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Massimo Di Cataldo: “Domani Chissà” il nuovo singolo – Video e Testo

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E’ uscito in tutti i digital store, piattaforme streaming ed in rotazione radiofonica a partire da ieri venerdì 5 gennaio “Domani Chissà” il nuovo singolo che segna il ritorno discografico di Massimo Di Cataldo.

Il nuovo singolo dell’artista è un brano autobiografico dedicato alle persone importanti e ai ricordi della propria vita e con queste parole Massimo lo ha raccontato: “Ho scritto la melodia di questo brano quasi per gioco quando mia figlia era molto piccola. Il testo descrive la voglia e la speranza di continuare sempre a sorridere insieme”.

Massimo di Cataldo – Domani chissà

“Domani Chissà” arriva dopo la pubblicazione del maggio scorso del singolo “Prendimi l’Anima”. L’ultimo album di inediti dell’artista “Macchissenefrega” risale al 2009 da dove erano stati estratti i singoli “Universo”, “Gente Per Bene” e “Schegge di Luce”.

Domani chissà -Testo

Ti troverò nei ricordi dei momenti importanti
siamo distanti dagli occhi ma dal cuore no
forse un giorno parleremo sereni sotto un cielo stellato
di quel tempo passato che mai non scorderò

Domani chissà
saremo ancora insieme noi
domani chissà
se avrò sempre un posto nel tuo cuore
e se ci sarà
di nuovo il sole su di noi
domani chissà
se potrò chiamarti ancora amore

Vorrei che presto arrivasse il tempo del tuo ritorno
dal giorno che prepotente ti ha portato via
e so già come sarai sorridente anche se timidamente
nei tuoi occhi c’è un po’ della mia malinconia

Domani chissà
saremo ancora insieme noi
domani chissà
se avrò sempre un posto nel tuo cuore
e se ci sarà
di nuovo il sole su di noi
domani chissà
se potrò chiamarti ancora amore

E quando l’alba verrà
sarò vicino a te
ricorderemo insieme l’orizzonte
ed ogni giorno sarà
un nuovo giorno da vivere
domani chissà
domani chissà

E se ci sarà
di nuovo il sole su di noi
domani chissà

se potrò chiamarti ancora amore
domani chissà

The Knick: il genio folle di John Thackery

THE KNICK è stata una serie televisiva statunitense prodotta nel biennio 2014-2015, ed è composta da due stagioni e 20 episodi. Negli USA è andata in onda su Cinemax, mentre in Italia è stata trasmessa da Sky Atlantic.
La serie è un brillante medical/period drama, diretta da Steven Soderbergh ed ideata da Jack Amiel e Michael Begler. Il personaggio protagonista, ovvero il dottor John Thackery, è stato ispirato dal veramente esistito chirurgo William Stewart Halsted

Chi è il protagonista di The Knick?

Protagonista è quindi il Dr. John Thackery (una degna versione del Dr. House di inizio ‘900), primario del reparto di chirurgia del Knickerbocker Hospital di New York (chiamato più semplicemente “The Knick”), medico famoso per operare con geniali tecniche innovative, tra le altre cose è anche un cocainomane. L’ascesa del complesso primario andrà di pari passo al suo declino, tanta elevata è la sua bravura quanto distruttiva è la sua dipendenza. Le vicende dell’ospedale e quelle private dei medici che vi lavorano occupano la trama delle due stagioni.

Knick: The Complete Second Season [Edizione: Regno Unito] [Edizione: Regno Unito]

La serie è stata acclamata da pubblico e critica, ha avuto infatti un discreto successo; le interpretazioni sono state importanti, hanno sicuramente contribuito ad innalzare il livello generale dello show. Il prodotto meritava senz’altro una conferma dopo le due stagioni prodotte, solo che i troppi impegni cinematografici degli attori protagonisti hanno dilatato troppo i tempi di produzione, che purtroppo per questo vi ha messo una parola fine, lasciando The Knick senza il degno finale che avrebbe meritato. Gli episodi sono ben girati, i dettagli accurati, il tutto funzionava a dovere, un peccato si sia conclusa prematuramente.
Protagonista assoluto è l’ottimo Cliwe Owen (attore che non ha bisogno di presentazioni), perfetto in questa parte, primario cinico ed insensibile ma geniale ed unico (vi ricorda qualche altro medico apparso in una serie televisiva medical nell’ultimo decennio?…). Ci sono poi i co-protagonisti, tutti ottimi, a partire da Andrè Holland (che ben interpreta il dottore di colore Algernon Edwards), Jeremy Bobb, Juliet Rylance, Michael Angarano, Chris Sullivan, Cara Seymour, Eric Johnson e Mata Kazan.

