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Gli Iron Maiden ed il ‘Numero della Bestia’ (rubrica musica maledetta)

“Guai a voi, o terra e mare, perché il diavolo manda la bestia con furore, perché sa di avere poco tempo.
Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d’uomo. E tal cifra è seicentosessantasei.”

L’intro di the Number of the Beast (pezzo nato nel lontano 1982), recitato con quella voce soave, calda ma con un non so che di sinistro.

Per la serie musica maledetta non potevano mancare loro, gli Iron Maiden.

Bruce Dickinson - in the number of the beast ha un acuto impressionante
Bruce Dickinson – in the number of the beast ha un acuto impressionanteBruce Dickinson – in the number of the beast ha un acuto impressionante

Questi ragazzotti inglesi, non si sa per quale motivo, decidono di scrivere una sorta di inno al demonio (oltretutto è uno fra i pezzi più famosi) o meglio di un uomo spaventato che ha avuto un faccia a faccia con la bestia.

Trentacinque anni fa cantare un pezzo del genere non poteva che creare uno scandalo, con il numero ricorrente 666 (considerato da secoli numero appartenente al demonio), un inno al demonio; tse tse screanzati ma come si sono permessi, METTIAMOLI AL ROGO..

No no non è andata proprio così al rogo non ci sono andati però ne hanno sentite ‘delle belle’ soprattutto dai perbenisti benpensanti e loro. Per tutta risposta nell’album seguente, Piece Of Mind, un giocherellone Nicko McBrain all’inizio di Still Life decide di registrare al contrario un messaggio Hmm, hmmm, what ho sed de t’ing wid de t’ree bonce? Don’t meddle wid t’ings you don’t understand” tradotto vuol dire: “Hmm, hmmm, che cosa ha detto la cosa dalle tre teste? Non immischiarti in cose che non puoi capire”.

Nicko McBrain
 Nicko McBrain

Piccolo messaggio subliminale vero? Fortunatamente la nomea degli Iron Maiden va ben oltre le credenze e, se proprio vogliamo fare i puntigliosi, la canzone The Number of the Beast, scritta da Steve Harris, ha avuto una nascita alquanto buffa.

Innanzi tutto non sono veneratori del demonio ma semplicemente hanno tratto ispirazione per una parte dal poema Tam o ‘Shanter scritto dal poeta e compositore scozzese Robert Burns  e, udite udite, da un sogno che il bassista Steve Harris fece dopo aver visto un film.

La ‘storia’ della canzone narra di un uomo che cammina in mezzo ad un vero inferno sulla  terra, vede sacrifici umani, sedute sataniche, dapprima spaventato e confuso poi inizia pian piano ad abituarsi a quella situazione fino ad esserne inglobato e a diventare parte attiva.

A questo punto una domanda sorge spontanea: piuttosto che vedere il male, non può essere che sia una sorta di metafora della vita???

Steve Harris
 Steve Harris

Ecco il testo tradotto senza intro (scritto sopra)

Sono partito da solo,
la mia mente era vuota
avevo bisogno di tempo per prendere i ricordi dalla mia mente

Cos’ho visto? Devo credere
che ciò che ho visto la scorsa notte fosse vero
e non immaginazione

Solo quello che ho visto, nei miei vecchi sogni,
erano riflessi della mia mente malata
che mi fissava

Perché nei miei sogni, è sempre là,
il volto diabolico che distrae la mia mente
e mi terrorizza.

La notte era nera, era inutile trattenersi
perché dovevo vedere se qualcuno
mi guardava
Nella nebbia figure scure si agitano e contorcono
era tutto questo vero o qualche tipo d’inferno?
666 il numero della bestia
inferno e fiamme nati per essere liberati

Le torce bruciavano e le sacre litanie inneggiavano
appena iniziarono a piangere, portano le mani al cielo
nella notte, i fuochi bruciano intensamente
il rituale è iniziato l’opera di Satana ha inizio
666 il numero della bestia
il sacrificio si attua stanotte

non può continuare così devo informare la polizia
può essere vero o un sogno folle
ma mi sento attirato dalle orde sataniche che cantano
mi sento ipnotizzato… non riesco a evitare gli occhi
666 il numero della Bestia
666 il numero per me e te

vengo di nuovo ritornerò
ti possiederò e ti farò bruciare
ho il fuoco ho la forza
ho il potere di liberare il male

Iron Maiden
 Iron Maiden

Masters of Horror: i registi maestri del genere horror in una serie da brividi

MASTERS OF HORROR è stata una serie televisiva statunitense prodotta tra il 2005 ed il 2007, composta da due stagioni e 26 episodi complessivi. Negli Usa è andata in onda sul network Showtime, mentre in Italia è stata trasmessa da Sky Cinema Max.

