine ed angoscia. Il ritratto di una donna forte ma allo stesso tempo ferita e colpita da chi la circonda. La Davis ha reso l’avvocato Annalise Keating, un’ icona della serialità attraverso interpretazioni sempre intense e mai fuori luogo. Dispiace che la Davis sia stata snobbata proprio nella stagione finale di una serie di questo calibro.

The New Pope: Silvio Orlando, John Malkovich e Jude Law

Locandina the New Pope seguito di The Young pope serie  con due nomination agli Emmy 2017
Immagine promozionale di The New Pope

Un prodotto di questo tipo non meritava di essere ignorato, come non meritavano di essere totalmente snobbate le performance dei 3 protagonisti. Se sembra ingiusta ma prevedibile la mancata candidatura di Silvio Orlando, è assurdo pensare che ne John Malkovich, ne Jude Law siano candidati. Il tutto risulta ancora più strano se si pensa che The Young Pope nel 2017 ottenne due candidature. La serie di Paolo Sorrentino negli USA, è stata dipinta come una vera e propria rivoluzione e risulta strano pensare che non sia stata premiata. Inoltre le performance sono di così alto livello che è un vero e proprio delitto non aver candidato neanche uno dei protagonisti.

Modern Family

Dopo 11 anni di produzione, sembra un pò ingiusto non inserire nella rosa dei candidati una delle comedy più redditizie di sempre, no? Dopo più di un decennio di lavoro e decine di premi vinti, la serie sulla caotica ed irriverente famiglia Dunphy, ha subito un trattamento non proprio lodevole da parte degli Emmy Awards. Una serie che accompagna gli americani da anni, mai fuori luogo, mai banale e sempre in grado di proporre temi nuovi senza cadere nel clichè. Una serie che ha sempre preso in giro il clichè e il luogo comune, senza mai stancare il pubblico. Sarebbe stato giusto premiare tanti anni di duro lavoro.

Peaky Blinders e Mr. Robot

Peaky Blinders serie che non ha mai avuto nomination agli Emmy
Peaky Blinders

Si parla di due serie che nel giro di pochi anni sono diventati dei veri e propri fenomeni culturali. La presenza in una categoria minore di Mr. Robot non consola i fan per la mancata nomination di una delle serie più innovative e geniali degli ultimi anni. Stessa sorte è toccata all’acclamatissimo Peaky Blinders e alla performance di altissimo livello di Cillian Murphy, da anni ingiustamente ignorata dai premi internazionali (oltre i Bafta). Parliamo di due prodotti che sono partiti da una realtà molto indie e che poi sono riusciti ad affermarsi senza alcuna difficoltà su scala globale con contenuti nuovi e mai banali.

Più prevedibile è invece la mancata candidatura del premio Oscar Rami Malek, già vincitore di un Emmy per il ruolo di  Elliot Alderson, protagonista di Mr.Robot. Se per la prima abbiamo una risposta razionale, ovvero che Peaky Blinders è una serie trasmessa e prodotta dalla BBC, per la seconda non si capiscono ancora le motivazioni della mancata nomination.

Bob Odenkirk e Rhea Seehorn

La cosa che probabilmente ha generato più polemiche dopo l’annuncio delle diverse candidature è la mancata nomination di questi due attori. Nonostante Better Call Saul abbia ottenuto diverse nomination agli Emmy Awards, è impensabile che due performance di questo genere non siano considerate. La serie, dal punto di vista recitativo, ha ottenuto una sola nomination per Giancarlo Esposito nella categoria miglior attore non protagonista. Le incredibili performance di Odenkirk nel ruolo di Saul e della Seehorn nel ruolo di Kim, non sembrano essere abbastanza per una candidatura agli Emmy 2020.

Emmy Awards: una scelta eterogenea?

Mai come quest’anno l’Academy non si è rivelata in grado di creare una scelta eterogenea, puntato sempre sugli stessi titoli. La grandissima scelta di prodotti seriali può essere un’arma a doppio taglio. Se da un lato c’è la possibilità di scegliere tra centinaia di titoli, dall’altro le aspettative si alzando sempre di più, causando l’esclusione anche di lavori di altissimo livello. La domanda che ci si pone alla fine è sempre la stessa: è un premio o una nomination a stabilire se una serie può essere ritenuta valida o meno?

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