Justin Timberlake, E’ uscito “Filthy” il nuovo singolo – Video e Testo

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Il 2018 è iniziato da meno di una settimana ed in campo musicale italiano ed internazionale sono già tanti gli artisti che stanno rilasciando nuova musica, e se in casa Italia ci ha pensato Emma con il nuovo “L’Isola“, per la musica internazionale ci ha pensato Justin Timberlake che oggi ha rilasciato il nuovo brano “Filthy“.

L’artista con il rilascio del nuovo brano, inaugura ufficialmente la sua nuova era musicale da grande protagonista. Il brano è il primo singolo tratto da Timberlake, il nuovo album che arriverà il prossimo 2 febbraio. Justin in una recente intervista ha rivelato che la nuova fase della sua carriera è iniziata pochi giorni fa, quando ha pubblicato un piccolo video che in modo dettagliato diceva la data d’uscita e dei piccoli frammenti dei brani che saranno contenuti nel disco tra cui un cameo di Pharrell, che chiaramente sarà coinvolto in qualche modo nel nuovo lavoro discografico.

“Filthy” inizia immediatamente con un impassibile momento di chitarra elettrica, che offre la promessa della RCA Records che il singolo si attenga a “tradizionale rock americano “, anche se la parola tradizionale si applica solo ai primi secondi: il brano si abbassa rapidamente in un electro beat duro, e se ciò non fosse abbastanza in contrasto con le chitarre che hanno aperto la melodia.Tutto il brano è strano e inizialmente stonato, ma alla fine il suo fascino è quasi chiaro.E ‘il tipo di primo singolo estratto dal nuovo album che richiede un secondo (o forse terzo) ascolto per essere compreso appieno. Proprio come “SexyBack” ha scioccato gli ascoltatori quando è arrivato, “Filthy” è in anticipo sui tempi e nella propria corsia, e pochissime persone potrebbero strappare una composizione così strana, ma Justin ci è riuscito perfettamente.

Allo stesso tempo, la canzone è stata resa disponibile su piattaforme di streaming e download store, e per promuovere al meglio il brano è arrivato anche il video ufficiale. Un comunicato stampa condiviso dall’etichetta discografica ha anche promesso che il video “Filthy” sarebbe stato “dance-heavy”, ma pochi potevano aspettarsi che sarebbe stato un robot a far da ballerino. Nel video Justin Timberlake veste i panni di Steve Jobs in quanto nella clip introduce la sua ultima invenzione, che si rivela essere un androide pop star sessuale che in realtà è molto simile al vero JT.

Filthy – Testo

Hey
If you know what’s good
(If you know what’s good)
If you know what’s good
(If you know what’s good)
Hey, if you know what’s good
(If you know what’s good).

Haters gon’ say it’s fake
So real
Haters gon’ say it’s fake
So real
Haters gon’ say it’s fake
So real
All my haters gon’ say it’s fake
I guess I got my swagger back.

I said, put your filthy hands all over me
And no, this ain’t the clean version
And what you gonna do with all that meat?
Cookin’ up a mean servin’.

No question, I want it
Fire up, everybody smokin’
Your friends, my friends
And they ain’t leavin’ till six in the morning (six in the morning)
Caught a chill, baby, you the coldest
Go far, put ‘em on notice
If you know what I want, then yeah.

Baby, don’t you mind if I do, yeah
Exactly what you like times two, yeah
Got me singin’, “ooh, ooh”
So baby, don’t you mind if I do.

Look, put your filthy hands all over me
And no, this ain’t the clean version
And what you gonna do with all that beast?
When I leave the cage open
Huh, walk to me, uh.

