Star Trek Into Darkness | Recensione e trama

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Star Trek Into Darkness


L’entusiasmo iniziale della grande avventura di Kirk e Spock è ormai terminato, Star Trek Into Darkness è un grande, sfarzoso film con una tecnologica lucida, che mostra solo la vera eccellenza la.

Star Trek Into Darkness


Il film della serie di Star Trek è guardabile, ma mostra già segni di essere invischiato in un groviglio crescente nella mitologia auto-creata. Fin dall’inizio, Star Trek Into Darkness ci colpisce con la paura più oscura di tutte: la morte di Spock. L’equipaggio è tutto riunito. Chris Pine è Kirk e Uhura (Zoe Saldana) ha ancora una relazione con Spock, sebbene la relazione sia naturalmente subordinata al suo legame maschile con il capitano. Sulu (John Cho) è lì. Simon Pegg interpreta Scotty con un terribile accento scozzese che è stranamente migliore dell’accento russo di Cechov, nonostante il fatto che Anton Yelchin, interpretandolo, sia effettivamente nato in Russia. Karl Urban interpreta il burbero medico Bones, a cui Spock non piace. E Kirk ha un intreccio amoroso con un nuovo ufficiale scientifico, la dottoressa Carol Marcus (Alice Eve), che per caso appare di sfuggita in mutande.

La trama

Cominciano indagando su una tribù primitiva su un pianeta giungla, ma si sviluppa una situazione disperata dalla quale Spock non può essere salvato senza violare le regole della Flotta Stellare. Spock è apparentemente pronto a morire. L’incidente crea tensione tra lui e il capitano che incrina il loro intero rapporto di lavoro mentre affrontano un nuovo terrificante nemico, il misterioso John Harrison, interpretato dall’elegante attore britannico Benedict Cumberbatch. Questa figura sinistra provoca una massiccia esplosione a Londra, e poi fugge in territorio nemico, apparentemente intenzionata a provocare una guerra catastrofica. Ma chi è John Harrison e lavora da solo?

Cumberbatch mentre affronta Kirk, fa uno sguardo impassibile e carismatico, indicativo di un’indifferenza infinitamente divertita. Con quella sua espressione, corre il rischio di diventare il Joseph Fiennes della sua generazione. Ma il coinvolgimento vero è per Spock e la sua relazione affascinante, tesa, spinosa e talvolta antagonistica con Kirk. Ora ci sono tre persone in questo ragazzo emotivo. John Harrison è un po’ un terzo incomodo.

Star Trek Into Darkness è un film intricato e ingegnoso, ha potenza, anche se sono un po’ delusa dal modo in cui le persone vengono teletrasportate in questi giorni: con molte piccole linee bianche e vorticose che le circondano mentre scompaiono e riappaiono. Preferivo il particolato denso, scintillante di quando i corpi svanivano.

Una nota positiva, in Star Trek Into Darkness, per Simon Pegg, il cui tempismo ed energia comici e l’amore evidente per quello che sta facendo hanno trasformando Scotty in un personaggio potente. Ma soprattutto, Quinto è straordinariamente grande: il suo Spock è vulnerabile, sensibile, emotivamente limitato, ma anche idealista ed eroico.

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