Sorrentino e il nuovo progetto per Netflix: “È stata la mano di Dio”

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Il regista premio Oscar torna a dirigere dopo vent’anni nella sua città natale, Napoli, in una pellicola che sarà lanciata su Netflix.

«Sono emozionato all’idea di tornare a girare a Napoli, vent’anni esatti dopo il mio primo film (“L’uomo in più” N.d.R). “È stata la mano di Dio” è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso. Sono felice di condividere questa avventura col produttore Lorenzo Mieli, la sua The Apartment e Netflix. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa». Con queste parole Paolo Sorrentino annuncia il suo attesissimo ritorno dietro la macchina da presa dopo la sua ultima fatica, la seconda serie dell’acclamato “The Young Pope”, intitolata “The New Pope” ed uscita su Sky Atlantic il 20 gennaio 2020. L’ultima uscita di Sorrentino al cinema risale invece al 2018 con “Loro”, diviso in due parti intitolate “Loro 1” e “Loro 2” e dedicate alla figura di Silvio Berlusconi.

Il rapporto con Maradona: “Mi ha salvato la vita”

Nonostante si sappia ancora poco circa la trama di “È stata la mano di Dio”, la location e il titolo rimandano già ad una connessione con Diego Armando Maradona, idolo del regista napoletano, che è arrivato a citarlo sul palco degli Academy Award ritirando il suo Oscar per “La Grande Bellezza”. Soprannominato per l’appunto “La mano de Dios” dopo lo storico gol segnato con la mano ai mondiali ’86, Maradona è una presenza costante all’interno della filmografia di Sorrentino che lo cita in maniera costante, direttamente ed indirettamente, all’interno delle sue opere cinematografiche. Non molti sanno però che il legame che lega il regista alla leggenda del calcio va oltre a quello della semplice tifoseria. Sorrentino ha infatti raccontato la tragica morte dei suoi genitori, avvenuta in casa a causa di una fuga di monossido di carbonio, quando Paolo aveva soltanto 16 anni e da cui si è salvato proprio grazie ad una partita del Napoli che era andato a vedere.

La collaborazione con Netflix dopo “Homemade”

Sorrentino ha recentemente lavorato per Netflix, partecipando alla produzione corale “Homemade- Storie nate in quarantena”, un insieme di 17 cortometraggi firmate da grandi registi noti a livello internazionale con il suo “Voyage Au Bout De La Nuit”. Una collaborazione che si intensificherà quindi con questo nuovo progetto. Scott Stuber, head of Films di Netflix ha affermato al riguardo: «Paolo è un autore straordinario, uno dei protagonisti del cinema mondiale. `È stata la mano di Dio´ è un film personale che lo riporta a Napoli, la sua città, ed è una storia scritta splendidamente con il suo stile inconfondibile. Per costruire una grande casa di produzione, servono grandi filmmaker da ogni parte del mondo, che raccontino storie in tutte le lingue. Con la maggior parte dei nostri abbonati fuori dagli Stati Uniti, sotto la guida di David, nell’ultimo anno abbiamo sviluppato la nostra iniziativa cinematografica internazionale e non vediamo l’ora di portare la storia di Paolo e molte altre a un pubblico globale»

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