La serie creata Mick Garris è stata un horror antologico, ovvero ogni stagione prodotta era in termini di trama slegata dall’altra, e ancor più in particolare tutti i singoli episodi di ogni stagione erano praticamente dei mini-film (della durata media di un’ora), indipendenti tra loro, tutti diretti da registi noti ed affermati nel genere in questione (autodefinitesi appunto “Masters of Horror” da Guillermo del Toro, poiché tutti veramente stimati in quel campo specifico).

Essendo un serial da via cavo, i registi “maestri dell’orrore” di certo non risparmiavano nei loro rispettivi episodi scene di inaudita violenza e sangue. Trattandosi di episodi autoconclusivi ed autonomi l’uno dall’altro, gli attori, così come i registi, di volta in volta erano sempre diversi da episodio ad episodio.

La serie fu molto ben accolta dalla critica che molto bene recensì i vari mini-film che componevano la stagione; tanto che fuori dai confini statunitensi in alcuni paesi gli episodi vennero trasmessi addirittura nei cinema.

A causa di problematiche dovute alle case di produzione, dopo due stagioni invece che produrne una terza si decise di creare una serie nuova, su un canale diverso, ovvero sulla NBC, chiamato Fear Itself, che però non ebbe il medesimo successo di Masters of Horror ed infatti durò una sola stagione. Nel 2006 gli stessi produttori dello show madre diedero vita ad un’altra serie collaterale, Masters of Science Fiction, la quale però venne cancellata a causa dei bassi risultati d’ascolto.

Gli amanti del genere horror sicuramente hanno apprezzato questo serial, da vedere rigorosamente con le luci accese…

serie

Vinile: vendite da record

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Sembra essere tornati indietro nel tempo quando ancora esistevano le MC (Music cassette) ed il vinile era il disco per eccellenza per gli amanti della musica.

Collezione di vinili
 Collezione di vinili

Poi l’evoluzione ha portato alla nascita del CD (Compact Disc) con un suono più pulito ma, probabilmente, più freddo, ed è così che il vinile è passato in secondo piano rimanendo un acquisto per pochi amatori.

Un tempo veniva venduto anche a 8.000 lire, un prezzo davvero basso e accessibile a tutti, poi con l’andare del tempo il fatto che si siano abbassate le vendite, diventando un oggetto da collezionisti, il prezzo si è alzato enormemente come ad esempio è successo per le prime stampe.

Qualcosa poi è scattato, pian piano è tornato in auge, le case discografiche 8questo

Asphix vinile special edition
 Asphix vinile special edition

soprattutto negli ultimi tempi) hanno iniziato a produrre vinili in serie limitati, ora ne esistono vari tipi, colorati con artwork e così via.

Un’altra cosa che le etichette, in particolar modo quelle metal, è postare su YouTube videoclip in cui un giradischi viene lasciato suonare e solitamente usano mettere vinili delle limited edition.

L’anno appena trascorso è stato il protagonista nelle vendite dei vinili almeno nel Regno Unito.

Infatti vi è stato un enorme boom di vendite circa 4.1 milioni di vinili una cifra così alta si registrò soltanto negli anni ’90 con il disco Nevermind dei Nirvana.

Vinile del disco Nevermind dei Nirvana
 Vinile del disco Nevermind dei Nirvana

Ma attenzione anche il nostro bel paese si è dato da fare per quanto riguarda il commercio dei vinili, infatti nel 2016 le vendite sono salite del 52% rispetto all’anno precedente.

Insomma un oggetto apparentemente antiquato, che spesso viene accostato al grammofono, è tornato in pista. Al momento il costo di un vinile si aggira intorno ai 20€ per poi salire nelle special edition.

Ma che cosa è il vinile?

Non è altro che un disco in PVC (per questo viene chiamato vinile) con un microsolco a spirale che parte dal centro per ricoprire tutta la grandezza del disco.

La qualità di un vinile è sicuramente diversa da quella del CD; infatti mentre nel cd il suono è ‘pulito’ e non in un vinile il suono è diverso, ci sono micro difetti che tendono a volte a distorcere il suono che, a detta di molti, rende il suono più interessante e ‘caldo.

