Sex Education – la serie Netflix contro ogni stereotipo

Sex Education è l'abolizione di ogni stereotipo. Parla agli adolescenti come un amico. Li ascolta, li capisce e gli da consigli

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Locandina di Sex Education, serie Netflix

Sex Education, serie Netflix, è l’abolizione di ogni stereotipo. La serie che rende normale quello che nei luoghi comuni non è. Che rende chiaro quello che la società ha reso confuso. La guida sul sesso che ogni adolescente dovrebbe avere. Non è nulla di troppo volgare o inadeguato, sicuramente Mediaset avrebbe optato per il bollino rosso, ma tutto sommato non è nulla di inopportuno. Sex Education è la giusta combinazione tra una classica teen story – amore e avventure all’interno di un liceo inglese – e la risposta a tutte le domande di origine sessuale che un adolescente può avere.

La serie Netflix non dovrebbe essere guardata dagli occhi di un adulto che prova ansia e angoscia alla sola idea di far conoscere questo mondo al proprio figlio adolescente, bensì dagli occhi di un ragazzo che, affacciandosi a questo mondo per la prima volta, non sa come comportarsi e con chi parlarne.

Sex Education è una sorta di “educazione sessuale” ma non a livello scolastico, con quaderni e interrogazioni, che tratta i ragazzini come se non fossero abbastanza maturi per capire. La serie cerca di trovare delle risposte per non far sentire nessuno a disagio, per far capire a tutti coloro che la guardano che qualsiasi cosa provano o vogliono fare è perfettamente normale.

Non c’è sensazione peggiore per un adolescente quella del sentirsi escluso, diverso, strano. I pensieri descritti e raccontati nella serie inglese si possono tranquillamente ritrovare chiedendo in qualsiasi altro liceo del mondo. E l’unico modo per aiutare questi ragazzi a sentirsi a proprio agio, e a non fare cavolate, è quello di parlarne. E Sex Education lo fa.

Non solo sesso: bullismo, genitori e abuso

I temi trattati sono i più vari. Per ora sono disponibili solo due stagioni di otto episodi ciascuno lungo i quali vengono toccati numerosi argomenti. Non si discute solo di semplice sesso, di posizioni nuove o di fantasie strane, ma della sessualità nel suo lato più complesso.

Si parla di argomenti profondi e delicati trattati però con semplicità – attenzione, non banalità ma chiarezza – e comprensione. Si parla di quella sensazione di spaesamento e timore che nasce dalla scoperta di essere omosessuale, alla lotta al bullismo, ai rapporto con i genitori – questo trattato in modo particolare sotto differenti storie e punti di vista – fino all’abuso sessuale.

Il tutto shakerato bene con un dose di ironia, per allegerire un’atmosfera che a tratti potrebbe risultare troppo pesante.

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Sex Education – da liceale a sessuologo

Sex Education è una serie Netflix di origine inglese. Tra i protagonisti Asa Butterfield, famoso per il suo ruolo di bambino tedesco ne “Il bambino con il pigiama a righe” (2008). Asa interpreta Otis, un ragazzo liceale di fama ridotta che si improvvisa sessuolo dispendendo consigli ai propri compagni su questioni riguardanti la loro sfera sessuale. Abilità che Otis ha appreso dalla madre (Gillian Anderson, X-Files), sessuologa di professione. L’infanzia del ragazzo non è stata semplice, figlio di genitori separati, è stato introdotto al mondo del sesso prima di chiunque altro. Durante gli anni del liceo la situazione però non sembra migliorare. Otis è così spaventato dall’idea di lasciarsi andare e di perdere il controllo della situazione da finire, senza volerlo, all’interno degli intrighi del liceo.

Sex Education è l’insieme di più storie e di più personaggi che continuano a incontrarsi e ignorarsi reciprocamente. E’ fatto di singoli problemi che vengono esposti all’inizio di ogni episodio, risolti nel suo corso e mescolati al tempo stesso alla trama principale.

Ma per sapere cosa è successo nella seconda stagione, leggi qui.

Nel frattempo si attende per che la terza stagione uscirà su Netflix tra gennaio e febbraio 2021. A causa del Coronavirus infatti, le riprese della serie si sono dovute interrompere fino a questo agosto. Chissà che l’attesa non valga altre storie intriganti.

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