Rodolfo Valentino il sex symbol

Il re dei belli morì oggi

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Rodolfo Valentino il sex symbol. Ci risiamo ragazzi! Non c’è pace per i miei passi diurni o notturni. Rodolfo Valentino il sex symbol di Hollywood! Il maschio dei maschi. Questo grida la folla inebetita, la folla che non vede altro che questo. Vorrei gridare che non sono “io”, che il mio destino viene da non so dove si posa la mano che mi guida.

Rodolfo Valentino

Rodolfo Valentino il sex symbol

Io sono altroooo!!! il culto e la leggenda sexy è una vostra invenzione per ferirmi? Per sfruttarmi? Io mi chiamo Rodolfo Guglielmi. Io sono un perito agrario mancato. Nato povero nell’Italia del Sud. Sono un immigrato, sbarcato in America nel 1915 in cerca di fortuna. Ho vissuto tanto tempo dormendo sulle panchine al Central Park di New York!!! Perché non siete venuti a quel tempo a dire che ero un sex symbol. Questa gente sa come distruggerti.

Rodolfo Valentino il lavapiatti

Il proprietario di un night club mi prese per pietà come lavapiatti. Spostai così le mie lacrime dagli occhi al cuore e dipinsi la mia gratitudine sulla tela della misericordia. Mangiai cibi caldi e dormiì nel magazzino del club: almeno al caldo e all’asciutto. Sarò sempre grato a Mr. Lapskin!

I miei passi sono buoni

Lui sapeva tutto e mi lasciava fare. Sapeva che quando il locale era vuoto utilizzavo il suo megafono per ballare da solo. Alcune volte immaginavo di farlo con la mia vecchia fidanzata italiana, qualche volta con la mia povera nonna. Giravo e giravo di Valzer come un pazzo gioca con il suo mondo. Ma una notte lui era li dietro una colonna e mi osservava. “hey ragazzo vieni qui”, rimasi spalancato a respirar di aria che ti manca in bocca. Mi avvicinai e dissi: “mi perdoni Mr. Lapskin, cerco di uccidere i miei ricordi e la mia solitudine” e piansi. “Tranquillo ragazzo comprendo tutto. Non sono di qui come puoi comprendere dal mio nome, e non so neanche come ci sono finito. Sono orfano e ho vissuto la strada come se fosse casa. Balli bene e hai una bella presenza, anzi direi che sei un bel ragazzo. Ti faccio una proposta: vuoi fare da accompagnatore alle signore attempate con un po’ di grano? Le fai ballare, divertire un po’, le porti in giro, ti va l’idea? Ti compro qualche bel vestito e ti do il 30%, è una bella cifra dammi retta”. Rimasi sbalordito, la mia voce era scomparsi, riuscii soltanto a fare un cenno di accordo con la testa.

Come ti cambia la vita caro Rodolfo Valentino

E poi ne feci di film! Ogni volta con quella faccia a far espressioni che se solo mi vedesse “povero papà”. Soldi donne che venivano a letto con me senza parlare, senza chiedermi se ho una testa. Io sono Rodolfo Guglielmiiiii!!! Ascoltatemi vi pregooo!!!: Salve oscurità, mia vecchia amica. Sono venuto a parlarti nuovamente perché una visione che fa dolcemente rabbrividire ha lasciato i suoi semi mentre dormivo. È la visione piantata nel mio cervello ancora persiste nel suono del silenzio. Nei sogni agitati io camminavo solo attraverso strade strette e ciottolose. Sotto l’alone di un lampione sollevo il mio colletto al freddo e all’umidità.
Quando i miei occhi sono colpiti dal flash di una luce al neon che spaccò la notte al toccò il suono del silenzio. Nella nuda luce vidi dieci mila persone o forse più. Persone che parlavano senza dire niente, che sentivano senza ascoltare, che scrivevano canzoni che non ne avevano mai condiviso le voci. Nessuno osava disturbare il suono del silenzio.
Stupidi” io dissi, “voi non sapete. Il silenzio cresce come un cancro! Ascoltate le mie parole, prendete le mie braccia!Ma le mie parole caddero in silenzio come gocce di pioggia e riecheggiarono nelle sorgenti del silenzio. E la gente si inchinò e pregò al Dio neon che avevano creato. l’insegna proiettò il suo avvertimento: “le parole dei profeti sono scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari. Ed esse sussurrano nel suono del silenzio“. Muore il 23 agosto 1926.


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