Collezione di Vinili
 Collezione di Vinili

A tal proposito ricordiamo che Il Record Store Day nel 2018 sarà il 21 aprile. Per i neofiti il Record Store Day è un evento che celebra i negozi di musica indipendente in tutto il mondo.
Ogni anno questo evento, che ormai è presente da circa 10 anni, ha degli ambasciatori speciali, ancora si aspetta di sapere chi sarà quest’anno a presenziare all’evento.

Gli organizzatori dell’evento hanno rilasciato un comunicato:”Nei suoi primi 10 anni, il Record

Collezione di Vinili
 Collezione di Vinili

Store Day è cresciuto in modo esponenziale e ora è celebrato da milioni di persone, in migliaia di negozi indipendenti, in tutto il mondo. Ha ispirato l’apertura di nuovi negozi e ha aiutato i negozi esistenti a crescere e a espandersi. Migliaia di artisti lo hanno festeggiato con spettacoli, eventi in-store e pubblicazioni speciali in edizione limitata.” .

Isola dei Famosi: il cast

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La rete del Biscione pare proprio non voglia fare a meno dei reality. Si è appena concluso il “Grande Fratello Vip” che già i palinsesti prevedono la messa in onda dell’ “Isola deiFamosi” il 22 Gennaio su Canale 5. Si riconferma all’timone della conduzione Alessia Marcuzzi mentre, sarà Stefano De Martino, ex ballerino di Amici a ricoprire il ruolo di “inviato”. Accanto alla bellissima conduttrice ci saranno due opinionisti molto amati dal pubblico; Mara Venier e Daniele Bossari fresco di vittoria al Gf.  Scopriamo insieme chi saranno i naufraghi a sbarcare in Honduras.

FRANCESCA CIPRIANI

Nata a Popoli il 3 Luglio 1984, Francesca esordì nell’2006 con la partecipazione al Grande Fratello. Grazie all’ Gf che l’ha portata alla ribalta, è stata ospite in molte trasmissioni televisive in qualità di opinionista e showgirl.

EVA HENGER

Nata a Gyor il 2 Novembre 1972. Eva iniziò la sua carriera nel mondo dell’porno in qualità di attrice. Successivamente è diventata un personaggio pubblico grazie alla partecipazione in alcuni programmi televisivi. Lo scorso anno la figlia Marcedesz sbarcò sull’isola, quest’anno invece toccherà a mamma Eva.

CECILIA CAPRIOTTI

Ascolana, classe 1976, modella, attrice e showgirl. Esordì nel mondo dello spettacolo partecipando a Miss Italia nel 2000 classificandosi quarta. Nel 2010 ha partecipato a “Ballando con le stelle”. Ha recitato in molti film e a teatro.

CHIARA NASTI

Giovanissima web-influencer. Chiara aprì il suo primo Blog a soli 15 anni. Oggi che di anni ne ha 19 anni, la sua pagina conta ben 1 milione e 500 mila follower su Instagram.

PAOLA DI BENEDETTO

La sexy naufraga ha vestito i panni di Madre Natura in Ciao Darwin per poi entrare a far parte del corpo di ballo di Colorado.

BIANCA ATZEI

Lei è uno di quei personaggi che meno necessita di presentazione. Dopo la rottura con il campione Max Biagi è pronta a voltare pagina e ricominciare proprio da qui.

ALESSIA MANCINI

Nata il 25 Giugno 1978, debutta in Non è la Rai. Successivamente sale sul bancone di Striscia la Notizia in qualità di velina per poi fare coppia fissa con Gerry Scotti in Passaparola.

NADIA RINALDI

“Ho perso 73 kg” – Nadia torna in tv più carica che mai. Attrice e opinionista televisiva.

ROSA PERROTTA

Rosa si rende nota al pubblico grazie alla sua partecipazione a Uomini e Donne. Sceglie di partecipare al reality per farsi conoscere.

FRANCESCO MONTE

Decide di ripartire così il bell’ Francesco dopo la rottura con la bella argentina; Cecilia Rodríguez. Ma Francesco non è conosciuto solo per essere salito alla ribalta con la cronaca rosa. Il giovane infatti, partecipò al programma di Maria De Filippi; Uomini e Donne.

AMAURYS PEREZ

Cubano, giocatore ed allenatore di Pallanuoto ma italiano di adozione, ha partecipato a molte trasmissioni televisive.

MARCO FERRI

Anche lui come la Perrotta, è passato negli studi di Uomini e Donne. Da corteggiatore a naufrago.