No question, I want it
Fire up, everybody smokin’
Your friends, my friends
And they ain’t leavin’ till six in the morning (six in the morning)
Caught a chill, baby, you the coldest
Go far, put ‘em on notice
If you know what I want, then yeah.

Baby, don’t you mind if I do, yeah
Exactly what you like times two, yeah
Got me singin’, “ooh, ooh”
So baby, don’t you mind if I do.

Come on, break it down!
If you know what’s good
(If you know what’s good)
If you know what’s good
(If you know what’s good)
If you know what’s good
(If you know what’s good).

Haters gon’ say it’s fake
So real
Haters gon’ say it’s fake
So real
Haters gon’ say it’s fake
So real
All my haters gon’ say it’s fake
I guess I got my swagger back.

Baby, don’t you mind if I do
Exactly what you like times two (times two)
Got me singin’, “ooh, ooh”
Baby, don’t you mind if I do
(Come on!)
Your friends, my friends
And they ain’t leavin’ till six in the morning (six in the morning)
Your friends, my friends
And they ain’t leavin’ till six in the morning (six in the morning).

So put your filthy hands all over me
And no, this ain’t the clean version
Go on and put your filthy hands all over me
No, this ain’t the clean version.

Do you see me?
Can you find me?
Look closer
Through the trees
Do you see it?

“Fabrizio De Andrè. Principe libero”. La vita dell’cantautore diventa un film.

  1. E’ stato presentato nei giorni scorsi il film evento cinematografico e televisivo dell’anno 2018. “Principe libero” è una sorta di biografia raccontata attraverso immagini e parole della vita di Faber (pseudonimo di Fabrizio De Andrè). E’ stato affidato a Luca Marinelli il ruolo di interpretare uno dei migliori cantautori italiani. Un’ compito non certo facile quello di immedesimarsi in De Andrè. Nell’trailer che è già disponibile online, si percepisce in maniera palese l’accento dell’ centro-sud. Questo dettaglio che non è sfuggito al pubblico, ha già fatto discutere e non poco. Il film sarà presente nelle sale cinematografiche solo per due date; 23-24 Gennaio. Il titolo non è un caso. <<Io sono un principe libero e ho altrettanta autorità di fare guerra al mondo intero quanto colui che ha cento navi in mare>>. Questa citazione di cui l’autore è Samuel Bellamy (pirata britannico) è presente su uno dei dischi più belli e memorabili di Fabrizio; “Le nuvole”. Non è ancora chiaro quando uscirà in tv ma, alcune indiscrezioni parlano di Febbraio e rigorosamente su Rai1. Le proiezioni sull’grande e piccolo schermo sembrano cadere proprio in concomitanza con due ricorrenze che lo riguardano; l’11 Gennaio la scomparsa e il 18 Febbraio la nascita. Un film che vede la coproduzione con Rai Fiction e Bibi Film, scritto da Francesca Serafini e Giordano Meacci e la regia di Luca Facchini. Come già detto Luca Marinelli vestirà i panni dell’protagonista. La bella Valentina Bellè invece, sarà la compagna di Marinelli e ricoprirà il ruolo di Dori Ghezzi. Dori Ghezzi, vale la pena ricordarlo è stata compagna di vita di Fabrizio. Dalla loro relazione è nata Luvi. Il cast vede la partecipazione anche di Elena Radonicich, Davide Iacopini, Gianluca Gobbi e lo straordinario Ennio Fantastichini. Un’ occasione imperdibile dunque, per tutti coloro che hanno amato e ancora amano la “Voce di Dio”, com’è stata ribattezzata da Fernanda Pivano. L’elenco completo delle sale nelle quali verrà proiettato il video lo troverete posto qui di fianco. http://www.nexodigital.it/

Emma: E’ uscito “L’Isola” il nuovo singolo – Audio e Testo

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E’ uscito oggi in rotazione radiofonica ed in tutti gli store digitali “L’Isola” il nuovo singolo di Emma Marrone che anticipa l’uscita del nuovo album che arriverà in tutti i negozi di dischi,store digitali e piattaforme streaming il prossimo 26 Gennaio.

