The Nightmare Before Christmas, la realtà

Una riflessione sulla pellicola di Tim Burton

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The Nightmare Before Christmas

La gratitudine è uno degli aspetti fondamentali della vita. Essere riconoscenti nei confronti di qualcuno, oppure semplicemente per ciò che si possiede, è un’azione non da poco. Addirittura, gli esperti di mindfulness consigliano di esercitare la riconoscenza. Allenarsi a guardarsi attorno e dire “grazie” per la fortuna di cui disponiamo può rivelarsi un esercizio terapeutico. In questo modo, ci si rende conto di quanto i nostri privilegi, vantaggi e pregi siano immensi. Anche quando il buio sembra avere la meglio, facendo ombra su questi sprazzi di luce. Negli Stati Uniti D’America e in Canada, esiste persino una festa dedicata alla gratitudine. Stiamo parlando del celebre Thanksgiving, il Giorno del Ringraziamento. Pare che uno dei film più amati di sempre, rispecchi proprio l’animo di questa tradizione. La pellicola in questione è “The Nightmare Before Christmas”.

Perché “The Nightmare Before Christmas” è considerato un film del Ringraziamento?

Capolavoro firmato Tim Burton risalente al 1993, “The Nightmare Before Christmas” segna il confine tra Halloween e Natale. In un certo senso, riesce a mitigare e unire due festività all’apparenza molto diverse, ma che in realtà presentano alcuni aspetti comuni. Tuttavia, il film è composto altresì da due atti principali, che sembrano tirare una linea dritta tra una celebrazione e l’altra. Ecco perché molti spettatori si sono sempre detti confusi. Sebbene la pellicola sia godibile in qualsiasi momento dell’anno, c’è chi preferisce rispettare la tradizione. Qualcuno la guarda ad Halloween, qualcun altro durante le vacanze natalizie. E se invece il periodo migliore fosse quello del Ringraziamento? Si tratta di una festività non contemplata qui in Italia, dunque ciò potrebbe risultarci difficile. Tuttavia, alcuni cittadini degli USA sostengono che questa sia proprio la ricorrenza ideale per ammirare “The Nightmare Before Christmas”.

Negli Stati Uniti D’America, questa festa si celebra ogni quarto giovedì di novembre. In Canada, invece, la si festeggia ogni secondo lunedì d’ottobre. Dunque, soprattutto riferendoci al paese a stelle e strisce, si tratta di una perfetta via di mezzo fra Halloween e Natale. Proprio come il film in questione. Tuttavia, non è unicamente la tempistica a fare di “The Nightmare Before Christmas” un Thanksgiving movie. Lo abbiamo detto. In questo show Tim Burton riesce sia a unire che a distinguere due tradizioni importanti. Figure bizzarre e inquietanti s’inebriano della magia del Natale, delineando l’essenzialità di questa festa. Sembra che anche il Ringraziamento abbia questo potere. Sedendosi a tavola con amici e parenti, i partecipanti uniscono tradizioni e valori attuali. Valorizzando l’importanza di sedersi a tavola con chi si ama.

Halloween, Ringraziamento, Natale: che cos’hanno in comune?

Poche righe addietro abbiamo affermato che Halloween e Natale sono in apparenza due festività distinte, ma che in realtà presentano alcuni lati comuni. Ebbene, ciò vale anche per il Ringraziamento. Qualcuno considererebbe quest’affermazione blasfema. In Italia si tende ancora a demonizzare Halloween, da alcuni ritenuta una celebrazione inutile o addirittura satanica. “The Nightmare Before Christmas” c’insegna che non è così. L’autentico valore di Halloween sta nella rievocazione degli spiriti finalizzata a celebrare la vita. Proprio come a Natale, anche se in maniera diversa. S’annuncia una rinascita, una nuova esistenza. La festa del Ringraziamento non fa che evidenziare il significato di tutto ciò.

Questa festa, a quanto pare adatta a “The Nightmare Before Christmas”, pare risalga al 1621. In quell’anno i padri pellegrini della città di Plymouth, nel Massachusetts, si riunirono per la prima volta per rendere grazie al dio in cui credevano per il raccolto dell’anno. Si dicevano grati per le provvigioni accumulate o, secondo una visione più spirituale, che erano state loro donate. I tempi sono cambiati, e con essi anche i valori della vita stessa. Tuttavia, anche se gli americani, come tante altre popolazioni fortunate, dispongono di supermercati colmi di risorse, tengono comunque viva la tradizione. Quel “grazie” è comunque dovuto. Poiché nulla nella vita è scontato, tantomeno i privilegi. E questo 2020 ha reso questa consapevolezza più attuale che mai.



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