FILIPPO NARDI

Dj e conduttore tv britannico, approda in Italia partecipando alla seconda edizione del Grande Fratello.

JONATHAN KASHANIAN

Anche lui ex concorrente del Gf nonché vincitore della quinta edizione è famoso per il suo look e i suoi consigli di stile.

NINO FORMICOLA

Più noto come Gaspare del duo Gaspare e Zuzzurro. Dopo una vita trascorsa fra recitazione e comicità decide di tentare una nuova avventura nel reality.

CRAIG WARWICK

Medium, sensitivo britannico, collabora con l’FBI.

GIUCAS CASELLA

Illusionista e personaggio televisivo. E’ la sua seconda partecipazione al reality.

Cara Calma, il rock alternativo viene da Brescia

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Salve! Anche questa volta scopriamo una band che viene dal nostro bel Paese, per la precisione in questo caso da Brescia. Loro sono i Cara Calma.

In principio furono Fabiano e Riccardo. Nel 2016 a loro si aggiunge Cesare, e nell’ottobre dello stesso anno Gianluca: il quartetto è completo, e prende il nome di Cara Calma. Il loro genere è rock alternativo/indie rock.

A novembre la band partecipa al Tour Music Fest, e si piazza fra i finalisti (venti in tutto, suddivisi in dieci categorie) nella sezione Original Band. Non vincono, ma nel 2017 iniziano le loro serate ed esibizioni affiancati da altre band provenienti da tutta Italia.

Nell’ottobre dell’anno appena terminato, ad esempio, si esibiscono in compagnia dei Quiet Sonic, provenienti da Piacenza, parimenti un quartetto. A novembre è invece prima la volta del Gasoline Road Bar, in provincia di Brescia, con due band: Le Lame, provenienti da Firenze, e i 2nd Way Out, conterranei dei nostri protagonisti. Solo pochi giorni dopo si svolge a Milano il Masada Live, dove i Cara Calma hanno occasione di suonare con The Ghibertins, provenienti proprio dal capoluogo lombardo.

Dopo altre partecipazioni di questo tipo, infine in questo 2018 la band ci regala il suo primo album di inediti. Il titolo è Sulle punte per sembrare grandi, ed è prodotto da Karim Qqru, batterista della band toscana degli Zen Circus, per l’etichetta discografica Cloudheads Records/Phonarchia Dischi. Il disco si compone di dieci tracce, e in tre di esse ognuna con un diverso featuring. Andando più nel dettaglio parliamo del pezzo Ci dicevano, dove compare la voce di Nicola Manzan, meglio conosciuto come Bologna Violenta. Abbiamo poi Quello che mi rende normale, che vede la collaborazione di Gianluca Bartolo, chitarrista de Il Pan del Diavolo. E infine la traccia numero otto, Qualcosa di importante, impreziosito dalla voce della giovane AmbraMarie, già vista nella seconda edizione di X Factor.

L’uscita dell’album è prevista per il 19 gennaio, ma qui sotto vi posto il link del primo singolo estratto, Rispettare i centimetri. Potete ascoltarlo per farvi un’idea del loro stile, e magari decidere di seguirli anche dopo questo esordio. Se siete sempre alla ricerca di musica alternativa di casa nostra, questa può essere un’ottima idea.

Oz: la spietata vita del carcere

OZ è stata una magnifica serie televisiva statunitense prodotta tra il 1997 ed il 2003, per un totale di sei stagioni e 56 episodi complessivi. Negli USA è andata in onda sulla HBO, celebre network che produce solo splendide serie. In Italia è stata incredibilmente trasmessa in due tronconi: su Tele+ sono passate le stagioni 1-4, regolarmente trasmesse all’epoca (tra il 1999 ed il 2001), le ultime due (le stagioni 5-6) sono state invece inspiegabilmente doppiate in italiano solo 16 anni dopo, e andate in prima visione su Sky Atlantic nel 2017 (sono terminate proprio di recente).

Ideato da Tom Fontana, si è trattato di un intenso e crudo serial carcerario di casa HBO (il primo del canale della durata di 55 minuti ad episodio, distinguendosi dai 40 minuti standard degli episodi seriali), quindi qualità assicurata!

