Rientro in sala, l’emozione del grande schermo

Sensazioni ed emozioni sul ritorno in sala, complicato quanto emozionante, di migliaia di italiani

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rientro in sala

L’odore dei popcorn appena fatti, le chiacchiere delle persone appena uscite dopo aver visto un film che aspettavano da tanto, il rumore dei passi sul parquet della sala. Il cinema è sempre stato questo. La sicurezza di entrare in un luogo in cui, per qualche ora, tutto diventa possibile. L’emozione del rientro in sala. Forse era proprio questo ad essermi mancato in questo infinito lockdown, che mi ha ricordato in maniera fin troppo inquietante il discusso quanto amato Contagion di Steven Soderbergh. La paura di non poter più sognare, di non poter più passare un paio di ore in quella sala che odora di popcorn e di attesa.

Attesa di un titolo che si aspettava da tanto, attesa nel vedere i propri beniamini sul grande schermo o semplicemente attesa che le luci si spengano. Ed è proprio nel momento in cui le luci si abbassano e la sala cade nell’oscurità che lo spettatore si sente protetto. Un rientro in sala che sa molto di nuova vita e nuova realtà.

una sala di un cinema vuota con poltrone rosse

Una dimensione di familiarità

Il mio rientro il sala, dopo il lockdown, è legato a doppio filo con l’ uscita di Tenet, il nuovo lavoro di Christopher Nolan. Mai come questa volta, si è palesata in me la voglia di diventare un tutt’ uno con la sala, riuscire a riassaporare quella dimensione di familiarità che tanto mi era mancata. Anche solo sedermi su quelle poltroncine blu, mi ha causato una sensazione di benessere che non provavo da tanto. I controlli all’entrata, le preoccupazioni, il distanziamento sociale, è tutto svanito nel nulla. C’era solo l’emozione di essere ritornata in un posto che per molti è un rifugio.


TENET, il trionfo del cinema dell’abbandono


Rientro in sala: La nuova diffidenza

Tutto è visto con diffidenza ora. Le sale sono semivuote, i posti contingentati, il silenzio quasi spettrale. In una sala di ben 300 posti, ad esserne occupati erano circa una quarantina, tra cinefili accaniti e amatori dell’ ultimo minuto. Ogni colpo di tosse o starnuto, che fino a 7 mesi fa sarebbero stati visti come un semplice fastidio, ora suscitano timore e preoccupazione. Tutto fa paura, in maniera quasi maniacale. L’ obbligo di mascherina, non è pesante (tranne per chi porta gli occhiali) ed il controllo in sala non è invadente. Un rientro in sala che da speranza, voglia di vivere. Quello che si respira è la gioia di ritornare in un posto in cui ci si sente a casa, anche se si respira un leggero aroma di preoccupazione. Una paura che scompare nel momento in cui le luci si abbassano.

Sale vuote ma più vive più che mai

L’angoscia che ho provato dopo aver varcato la porta del cinema, è legata principalmente alle poche persone che occupavano la Hall sempre affollata. Il non sentire le voci dei bambini, felici dopo aver visto l’ ultimo film della Disney o l’ ultimo cinecomic uscito. Non vedere le file di persone fuori dalle sale che attendevano l’ orario di ingresso. Sono emozioni difficili da spiegare. Come se mancasse qualcosa. Gioia, entusiasmo, voglia di vivere. La pandemia che il mondo sta vivendo ha ridimensionato totalmente le nostre necessità, il nostro modo di vedere il mondo. Ma non dobbiamo dimenticare che l’ uomo ha anche bisogno di sognare. Volare con la propria immaginazione in un mondo che solo il cinema riesce a creare. E mai come questa volta, sedersi su quella poltroncina può essere un sollievo. Un ritorno a casa, un bentornato, per cercare di avere, almeno in parte una parvenza di normalità.

Ed è solo uno il sentimento che ho provato davanti a quello schermo bianco di una multisala della provincia di Napoli: gioia. La gioia di essere, di nuovo e finalmente, a casa.

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