Il nuovo singolo “L’Isola” è stato scritto da Roberto Angelini, Gigi Canu e Marco Baroni dei Planet Funk ed in questo nuovo brano si sente una nuova Emma, con un nuovo sound internazionale che unisce il pop, l’elettronica e il funk. “L’isola” è un viaggio che parte dalle atmosfere morbide e sognanti di carattere nord europeo ai riconoscibili synth di stile moroderiano , il tutto supportato da una ritmica di impronta funk stile ‘Studio 54’.

Il nuovo album dell’artista si intitola “Essere Qui”  arriva a distanza di tre anni dal precedente lavoro “Adesso”, ed in questo nuovo capitolo musicale Emma ha potuto lavorare con nuovi collaboratori tra cui Paul Turner dei Jamiroquai ad Adriano ViterbiniNinjà dei Subsonica.

L’Isola – Testo

Un respiro complice
Prendi fiato e scegli me
In fila indiana, scegli me
Un destino, un vortice,
in controluce è più semplice
prendi fiato e scegli me
E tutti guardavano la nave partire
all’orizzonte scomparire
E tutti restavano senza parole
Dicono che tornerà a prenderci
qualcuno tornerà
Dicono chissà
E tutti guardavano il sole sparire
all’orizzonte dentro il mare
E tu mi guardavi
e io ti dicevo
amore non aver paura
troveremo un modo per andare via di qua,
via di qua, dall’isola
Via di qua, via di qua, dall’isola
Via di qua, via di qua, dall’isola
E tutti guardavano la nave partire
all’orizzonte scomparire

 

Pino Daniele: il ricordo di un mito

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È sempre difficile scrivere di certi Artisti. Non ne voglia nessuno, ma diciamo che la musica di Pino Daniele può piacere o meno; ma che sia uno dei veri grandi cantautori della musica italiano è indubbio. Ed oggi, in occasione dell’anniversario della morte di questo grande artista, vorrei rendere umilmente omaggio ad un esempio di musica di cui molti ragazzi oggi non sanno neanche l’esistenza.

La vita di Pino Daniele, il nero a metà, è una vita che ancora oggi risuona nell’anima di tutti i napoletani e di tutti i suoi fans. Della classe del ’55, l’americano della nuova Napoli pubblicò il suo primo album Terra mia nel 1977, rivelando al mondo la bellezza del testo di Napule E’ , dove l’amore per la sua città natale viene espresso dalla descrizione delle chiare luci di quella città e dalla carta sporca, antitesi accompagnata dai dolci suoni di un mandolino.

Pino Daniele – The Platinum Collection

Già in quel primo album si poteva cogliere lo sperimentalismo di Pino Daniele che lo portò a stravolgere la musica cantautorale italiana: essa infatti, in quegli anni non semplici, puntava spesso al messaggio che questa doveva mandare, curandone lo stile, quasi a ricercare una pulizia formale che in Pino Daniele invece troviamo completamente distrutta. Gli influssi dialettali della sua terra si risentono non solo nei titoli infatti, ma anche nelle singole scelte ritmiche che la sua musica ci propone, andando anche a scegliere insulti e parolacce.

Uno dei molti apici di Pino Daniele possiamo ritrovarlo nel 1981, per essere precisi il 19 Settembre. E’ questo infatti il momento in cui: viene pubblicato A me me piace ‘o blues; apre il cocnerto di Bob Marley a Sansiro; e infine a piazza del Plebiscito, quando ancora non era altro che un parcheggio, non la stupenda piazza che siamo abituati a vedere oggi, si radunano duecentomila persone per ascoltare tra gli altri: Tullio De Piscopo, Joe Amoruso, Rino Zurzolo, Tony Esposito e uno straordinario James Senese accendono una notte tenerissima, indimenticabile.

Quello che rende però Pino Daniele un classico della musica italiana è proprio la sua capacità di reinventarsi sempre e comunque, dando anche, nel 2009 prova di questo con la creazione dell’album Electric jam, che un po’ come Cristina D’Avena ha fatto con il suo ultimo album, crea una serie di duetti con personaggi della musica italiana come: J-Ax, Mina, Mario Biondi e altri.