OZ serie Completa

Ambientata all’Oswald State Penitentiary (detto per l’appunto “Oz”), carcere di massima sicurezza, si svolge tutta negli interni della struttura, neanche l’ora d’aria viene mai mostrata allo spettatore. Narratore delle vicende è il detenuto Augustus Hill, che in ogni episodio illustra cosa accade nel “Paradiso”, il braccio carcerario in cui si svolge la serie. Particolarità, le celle non sono le classiche con sbarre di ferro, ma fatte di vetro in plexiglas, perciò tutti vedono tutto! Le gang che dominano (con i rispettivi capi) sono molte: gli Ariani, gli Zombie (ovvero gli afroamericani), i Latinos, i Centauri, i Musulmani, i Siciliani, gli Irlandesi, i Gay, i Cattolici e gli Altri (ossia i detenuti non affiliati a nessuna delle precedenti bande); tutti in lotta per il dominio del traffico di droga e degli altri beni di lusso carcerari.

Tra i moltissimi protagonisti che si susseguono nel corso delle stagioni (praticamente tutti detenuti, dei quali viene raccontata anche la propria storia personale), spicca Tim McManus, colui che ha creato Il Paradiso col fine di rieducare i carcerati e tentare di dargli un futuro in società dopo la fine della loro pena da scontare.

La serie ebbe un grandissimo successo, è sfacciatamente cruda, violenta e realistica, probabilmente la migliore del genere “prison” (almeno fino all’arrivo di Prison Break prima, più leggera, ma anche più emozionante e ricca di colpi di scena; e Orange Is The New Black poi, ugualmente famosa e riconosciuta anche se possiede un lato comico). Sicuramente ci vuole stomaco per affrontare una serie del genere, ma certamente è un gioiello della tv.

Molti tra i tantissimi protagonisti si sono affermati in seguito (tanti invece già erano noti) tra piccolo e grande schermo, tra cui ricordiamo: Mark Margolis, Harold Perrineau, Chuck Zito, Christopher Meloni, David Zayas, Eamonn Walker, Kirk Acevedo, Luis Guzman, Dean Winters, J.K. Simmons, Edie Falco, Lee Tergesen, Adewale Akynnuoye-Agbaje, Ernie Hudson, Lauren Velez, B.D. Wong, Rita Moreno e Terry Kinney. 

prison Oz

È morto Novello Novelli il comico toscano e spalla di Francesco Nuti

“Ho resistito agli austriaci, che mi farò ammazzar da un bischero di pontassieve” Novello Novelli.

È così con una frase dal suo personaggio Annibale del film ”Benvenuti in casa Gori”.  Novellantonio Novelli, questo è il vero nome, si è spento all’eta di 84 anni a Poggibonsi luogo in cui nacque.

Probabilmente a molti il nome non dirà nulla, ma il suo viso la sua parlata con quell’accento toscano marcato difficilmente si dimentica.
Il web, come sempre in tali occasioni, si mobilita mandando messaggi di cordogliouno dei primi ad aver commentato la morte di novelli è stato Alessandro Benvenuti: “Un pezzo della mia vita che se ne va”, seguita da Carlo Conti: ”Ciao Novello. Amico delle nostre ‘festa in casa’ al Manila e in tanti altri locali toscani”.

Novello Novelli nella parte di Annibale
Novello Novelli nella parte di Annibale

È stato un attore che ha portato la toscanità verace sugli schermi, il suo carattere così burbero ma al tempo stesso ironico e dissacrante. Ha lavorato con i grandi come Pieraccioni, Ceccherini, Benvenuti e molti altri.

Uno delle scene più famose dell’attore Novello Novelli è quella del “crostino” una scena del film “Benvenuti in casa Gori” dove, a tavola, interpreta il classico anziano veterano di guerra, un po’ bistrattato, che cerca di attirare l’attenzione brontolando. Uno specchio di vita familiare durante le feste.

Novelli è stato non solo un attore conosciuto per l’interpretazione dei vari film, ma è stato anche un grande attore ed impresario teatrale. In realtà egli non nasce come attore di teatro ma come ‘semplice’ geometra lasciò la sua occupazione per buttarsi nel mondo dello spettacolo.

Scena del bacino con Francesco Nuti
Scena del bacino con Francesco Nuti

Inizialmente fece da impresario per i fratelli Pippo e Mario Santanastaso (fra i due probabilmente il più conosciuto è Pippo) per poi, agli inizi degli anni ’80, debuttare come attore dopo aver fatto una lunga esperienza in ambito teatrale.

Il primo in cui partecipò fu “Ad ovest di Paperino” film di Alessandro Benvenuti, ma una delle scene che è rimasta impressa nella mente degli spettatori è quella in cui lui, interpretando un carabiniere, cerca di far ragionare Francesco Nuti, e la scena è tragicomica un Novello Novelli che parla ad un Nuti come se fosse un bambino calmandolo e portandolo ‘dalla sua parte’, momento ilare di tutta la situazione è la scena del bacio.

