Tutti gli uomini di Martin Scorsese

Da Robert De Niro ad Harvey Keitel, gli attori che hanno reso immortale il cinema di Martin Scorsese

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Scorsese

Martin Scorsese è la rappresentazione di come un uomo è capace di risollevarsi dalle proprie ceneri. Il regista italo americano, attivo dal 1967, è stato portatore della rinascita di un genere, ma soprattutto dell’arrivo nelle sale di film rivoluzionari. Pellicole che analizzavano la follia, la decadenza e la brama di potere di uomini che non sanno più come vivere la propria vita. Ha raccontato New York nella sua violenza e malattia, i ghetti e le minoranze nel modo più vero possibile. Molto attivo anche come produttore, Martin Scorsese rientra tranquillamente in quel gruppo di registi che fanno parte della corrente neoclassica del cinema americano. I suoi lavori, sono sempre partiti in sordina,guadagnandosi l’affetto del pubblico e della critica nel corso del tempo. Film come Taxi Driver, Toro Scatenato o Quei bravi ragazzi, non hanno riscosso successo al botteghino ma tutt’ora rientrano tra i migliori titoli della storia del cinema.

Robert De Niro con una giacca verde con il regista Martin Scorsese
Martin Scorsese e Robert De Niro durante le riprese di ‘Taxi Driver’

Nel suo modo di vedere la settima arte, si ritrovano influssi del cinema anni 30/40 di ci si rivela essere un cultore. I suoi documentari Il mio viaggio in Italia e Viaggio nel cinema americano sono visioni obbligatorie per chi studia questo tipo di arte.

Possiamo notare come Martin Scorsese, si sia affidato sempre alla solita cerchia di attori, che sono in grado di portare sul grande schermo i sentimenti che il regista vuole trasmettere. Personaggi che vengono disegnati sulle caratteristiche di un determinato attore. Questo procedimento, ha portato delle caratterizzazioni a diventare elementi della cultura pop. Citazioni, espressioni, frasi, atteggiamenti. Scorsese è uno dei primi registi ad aver proposto un cinema basato sull’evoluzione interiore del personaggio e non semplicemente sullo scorrere degli eventi.

Un pò come abbiamo già fatto con i volti del cinema di Quentin Tarantino, andremo a ricostruire quei sodalizi artistici che il regista del Queens porta avanti da anni. Sodalizi che in alcuni casi partono fin dagli anni 70 e che continuano tutt’oggi.

Robert De Niro

Robert De Niro vicino ad un taxi in Taxi Driver Di Martin Scorsese.
Robert De Niro in Taxi Driver

La collaborazione tra i due comincia nel 1973 con Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno. Andrà avanti anche nel prossimo film del regista Killers of the Flower Moon in uscita del 2021. L’uno deve il proprio successo all’altro poichè sono riusciti, nel corso degli anni, ad esaltarsi a vicenda. La recitazione di De Niro sempre realistica e al limite, è un vero marchio di fabbrica per i film di Scorsese. La collaborazione tra i due va avanti da ben 9 film.

L’intervento dell’attore ha evitato che il regista abbandonasse il cinema dopo una crisi personale avuta negli anni 80. Toro Scatenato è probabilmente il film simbolo di un sodalizio artistico che va avanti da quasi 50 anni. Nonostante il film non ebbe particolare successo in sala, l’ interpretazione di De Niro del pugile Jake LaMotta lo portò a vincere l’Oscar al miglior attore protagonista. Indibenticabili sono anche le sue interpretazioni del tassista Travis, del comico Rupert Pupkin oppure del gangster Jimmy Conway.

Leonardo DiCaprio

Leonardo DiCaprio con una banconota tra le mani in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese.
Leonardo DiCaprio in The Wolf of Wall Street

Arrivato a lavorare con Scorsese proprio grazie all’ intervento di Robert De Niro, Leonardo DiCaprio fa parte di quel piccolo gruppo di attori diventati un marchio di fabbrica del regista. La loro collaborazione comincia con il bellissimo, ma sfortunato Gangs of New York fino a Killers of the Flower Moon in arrivo il prossimo anno. Scorsese, probabilmente è il regista che riesce a mettere in evidenza in modo migliore le caratteristiche di un attore come DiCaprio. Memorabili sono le sue interpretazioni di Jordan Belfort in The Wolf of Wall Street e di William “Billy” Costigan in The Departed- Il Bene e il Male. Parliamo di un lavoro che va avanti da ben 5 film che hanno fruttato a DiCaprio numerose candidature all’Oscar. La collaborazione tra i due va avanti dal 2002 e andrà avanti anche per il prossimo film del regista in uscita.

Harvey Keitel

Harvey Keitel in Mean Streets

Keitel, forse è il primo vero e proprio attore feticcio di Martin Scorsese. Un attore che ha lavorato con lui non solo in titoli noti come Taxi Driver o Mean Streets. La loro collaborazione comincia nel 1969 con Chi sta bussando alla mia porta passando per titoli minori come Alice non abita più qui (1975) e il criticatissimo L’ultima tentazione di Cristo (1988). Un lavoro che dura da 50 anni su sei film, sempre diversi, sempre nuovi e mai banali. I personaggi interpretati da Keitel risultano sempre essere come i meglio caratterizzati e con le storyline più complesse ed interessanti. Indimenticabile è il suo lavoro sul personaggio di Matthew ‘Sport’ in Taxi Driver.

Joe Pesci

Joe Pesci in Quei Bravi Ragazzi

Si era ritirato dalla recitazione, ma ha deciso di tornare proprio per comparire nel ruolo di Russell Buffalino nel mastodontico The Irishman del 2019. E’ proprio grazie a Scorsese che Joe Pesci nel 1980 ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista per Toro Scatenato. Le cose si ripeteranno con Quei Bravi ragazzi, per il quale vincerà la statuetta, e The Irishman.

I personaggi interpretati da Pesci nell’ universo di Scorsese sono sempre stati sopra le righe e irruenti, ma non nel caso di The Irishman. Nel film del 2019 abbiamo un uomo pacato, misurato e di basso profilo. Il loro lavoro insieme è andato avanti per quasi trent’anni (per 3 film) finchè l’attore non ha deciso di ritirarsi dalle scene. Il suo ritorno in The Irishman ha colto di sorpresa il mondo del cinema, causando molto scetticismo. La performance di altissimo livello che ci ha regalato,ha cancellato tutti quei dubbi che affollavano la mente di critici e giornalisti.

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