Led Zeppelin: la storia dietro la canzone D’Yer Mak’er

Si distingue come una delle canzoni più diversive della band

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Led Zeppelin

La nota canzone dei Led Zeppelin D’Yer Mak’er, spesso pronunciata come “Dear Maker” anche “Dire Maker”, indica in realtà la parola “Jamaica”. Essa si riferisce alla pronuncia della parola utilizzata dagli stessi indigeni dell’isola caraibica.

Led Zeppelin: qual è la storia della canzone D’Yer Mak’er?

D’yer Mak’er, una delle più note canzoni dei Led Zeppelin, racchiude una struttura con suoni da reggae e dal dub. Il titolo è spesso pronunciato “Dear Maker” oppure “Dire Maker”. In realtà, però, si tratterebbe di una fonologia errata. La pronuncia pensata per la canzone sarebbe infatti “Jamaica”, e si rifarebbe alla fonetica degli indigeni dell’omonima isola caraibica. Nel romanzo di Dave Lewis, che tratta del catalogo arretrato dei Led Zeppelin, è scritto come il bassista John Paul esprima il proprio disgusto per la canzone. Aveva asserito che non avrebbe mai dovuto uscire dallo studio. Sembra tuttavia che non tutti siano della stessa opinione. Sono molti, infatti, ad accogliere la canzone quale cambiamento positivo per lo stile della band. Riguardo alla recensione del singolo, Jimmy Page ha spiegato: “Non mi aspettavo che la gente non l’avrebbe capito. Ho pensato che fosse abbastanza ovvio”.

Il suono del brano è un incrocio fra reggae e Poor Little Fool

Il suono della canzone proveniva dalla difficoltà che il batterista heavy metal John Bonham riscontrava del ricreare lo stile della batteria reggae. Come ricorda Page in una delle sue interviste del 1977, la canzone D’Yer Mak’er è un incrocio fra il reggae e il numero degli anni ’50 Poor Little Fool. Un cambiamento di stile come questo ha generato delle problematiche per essere ricreato sul palcoscenico. È questo il motivo per cui i Led Zeppelin non lo hanno mai suonato dal vivo. La canzone ora si distingue per le sue peculiarità, che molti sostengono essere un chiaro esempio dellìumorismo dei Led Zeppelin, così come della profonidtà che erano capaci di esprimere. I critici di Rolling Stone definiscono D’yer Mak’er “una patetica pugnalata al reggae che probabilmente farebbe ridere gli Zeppelin dall’isola se si preoccupassero di suonarlo in Giamaica”.


Led Zeppelin l’ultima volta

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