What Did Jack Do? – Un eccellente esercizio di stile per David Lynch

0
1933
whar did jack do

David Lynch ha rilasciato un bizzarro corto di 17 minuti, come suo solito tipicamente strano e divertente dal titolo What Did Jack Do? su Netflix, creato con la produzione della Fondation Cartier pour l’Art Contemporain di Parigi.

È in bianco e nero, con graffi sulla pellicola e non è (per ora) disponibile in italiano. Il corto è qualcosa che sembra non solo antico ma dall’aspetto ultraterreno, come se fosse stato recuperato da un archivio cinematografico di un pianeta lontano. Assomiglia molto al famoso debutto di Lynch, Eraserhead, ma con una strana grammatica procedurale poliziesca e un’enfasi sul caffè che potrebbe riporta alla mente Twin Peaks.

David Lynch: le 10 citazioni più significative di tutti i suoi film

Lynch stesso interpreta un poliziotto in giacca e cravatta scura, che fuma distrattamente una sigaretta, in quella che potrebbe essere una stanza moderna prima del divieto di fumare al coperto.

Dall’altra parte di un tavolo piccolo e stranamente appartato in quello che sembra essere un bar della stazione della ferrovia, sta interrogando un sospetto, che è riuscito a rintracciare in questa stazione perché il suo treno era in ritardo.

E questo sospetto è … una scimmia cappuccino di nome Jack Cruz. Questo animale addestrato parla con una voce gracchiante (probabilmente fornita dallo stesso Lynch e molto simile alle voci meccaniche sentite in Twin Peacks) che esce da una bocca umana incavata nella metà inferiore del viso della scimmia. I primi piani sui movimenti del viso e della testa di Jack ideati da Lynch e dal direttore della fotografia Scott Ressler ci danno un senso bizzarro e convincente di qualcuno ribelle, ma ossessionato ed evasivo, e anche con occhi sgraziati. Mentre il loro confronto continua, diventa chiaro che Jack potrebbe o meno essere colpevole di omicidio: uccidere qualcuno chiamato Max per continuare una storia con un pollo di nome Toototabon (è un anagramma?) del quale Jack è innamorato.

Mentre aspettano che arrivi il loro caffè, la loro conversazione è surreale, sconnessa, come un dialogo tra due persone che parlano nel sonno: sembra che Lynch abbia generato maliziosamente la sceneggiatura da una sorta di programma computerizzato.

Il dialogo è sempre sull’orlo del collasso, ma non lo fa mai del tutto. C’è qualcosa di stranamente toccante nel modo in cui Jack si lamenta di come viene trattato in questo interrogatorio altamente irregolare.

C’è anche un momento in cui Jack canta: un momento Lynchiano completo e quasi parodicamente che non ho potuto fare a meno di ridere.

In complesso questo non è più di un esercizio di stile, ma che stile.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here