Novello Novelli con la moglie (Ph la Nazione)
Novello Novelli con la moglie (Ph la Nazione)

Ci saranno aggiornamenti in merito alla camera ardente ed i funerali.

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Iron Maiden: “Light Brigade” una birra per beneficenza

Ormai è noto il ‘carattere’ della band inglese Iron Maiden, sempre attivi dalla parte giusta.

È da poche ore uscita una nuova birra “Light Brigade” una una golden ale con una gradazione di 4,1%, creata in collaborazione con il birrificio artigianale, a conduzione familiare, Robinsons.

Bruce Dickinson nel birrificio Robinsons con la birra Light Brigade
 Bruce Dickinson nel birrificio Robinsons con la birra Light Brigade

La birra, disponibile solo nel Regno Unito, è stata ideata e realizzata con l’obiettivo di donare il ricavato all’associazione ‘Help For Heroes’ che fornisce assistenza ai veterani che hanno subito gravi danni, psichici e fisici, durante il servizio militare.

L’associazione si occupa in particolar modo di far si che queste persone possano condurre una vita dignitosa ed il più possibile normale.

Per ralizare questa golden ale, il capo del birrificio, ha lavorato fianco a fianco con il frontman Bruce Dickinson, noto estimatore delle ale.

Light Brigade e Bruce Dickinson nel Birrificio Robinsons
 Light Brigade e Bruce Dickinson nel Birrificio Robinsons

Dickinson, a tal proposito, ha dichiarato: ”Siamo molto orogogliosi di essere stati invitati a partecipare. Sono stato un istruttore su molti simulatori di volo ‘Flying Heroes’ per British Airways, creati per i veterani di ‘Help For Heroes’, quindi conosco molto bene sia l’organizazione che il lavoro che fanno. ‘Light Brigade’ è la nostra interpretazione di una birra “golden ale” che mantiene elementi di forza e carattere, i quali sono l’essenza di Trooper, ma con un livello più “session” . Infatti, le due birre si compensano molto bene.”

Martin Weeksi, capo del birrificio e mastro birraio, ha commentato: ”Bruce ed io recentemente siamo stati invitati alla HELP FOR HEROES, nel Wltshire, dove abbiamo fatto un tour del’incredibile struttura di recupero e incontrando alcuni veterani. Siamo stati enormemente impressionati dal lavoro che stanno facendo e il lancio di una nuova birra per supporto a questa carità è, noi crediamo, un buon modo per tirare su soldi per questa degna causa. ROBINSONS inoltre supporta la beneficenza attraverso una raccolta fondi nei pub di nostra proprietà.”

Bruce Dickinson con una delle birre a marchio The Trooper
 Bruce Dickinson con una delle birre a marchio The Trooper

Inoltre, c’è da dire, che la Ligh Brigade rispetto alle sue sorelle, ‘666’, ‘Red ‘N Black’ e ‘Hallowed’, sarà messa in vendita più a lungo. Per rimanere in tema con il marchio The Trooper l’etichetta avrà come protagonista Eddie The Head a cavallo con la divisa.

Per quanto riguarda le cifre che verranno donate funziona così: 6 pence per ogni pinta e 5 pence per ogni bottiglia venduta.

Per i fortunati inglesi, o per chi vive in inghilterra, possono trovare la birra nei supermercati oppure in alcuni pub selezionati; e chi vive fuori dal Regno Unito e vorrebbe una birra? Niente paura fans maideniani, vi è la possibilità di comprare la Light Brigade tramite il sito del birrificio al seguente indirizzo: www.robinsonsbrewery.com . le spedizioni partiranno dal 1° febbraio

https://www.robinsonsbrewery.com/about-us/latest-news/light-brigade 

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47 anni fa se ne andava un icona della moda; Coco Chanel

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Sono trascorsi già 47 anni dalla morte di Coco Chanel. Donna, stilista rivoluzionaria in grado di abbattere perfettamente ogni cliché dell’epoca.

Biografia

Gabrielle Bonehur Chanel, nasce a Saumur il 19 Agosto 1883. I primi anni della sua infanzia li trascorre all’interno di un orfanotrofio con la congregazione delle suore Sacro Cuore. Nelle sue collezioni infatti, vi è un richiamo dei colori monacali. Il bianco e il nero sono i colori di maggior ispirazione per la stilista.