Tutto questo: il suo essere vero, forse anche dato dalla possibilità di diventare un autore indi nel momento di apertura della sua stessa etichetta, la Blue Drag, fa sì che tutti siano un po’ anche lui. Lui che risuona nella metro della sua città natale in questo modo, facendo capire come ancora sia vivo in tutti.

[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=Y32QpRstLFY” width=”480″ height=”500″]https://www.youtube.com/watch?v=Mx0xCI1jaUM[/su_youtube]

Non mi resta quindi che ringraziare per chi ha letto fino a questo punto e per Pino che ormai ci guarda sorridendo da lassù, un grazie. Infinite.

Chris Cornell: divieto assoluto di fare foto e video alla tomba

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Inevitabilmente una persona nota che sia un cantante, un attore, o altro cattura i propri fans con il proprio carisma, con ciò che trasmette tramite la sua arte; è per questo che i ‘seguaci’ si appassionano così tanto quasi ad arrivare all’infatuazione, creando nel proprio immaginario scenari romantici, e quando la morte li colpisce si soffre di conseguenza.

Chris Cornell
 Chris Cornell

Così è stato anche per i fans di Chris Cornell il 18 maggio 2017 quando, per vari motivi, il cantante dei Soundgarden ed Audioslave, si suicidò nella stanza d’albergo.

Da quando fu sepolto al Hollywood Forever vi è un crocevia di fans che lasciano ricordi d’affetto ma che portavo ‘via’ anche un pezzo della lapide di Cornell fotografandolo o filmandolo.

Chris Cornell con sua moglie Viky
 Chris Cornell con sua moglie Viky

Si potrebbe pensare che questo sia un modo ‘macabro’ per tenere vicino a se chi si è stimato ma non si è conosciuto personalmente, in realtà è un modo per ‘partecipare’ a quel momento come per dire “ci sono anche io”.

Chris Cornell con i Figli Lillian e Toni
 Chris Cornell con i Figli Lillian e Toni

E proprio qualche ora fa è stato messo in atto il divieto di fotografare o filmare la tomba del cantante,

a vietarlo non è stata la moglie Vicky Karayiannis a porre il divieto bensì la direttrice del cimitero Noelle Berman che per rispetto alle famiglie cheche ci hanno affidato la cura dei loro cari”, spiegando anche che chiunque fosse ‘beccato’ a scattare una foto oppure a fare un filmato sarà redarguito gentilmente.

Chris Cornell la Moglie Viky e i due figlie della coppia.
 Chris Cornell la Moglie Viky e i due figlie della coppia.

 

La moglie di Cornell ha voluto ugualmente precisare che: “I fan di Chris sono sempre rispettosi del suo spazio, gli lasciano regali e messaggi molto dolci. Visitano regolarmente la sua tomba ed è bello vedere il loro affetto, mi ricorda quanto sia stato speciale e amato, mio marito.”.

Dopo i funerali di Cornell la sepoltura nel cimitero dei vip dove qualcuno lo ha ribattezzato Sound Garden of Legends
 Dopo i funerali di Cornell la sepoltura nel cimitero dei vip dove qualcuno lo ha ribattezzato Sound Garden of Legends

Su YouTube si trovano dei video in cui i fans visitano il posto della sepoltura di Chris Cornell, come altri che visitano la tomba di Johnny Ramone il chitarrista dei Ramones (morto 15 Settembre 2004) nonché idolo di Cornell e successivamente diventò uno dei suoi amici più cari. Fu proprio la famiglia della voce dei Soundgarden a volere la sepoltura di Chriss vicina a quella di Johnny.

‘Neath the black the sky looks dead Call my name through the cream And I’ll hear you scream again” Black Hole Sun.

[su_youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=3mbBbFH9fAg” width=”480″ height=”500″]https://www.youtube.com/watch?v=Mx0xCI1jaUM[/su_youtube]

The Strain: da venerdì la quarta ed ultima stagione su Fox

Inizierà venerdì la quarta ed ultima stagione di THE STRAIN, che ci accompagnerà verso il gran finale attraverso il quale scopriremo come andrà a finire la ormai annosa lotta tra gli umani e le strane creature che hanno preso vita dopo il dilagarsi del letale virus propagatosi per le strade di New York ad inizio serie.
 
