“More Heroes” – Riflettori sul Punk: The Great Complotto

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The Great Complotto

“More Heroes” è una rubrica dedicata alla scoperta dei più grandi nomi che hanno fatto la storia del punk, molti dei quali non conosciuti adeguatamente come meriterebbero. Oggi i riflettori sono puntati sul movimento punk/new wave nato a Pordenone e conosciuto con il nome The Great Complotto.

“Pordenone può essere Londra ma Londra non può essere Pordenone” (cit.)

Questa citazione ad opera di Fabio Zigante in arte Miss Xox, descrive appieno l’ambizione e l’unicità di ciò che Pordenone ha rappresentato per la scena musicale italiana a partire dagli anni ’70. Nella città friulana infatti si sviluppò un vero e proprio movimento musicale e culturale unico nel suo genere e completamente autonomo, slegato a tutte le scene locali dell’epoca. In questo senso può essere considerata la prima vera scena punk italiana assieme a quella dell’area bolognese.

Non solo musica ma anche spettacoli, performance. Un collettivo a metà strada la provocazione e idee di stampo dadaista. Dopo la chiusura del Tequila, la sala prove che le varie band avevano eletto come punto di ritrovo, una delle invenzioni ideate dal Great Complotto fu la fondazione dell’immaginario stato di Noan che prevedeva anche una fanzine segreta e un inno, il brano “Atoms For Energy” dei Musique Mecanique.

Gli ideatori di tutto ciò, oltre che Zigante, si riscontrano nelle figure di Ado Scaini e Willy Gibson. Il primo fece parte della band HitlerSS, i secondi dei Tampax. Oltre ad essi, un grande lavoro di promozione fu svolto dal produttore Oderso Rubini (fondatore della Italian Records) e dal giornalista Red Ronnie. Celebre fu il suo servizio realizzato per la trasmissione Mister Fantasy (Rai 2) in cui l’inviato era un giovane Roberto D’Agostino.

Gli anni del punk

Le band che fecero di quello che poi sarebbe diventato famoso come Great Complotto furono tante e variegate. A partire dalla fine degli anni’70, in piena esplosione punk, non si possono non citare nomi quali Sexy Angels, Iced & The Iced (dalle sonorità molto alla Ramones) ma sopratutto i già nominati HitlerSS e Tampax. Autori di quello che viene considerato il primo split album nella storia del punk italiano (ricercatissimo dai collezionisti), è passata alla storia la loro performance, denominata in seguito Cartoon Concert e svoltasi sotto il ponte di Aklam a Portobello Road: un concerto di pochi minuti in cui le band suonarono con strumenti realizzati in cartone.

Un’immagine degli HitlerSS

Gli anni della new wave

A partire dal 1979 nuove sono le sonorità che influenzano la musica di tutto il mondo quali il post punk, la new wave, l’elettronica. E sarà ripartendo proprio da questi suoni che si apre la fase new wave del Great Complotto, senz’altro la più ricca e che vide nascere decine di band e progetti: i Mess, gli Waalt Diisneey Production, i Musique Mecanique.

Scioltisi gli HitlerSS e i Tampax, altri progetti nascono dalle loro ceneri: dai primi gli Andy Warhol Banana Techinicolor e gli XX Century Zorro, dai secondi i 01001101010111001010 Cancer.

Da una band di nome Gigolò Look invece nacquero i Futuritmi: essi vedevano tra i suoi membri Davide Toffolo alla voce e Gian Maria Accusani alla batteria, rispettivamente i futuri leader dei Tre Allegri Ragazzi Morti (nonché affermato fumettista) e dei Prozac+ negli anni ’90 e Sick Tamburo negli anni ’00.

Il lascito del Great Complotto: le compilation e la reunion del 2005

copertina cd The Great Complotto
Copertina della compilation “Pordenone/The Great Complotto” (pubblicata dall’Italian Records), la prima che testimoniava la realtà della scena cittadina. Tra le sue 18 tracce (27 nella ristampa del 2009) troviamo un frammento del leggendario Cartoon Concert.

Il movimento del Great Complotto non si è mai sciolto ufficialmente, anche se già nella seconda metà degli anni ’80 molti dei gruppi protagonisti non esistevano più.

Di quel bizzarro, folle e originale esperimento e della sua musica, oltre che ai singoli e 33 giri di alcune band, rimangono le compilation pubblicate a partire dal 1980. Se la prima oggi è considerata una pietra miliare imprescindibile per la musica alternativa italiana, assolutamente da ricordare è anche “Pordenone/Taranto” (1984), nata da un gemellaggio tra le band delle due città.

Nel 2005 al Deposito Giordani di Pordenone si è svolto un concerto intitolato “The Reunion” in cui, per la prima volta dopo tanti anni, molti esponenti del movimento si sono ritrovati per suonare insieme.

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