I primi passi nell’mondo dell’lavoro

Superata l’età per poter restare in orfanotrofio, Coco trova il suo primo impiego in un negozio di maglieria e biancheria. Le prime nozioni di cucito le apprese proprio grazie a questa prima esperienza lavorativa. Negli stessi anni, intraprese la carriera di cantante presso un noto caffè parigino. Fu proprio all’interno di questo locale, che, conobbe Etien de Balsan. Figlio di imprenditori tessili e ufficiale di cavalleria, invitò Coco a trasferirsi nel suo castello a Royalleu. La loro relazione durò sei anni.

Royalleu

Le sue origini umili, non le permettevano di integrarsi con la gente cool di Royalleu. Trascorreva le sue giornate all’interno dei maneggi e si prendeva cura dei cavalli del suo amato. Chanel era però, una ragazza creativa e non riusciva ad accettare la vita che stava vivendo. Decise di iniziare a creare cappelli di paglia utilizzando raso e semplici fiorellini. In un’ epoca in cui i cappelli utilizzati erano complessi e molto lavorati, la lavorazione utilizzata da Coco meravigliò tutti. La prima cliente fu Emilienne D’Alençon.

Boy Capiel e Rue Cambon

Presso la residenza di Etien, Coco conobbe Boy Capiel. Fu amore a prima vista. Boy, a differenza di Etien incoraggiò la creatività di Chanel. I due andarono a vivere a Parigi e Coco aprì la sua prima botique proprio a 31 Rue Cambon. Dopo due anni, la botique non era solo più fornita di cappellini ma anche di maglioni, gonne e qualche vestito. Suzanne Orlandi fu la prima donna ad indossare il vestito nero in velluto che Chanel firmò.

Gli anni dieci

Nell’1913 nacque la seconda botique di Coco. Questa volta però a Deauville. Essendo una località balneare, la sua collezione era prettamente ispirata ai marinai. Successivamente, la Grande Guerra segnò la storia. Coco, sotto consiglio di Capiel scelse di aprire una nuova botique in un territorio neutro; scelse il confine fra Francia e Spagna. Iniziò così una nuova frontiera dell’commercio. Nell’1917, la stilista diede lavoro a ben 60 sarte impegnate a confezionare abiti per signore ricche spagnole. L’anno prima fu l’anno di un materiale innovativo che, Chanel decise di provare; il jersey. In brevissimo tempo, i laboratori di Chanel occuparono buona parte dell’territorio. Cinque laboratori e 300 persone occupate.

Gli anni 20

Giunti all’1926, dopo una serie di eventi drammatici nella vita di Mademoiselle, è la volta del tubino nero. L’anno successivo, fu di grande soddisfazione per la stilista che, riuscì a far arrivare la sua collezione sportiva oltre manica. Aprì anche a Londra un nuovo negozio. E la volta del profumo. La fragranza Chanel n°5 è ancora oggi molto ricercata. E’ il profumo per eccellenza. Seguirono moltissime alte fragranze.

Gli anni della Depressione finanziaria

Con il crollo della borsa di Wall Street, tutta l’economia subì una grave depressione. Chanel decise di partire per Hollywood come costumista. Prima di partire però, si mise a creare gioielli che propose ai suoi clienti solo dopo il rientro a Parigi. La maison che aveva raggiunto ormai dimensioni colossali, contava 20 mila dipendenti, 34 profumerie e si realizzavano 28 mila modelli l’anno.

La carriera da costumista

Chanel, donna dinamica e creativa, si dedicò anche al mondo dell’cinema e dell’teatro. Nel 1922 debuttò come costumista disegnando costumi per l’opera Antigone.

Gli anni 40

Con lo scoppio della seconda Guerra Mondiale, Coco decise di chiudere gli Atelier e partire per New York. Durante il suo periodo di assenza, a Parigi, nasce e si sviluppa un nuovo stilista; Dior. Christian Dior però, non seguì lo stile moderno di Chanel ma, ripropose i vecchi busti utilizzati nella Belle Époque. Quasi settantunenne, Coco riaprì le sue maison e propose una collezione di abiti completamente diversa rispetto a quelle passate.

Gli ultimi successi della Maison Chanel

La stravaganza degli Schiapparelli costrinse Chanel a chiudere di nuovo. Ritenta nuovamente di tornare sulla cresta dell’onda con due innovazioni; il tailleur in tweed e la borsetta 2.55. La pochette si ispirava all’abbigliamento tipico degli stallieri all’ippodromo. Il tessuto trapuntato e la catenella in metallo fa della borsetta un must di Coco Chanel.

