Rock e trap, pop e cantautoriale. Tutti i generi brillano a X-Factor, anche per l’edizione a distanza di XF2020 – soprattutto i Vvendy e Mario Cirincione. Per l’ultima sessione di audizioni salutiamo due dei concorrenti più memorabili, che riesumano i classici di Renato Zero e Conchita Wurst.
Quel grido di gioia, alla fine delle selezioni – con Emma, Hell Raton e Mika che ballano sui tavoli mentre Manuel Agnelli batte le mani dalla sua postazione. Non c’è scena più adatta per riassumere le emozioni per la fine delle audizioni della quattordicesima edizione di X-Factor Italia, che nonostante le limitazioni causate dalla mancanza del pubblico è andata avanti in maniera impeccabile e promette un sacco di nuovi talenti. E in quest’ultima puntata, i “quattro sì” si sono fioccati a profusione. Commuove “Angel” Gabriel Marmolejos, già presentatosi all’edizione di cinque anni fa, con l’originale Collezionista Di Pioggia, divertono i Little Pieces Of Marmalade con l’originale One Cup Of Happiness. Travolge la delicatezza di Giuseppe “Roccuzzo” in Promettimi di Elisa, cantata con tenerezza e lacrime da uno dei favoriti della folla. Per non parlare del gran finale, con la regale Eda Marì che conquista tutti con l’originale Male. Non che le cover siano da meno – e sono due, in particolare, a farsi notare per l’elemento iconico.
XF2020: Rise Like A Phoenix e Mario Cirincione
A Mika non piacerà, ma per buona parte del pubblico medio è sempre un piacere riascoltare il capolavoro di Conchita Wurst. Non c’è posto migliore di X-Factor – eccetto naturalmente il suo luogo d’origine Eurovision – per riscoprire questo vecchio classico, che ha fatto della concorrente austriaca dell’edizione del 2013 uno dei fenomeni più chiacchierati. Il fenomeno Wurst e la sua Rise Like A Phoenix ha riscontrato un grande numero di detrattori, soprattutto nei paesi dell’Est Europa, ove la tolleranza nei confronti della comunità LGBT è ancora molto limitata. Ma anche in Italia e nel resto dell’Europa non sono mancate le accuse di esibizionismo, che limitavano la figura della Wurst a un’apparenza priva di talento canoro.
XF2020: Meconi e i Melancholia
Accuse infondate, naturalmente: basta riguardare la famosa performance per percepire il talento vocale dietro alla cantante. Conchita Wurst è la drag persona del giovane Tom Neuwirth, già presentatosi all’Eurovision con il proprio nome di battesimo – utilizza pronomi maschili, ma femminili quando veste i panni del suo alter ego dalle lunghe ciglia. L’ultimo album in studio di Conchita Wurst, intitolato Truth Over Magnitude, è stato rilasciato nel 2019. Ma più di ogni altra cosa risuonano oggi le sue parole al momento della vittoria. “Questa notte è dedicata a chiunque creda in un futuro di pace e libertà. Sapete chi siete. Siamo unità e siamo inarrestabili”. Un mantra immortale, da portare anche sul palco del nostro X-Factor – per continuare a diffondere la musica e i messaggi che può mandare.
XF2020: I Vvendy Renato Zero
Il loro nome è ispirato alla protagonista di Peter Pan, la ragazza cantastorie che accompagna il protagonista nell’Isola Che Non C’è. E come lei, a Xf2020 anch i VVendy (pron. Wendy) sanno come divertirsi. La cultura alla quale portano omaggio con la loro canzone, però, non è quella inglese di Matthew Barry – ma la nostra, con un classico tra i classici da un Artista con la A maiuscola. Raccontare la storia che c’è dietro a Madame di Renato Zero impiegherebbe molto più tempo che cantarla, perché Renato Zero è un fenomeno con le sue regole. E Madame parla proprio di quello, della stramberia che Zero il Folle non smette mai di ostentare.
XF 2020: le due esibizioni da pelle d’oca
O meglio Alexia, la sua collaboratrice che si proclama un mostro impossibile da amare. Madame diventa quindi un rovescio dei generi della fiaba della Bella e La Bestia, in cui l’amore diventa letteralmente cieco ed è condiviso fuori controllo. Madame fu pubblicato nel 1976 come B-Side per il singolo Un Uomo Da Bruciare, entrambi estratti dall’album Trapezio. Sono entrambe delle favorite dei fan di lunga data di Zero – resta da ascoltare il suo parere, allora, nel vedersi riesumato sul palco del talent show più moderno.