La serie, iniziata nel 2014, al termine di questo ultimo ciclo di puntate conterà quattro stagioni e 46 episodi totali. Lo show statunitense è andato in onda in patria sul network FX (stessa casa produttrice), mentre in Italia è trasmesso dalla rete Fox.
 
Il serial, di genere horror, che tra i creatori annovera addirittura Guillermo del Toro (ideatore assieme a Chuck Hogan), è basato sulla trilogia di romanzi Nocturna scritta dallo stesso duo di autori (i tre libri sono stati appositamente scritti dai due con l’idea di essere poi trasposti in tv).
 
Un antico male minaccia l’umanità, sotto forma di un virus che trasforma gli esseri umani (uccidendoli) in strane creature, una sorta di vampiri agguerriti con lo scopo di conquistare il mondo… Ephraim Goodweather, Abraham Setrakhian, Vasily Fet e gli altri co-protagonisti che si uniranno a loro, si ritroveranno a combattere contro Eldritch Palmer, Thomas Eichorst e soprattutto il Padrone, colui che sempre sembra invincibile e che comanda tutti questi mostri…
 
 
La serie è stata sin da subito concepita con un’idea ben chiara circa la durata delle stagioni e degli episodi da produrre; la colonna sonora è stata affidata a Ramin Djawadi, che aveva già collaborato con del Toro in Pacific Rim.
 
The Strain ha generalmente ottenuto riscontro positivo in termini di ascolti, è stata perciò gradita dal pubblico che tanto la ha seguita nei suoi anni di trasmissione (negli USA è già terminata).
 
Tra i protagonisti, Corey Stoll si è avvalso di questo serial (e della prima stagione di House of Cards) per rilanciare la sua carriera cinematografica in ruoli da attore primario; poi vi recitano i veterani David Bradley (la saga di Harry Potter e Il trono di spade) e Jonathan Hyde, nonché Mia Maestro, Kevin Durand, Richard Sammel, Natalie Brown, Miguel Gomez e Ruta Gedmintas, i quali tutti hanno ben hanno figurato nelle loro interpretazioni.
the strain ultima stagione

Intelligenza artificiale crea musica black metal, rock e jazz

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Erano gli anni ’90 quando si parlava di quando i computer avrebbero preso il posto degli esseri umani e che un giorno la popolazione umana e i robot avrebbero convissuto insieme.

Sembra  un film di fantascienza dell’epoca, ma non è poi del tutto errato, infatti un’intelligenza artificiale, con l’aiuto di un produttore musicale e di uno startupper (Zack Kukowski e CJ Carr) con lo pseudonimo di Dadabots, è riuscito da sola a realizzare il primo album black metal non ‘umano’ che è uscito su bandcamp il 16 novembre.

Calculating Calculating Infinity
Calculating Calculating Infinity

Il disco “Coditany of Timeness ”, in realtà non è stato creato partendo dal nulla, ma si è preso un vecchio album della band Krallice è stato spezzettato in parti davvero minuscole e l’intelligenza artificiale ‘pescava’ dei suoni randome e, se insieme funzionavano, allora incrementava con altri pezzi e così via.

Non è proprio come la pesca ad un luna park, infatti si tratta di codici binari e calcoli matematici che il software effettua per poter riconoscere ciò che andrà ad elaborare.

In realtà il lavoro non è stato così lineare, infatti inizialmente il suono che veniva fuori da queste I.A. erano pittosto rozzi e inascoltabili, ci son voluti tre anni per aggiustare il tiro.

Inorganimate
Inorganimate l’ultimo lavoro dell’intelligenza artificiale.

Questo esperimento non coinvolge solo il black metal ma Dadabots aveva promesso altri lavori, su Bandcamp,  anche pezzi rock, hard rock e jazz, infatti così è stato:

Il 29 novembre 2017  è uscito Deep the Beatles! E Calculating Calculating Infinity

Il 15 dicembre 2017 Inorganimate.

Altra cosa che stupisce è che anche l’artwork (disegno in copertina), il titolo dell’album e i titoli della canzoni sono stati tutti creati da questa I.A. .