Il destino della Maison

Il 10 Gennaio 1971 la stilista venne trovata morta in una stanza d’ albergo, lasciando il suo patrimonio alla fondazione Coga. La maison dopo la sua morte venne gestita da i suoi collaboratori. L’unicità di Mademoiselle consisteva nella grande abilità di mettere insieme elementi femminili con quelli maschili creando una perfetta sintonia.

 

“Una moda che non raggiunge le strade non è moda.” [Cit. Coco Chanel]

 

 

Bruce Dickinson: il cancro, la musica, il libro e le sue lezioni

Bruce Dickinson, leader degli Iron Maiden, è un uomo eclettico, ha una grande personalità, è affascinante soprattutto ha un modo di fare che tutto fa pensare tranne che sia una star con la puzza sotto il naso. La sua vita è pregna di aventi, quello che ha fatto ‘tremare’ i fans è stato il momento in cui uscì la notizia della sua malattia.

Dickinson non ha fatto mai mistero del suo stato di salute, ha parlato apertamente di come lo ha scoperto ma, soprattutto di cosa lo ha causato.

Bruce Dickinson con Eddie the Head
Bruce Dickinson con Eddie the Head

In un’intervista alla radio Sirius-XM ha dichiarato quanto segue: “È un virus, si chiama HPV, human papilloma virus. Sono quasi pronto a scommettere che, ogni volta che senti qualcuno che ha contratto il cancro alle tonsille, alla gola, ai polmoni, qualsiasi cosa, se non è un fumatore o un bevitore, è quasi inevitabile che sia HPV.”.

In realtà le masse tumorali erano due, una delle dimensioni di una pallina da golf sulla lingua e un’altra grande come una grossa fragola sul nodo linfatico a destra del mio collo.

Ma come l’ha contratto? Il sesso orale sarebbe la causa principale e colpisce soprattutto gli uomini dai 40 anni in su.

A questo proposito Bruce Dickinson disse: “ È incredibile. E tutti scherzano su Michael Douglas (che dice di averlo preso per le stesse cause) e io dico che dovremmo smetterla, perché è una cosa seria. Ci sono centinaia di migliaia di persone a rischio. E ragazzi, sappiatelo. Se avete un grumo da quelle parti, e avete più di quarant’anni, non prendete solo antibiotici per liberarvene. Andate a farvi vedere in modo serio. È importante

Ma il frontman non è nuovo a queste, chiamiamole così, piccole lezioni di vita; infatti spesso si lascia andare e condivide con i fans, e non solo, il suo vissuto e le sue conoscenze.

L’ultima sua dichiarazione riguarda i cantanti in erba o, chi vorrebbe, intraprendere il percorso di cantante heavy metal.

Secondo Bruce, e non solo, i cantanti heavy metal possono imparare molto dai bambini, infatti quando urlano o piangono a Db altissimi non rimangono mai senza voce, e questo è il segreto per un buon inizio per il lungo cammino nell’heavy metal: “…quando le persone dicono ‘Oh, non so cantare’, non è vero. Sì, voi potete cantare, vi siete solamente dimenticati come si fa!”

What does this botton do? (Cosa Fa questo bottone?)
What does this botton do? (Cosa Fa questo bottone?)

A tal proposito vi è stata una ricerca, fatta lo scorso anno, in cui si dimostra questa teoria e non solo, si è visto che cantare come le ‘urla dei bambini’ non compromette in alcun modo le corde vocali evitando così problemi seri.

Un’altra questione su cui Dickinson ha dato la sua opinione è che, secondo alcuni giornalisti, il genere heavy metal apparterrebbe solo alla classe operaia.

Come suo solito, ha dato una risposta piuttosto diplomatica: “In fondo ad un sacco di band c’erano gruppi di anarchici della classe media o aristocratica, così come ci fu la giusta dose di persone che facevano parte della classe operaia. Non voglio iniziare una lotta di classe nella musica, è una cosa che vorrei davvero evitare in ogni forma e maniera poiché credo sia una follia. Le persone sono persone, i posti da dove vengono e le loro culture sono molto varie. I soldi non dovrebbero far parte di questo discorso, a meno che le persone non lo vogliano”

Aspettiamo l’uscita del libro in italiano Cosa Fa Questo Bottone? (What does this botton do?) che sarà il 29 marzo per HarperCollins.

Bruce Dickinson (The Trooper)
Bruce Dickinson (The Trooper)