Norah Jones, “Pick Me Up Off The Floor” – Recensione Album

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Nella traccia di apertura del suo nuovo album, la cantautrice Norah Jones riesce a catturare il cuore spezzato che molti di noi hanno mentre cerchiamo di trascinarci fuori fuori da questo 2020 che per ormai è un anno infernale. Durante la delicata melodia jazz del piano “How I Weep”, Norah Jones canta, “Come piango per la perdita / E mi si insinua il mento / Per il cuore e i capelli / E la pelle e l’aria / Che rotea intorno al nudo.”

La canzone sembra fatta su misura per il luogo oscuro in cui attualmente ci troviamo ad affrontare. La 12 volte vincitrice dei premi Grammy, ha pubblicato oggi 12 giugno il suo settimo album, Pick Me Up Off the FloorL’album sembra essere stato realizzato in risposta a questo momento storico. Molte delle canzoni contenute nel nuovo lavoro discografico, sono nate in seguito alle sessioni di registrazione che l’artista ha svolto con la leggenda della soul music Mavis Staples.

Parte della genesi di questo nuove canzoni è arrivata quando Norah Jones ha provato a scrivere poesie. Ispirata ai libri di Seuss e Shel Silverstein che stava leggendo ai suoi figli, l’artista si è ritrovata ad adattare i suoi testi poetici alle canzoni.

L’ingrediente chiave dell’album è la visione artistica di Norah Jones, che sembra non solo trasmettere la gravità dell’epoca attuale, ma anche descrivere la complessità del suo effetto sulla condizione umana.

Il primo singolo dell’album, “I’m Alive”, è una collaborazione Jeff Tweedy. “Basta sedersi e aspettare / Non muoverti, solo esitare / Puoi sperare e pregare / Puoi gemere / Forse le cose cambieranno”, canta nel primo verso della canzone. Ma nel verso successivo trova la forza per agire:  “Cammina, corre / Combatte, quasi come una / E trova la sua voce / Marcia / Non ha scelta.” 

Ma la vera bellezza della canzone è il modo in cui cattura sia la riluttanza iniziale a lasciarsi coinvolgere sia la necessità di agire. Piuttosto che un pezzo di propaganda, la canzone riflette sulla lotta interna che deve verificarsi prima che una voce o un pugno possano essere sollevati. 

“Were You Watching” è un canzone elegante grazie anche all’incessante groove del bassista Christopher Thomas del batterista Brian Blade e del violinista Mazz Swift che insieme forniscono una bella melodia a cui si aggiunge la voce satinata della Jones.

Musicalmente, Norah Jones continua a occupare uno spazio tra il pop ed il jazz. Il suo piano su “Flame Twin” è a cavallo dell’imprevedibile swing del jazz e dell’insistenza del pop. “Say No More” si sviluppa dal piano solista alle trombe e agli arrangiamenti elaborate che ricordano la musica motown della fine degli anni ’70.

Norah Jones continua l’eredità sonora di alcune delle sue principali influenze. Prende in prestito l’atmosfera afosa e fumante di Billie Holliday e gli arrangiamenti sofisticati di Bill Evans. Ma oltre a ciò, si è affermata come una cantautrice potente e pertinente nella sua tradizione unica che sembra prestare molta attenzione alle nostre lotte interne e con questo suo nuovo album dimostra di essere sempre ad altissimi livelli. Voto 5/5.

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