Ma perché fare musica con una I.A.? E’ partito tutto dalla voglia di sperimentare come un software interagisca con l’arte.

Deep the Beatles
Deep the Beatles creata dall’intelligenza artificiale

I fondatori del progetto fanno sapere che al termine di tutta questa sperimentazione scriveranno un saggio dal titolo: Generating Death Metal and Math Rock.

L’era dei computer che ‘ragionano’ come umani è molto vicina, anzi ci siamo dentro con tutte le scarpe. Queste intelligenze artificiali possono captare i segnali ‘degli umani’ riconoscere le emozioni e di conseguenza agire.

Aspettando altri album, ascoltiamoci il primo lavoro di questa intelligenza artificiale:

https://dadabots.bandcamp.com/album/coditany-of-timeness

Slayer: La fine è vicina

È inevitabile, prima o poi, tutti saluteranno le scene. Questa volta tocca ai padri del thrash: gli Slayer.

Da dopo la morte di Jeff Hanneman, avvenuta nel maggio 2013, come conseguenza ad un morso di un ragno che gli causò una fascite necrotizzante, la band continuò con i tour live alternando Gary Holt (Exodus) a Pat O’Brien (Cannibal Corpse) e producendo nuovo materiale.

Jeff Hanneman
 Jeff Hanneman

Inevitabilmente la band andò pian piano ‘perdendo colpi’ anche a causa della condizione del frontman Tom Araya, il quale, ha subito un delicatissimo intervento chirurgico alle vertebre cervicali che non gli consentono di fare headbanging durante i live.

Questo problema fa si che rimanga immobile sullo stage davanti al microfono, e probabilmente anche per questo motivo sono arrivati a mettere un punto finale.

Ieri, 22 gennaio, la band ha annunciato tramite la propria pagina Facebook il “The End in Near tour”, la band all’unanimità ha scelto di mettere fine alla carriera degli Slayer e di andare in pensione.

Tom Araya e Kerry King
 Tom Araya e Kerry King

The End is Near. Slayer ancora una volta in giro per il mondo” un messaggio secco, deciso e conciso, proprio come loro ed il genere musicale; thrash fino alla fine.

È dal 1981 che la musica degli Slayer ‘accarezza’ le orecchie dei fan a suon di assoli frenetici e di doppia cassa; sono una delle pietre miliari del thrash insieme ai Megadeth, Anthrax e i Metallica (ormai quasi ripudiati dalla maggior parte dei fan) chiamati anche i Big Four.

Gli Slayer sono sempre stati al centro delle “chiacchiere”, sempre criticati e hanno sempre avuto il dito di qualcuno puntato addosso per le tematiche dei loro testi ed il linguaggio usato.

Sono stati accusati di essere simpatizzanti nazisti (ad esempio per i vari simboli che sono presenti nel logo), anche il loro brano di punta Angel of Death si ispira al medico sadico Josef Mengele, il quale, metteva in atto gli assurdi e terribili esperimenti nel campo di sterminio di Auschwitz.

il logo degli Slayer messo 'sotto accusa' a causa del simbolismo
il logo degli Slayer messo ‘sotto accusa’ a causa del simbolismo

Tutt’oggi la canzone è soggetta a forti polemiche fra le varie associazioni religiose.

Tutti i componenti della band hanno sempre rigettato le accuse asserendo che il loro è un interesse puramente storico e che non seguono tali ideologie, oltretutto c’è da dire che il padre di Hanneman combatté nella battaglia di Normandia contro l’esercito nazista, ciò dovrebbe far riflettere su ciò che la band ha sempre fatto.

Anche molti fatti di cronaca furono addebitati ad ai testi ed alla musica degli Slayer, tra questi anche un caso italiano che fece infuriare i fan e terrorizzare i genitori, ma a queste accuse ci pensò Hanneman a rispondere tacciando di ignoranza in chi aveva dato la colpa alla loro musica.

Ci saranno nuove band, nuovi stili musicali e forse, ma con una remota probabilità, qualcuno che prende l’eredità degli Slayer.

Restiamo in attesa delle date del tour sperando in un “toccata e fuga” in Italia.

Tom Araya
 Tom Araya