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Ornella Vanoni: Con Sanremo arriva il nuovo album “Un Pugno di Stelle”

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Sarà una delle protagoniste più attese del prossimo Festival di Sanremo, una delle signore della musica italiana Ornella Vanoni infatti parteciperà alla prossima manifestazione canora in programma dal 6 al 10 febbraio.

Con la partecipazione alla 68 edizione del Festival di Sanremo, Ornella Vanoni pubblicherà un nuovo progetto discografico composto da due brani inediti ed una raccolta dei maggiori successi della sua immensa carriera.

Il nuovo album  “Un pugno di stelle”, è una raccolta di 3 CD, all’interno oltre al brano che l’artista porterà in gara durante il Festival “Imparare ad Amarsi” insieme a Bungaro e a Pacifico, conterrà un secondo inedito “Gira in cerchi la vita” che è la cover di un brano del cantante e musicista israeliano Idan Raichel.

Ma cosa conterrà con esattezza il nuovo album? Nel primo disco  “Un pugno di stelle” si chiama “Imparare ad amarsi” e saranno contenuti tutti i duetti che Ornella Vanoni ha inciso insieme gli artisti che hanno fatto la storia della musica italiana. Nel secondo disco chiamato “Una bellissima ragazza“, saranno racchiusi i maggiori successi dell’artista dagli anni ’90 al 2013 e nel Il terzo ed ultimo disco intitolato “L’appuntamento” conterrà una selezione di brani storici e più significativi della discografia dell’artista.

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Il 9 Febbraio uscirà “Un Pugno di Stelle”. Una raccolta in 3 CD delle canzoni che hanno accompagnato la vita artistica di Ornella Vanoni. All’interno della raccolta saranno presenti due inediti, il primo sarà “Imparare ad amarsi” il brano che verrà presentato al Festival di Sanremo 2018 con Bungaro e Pacifico. Il secondo "Gira in cerchio la vita" la cover di un brano del cantante e musicista israeliano Idan Raichel. Il primo CD "Imparare ad amarsi" è dedicato ai duetti con artisti che hanno fatto la storia della musica italiana. Il secondo "Una bellissima ragazza" raccoglie i maggiori successi dell'artista dagli anni '90 al 2013. Il Terzo "L'appuntamento" una selezione di brani storici e più significativi di Ornella Vanoni. #ornellavanoni #ornellavanoniofficialpage #imparareadamarsi #giraincerchiolavita #sanremo2018 #festivaldisanremo @idanraichel @bubbamusicagency @nadiaorecchio @mariolavezzi @sonymusicitaly @daniricciola @tonybungaro @fonopacifico

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La Divina Commedia al Teatro Brancaccio


Dopo il debutto del 2007 con oltre 450000 spettatori ritorna in scena con un restyling profondo e coinvolgente, la Divina Commedia Opera Musical. Un team creativo innovativo e un cast artistico di assoluto valore renderanno allo spettatore un Dante diverso, mai così raccontato.

Dal 19 al 24 gennaio al Teatro Brancaccio di Roma, una nuova imperdibile produzione tratta dalla più grande opera italiana e firmata dalle musiche del noto compositore Marco Frisina, con la regia di Andrea Ortis, i testi di Ortis e Pagano e l’inconfondibile voce narrante di Giancarlo Giannini.

Nel cast, Antonello Angiolillo nei panni di Dante; Myriam Somma e Noemi Bordi sono Beatrice; Andrea Ortis è Virgilio; Francesco Iaia nel doppio ruolo di Caronte e il conte Ugolino; Federica Basile e Mariacarmen Iafigliola in Pia dè Tolomei; Angelo Minoli in Ulisse e Catone e, infine, Manuela Zanier e Rosy Bonfiglio in Francesca da Rimini e Matelda. Le scene sono di Lara Carissimi, coreografie di Massimiliano Volpini, costumi di Lorena Di Pasquo, Disegno Luci di Valerio Tiberi, proiezioni di Roberto Fazio.

“Questa” dice il regista Andrea Ortis “E’ la storia di un uomo ed è la storia di tutti gli uomini”. L’opera Musical racconta le tre cantiche in due atti per un totale di due ore di spettacolo. Il Dante che il pubblico vedrà è un Dante nuovo, moderno che farà appassionare adulti e ragazzi raccontando una Divina Commedia frizzante quasi fantasy.

Prodotta dalla MIC, Musical International Company e con l’importante patrocinio della Società Dante Alighieri, dal suo debutto La Divina Commedia Opera Musical toccherà altre importanti città e sarà in Tour fino alla primavera 2018: Palapartenope di Napoli dall’8 all’11 Febbraio, al Teatro Ciak di Milano dall’8 all’11 Marzo e al Teatroteam di Bari dal 16 al 18 Marzo. In previsione anche tappe estive nei più importanti teatri tra cui anche l’Arena di Verona.

Acquisto Biglietti

Roma Teatro Brancaccio

Box Office: 06 80687231 [email protected]. Spettacoli serali alle ore 21 e matinees alle ore 10.

Mirkoeilcane si apre in un’intervista. “Stiamo tutti bene” davvero?

Quello che accade quando non ti aspetti una canzone è ciò che accade ascoltando il brano di Mirkoeilcane Stiamo tutti bene.

La canzone, presentata durante la serata di Sarà Sanremo, è una canzone che tocca nel profondo. Il tema scelto da Mirkoeilcane è quello che alcuni potrebbero pensare “strasfruttato”, ovvero: l’immigrazione. Quello che però rende questa canzone un unicum nel panorama di Sanremo Giovani è proprio il tema; rispetto alle canzoni d’amore o quelle didattiche infatti, Stiamo tutti bene porta con sè un significato che dovrete scoprire attraverso l’ascolto della stessa.

Quello che può essere detto, per coloro che non l’hanno ancora sentita, è che ha come protagonista Mario. Mario è un bambino di 7 anni e mezzo che vuole diventare un calciatore, e che invece deve partire per una vacanza con la madre. Sarà forse la figura del bambino, sarà forse il tema, ciò che è sicuro è che questo bambino tocca nell’anima di chi ascolta questa canzone.

Così quindi è arrivato il desiderio di capire chi stesse dietro questa canzone, o meglio dire, questa storia cantata. Mirkoeilcane si è rivelato, come potete benissimo leggere nell’intervista che segue, un artista. Un artista con la A maiuscola con molto da dire, e che avrà la possibilità di parlare sul palco dell’Ariston durante Sanremo2018.

Fate sapere cosa ne pensate.

Chi sei come sei nato e perché il tuo nome d’artista?

Sono Mirko Pacini nato a Roma il 6 maggio 1986. Il perché del mio nome dell’artista me l’hanno chiesto tutti ed è un gioco divertentissimo che però non deve sapere nessuno. Quindi insomma me lo tengo per me; un segreto tutto mio che terrò per me.

Pensando al tuo percorso, tu non hai iniziato come cantante, bensì come autore; solo successivamente hai deciso di “metterti in proprio” volevo capire come mai hai fatto questa scelta innanzitutto?

Forse era l’ultima spiaggia. Non che le cose andassero così male, però c’è stato un periodo della mia vita un po’ complicato e ho deciso di rimediare in questa maniera; mi sono detto “Sai che c’è? Se le cose vanno così e non ci provo ora non ci provo più”.Così, tanti brani, anziché darli a qualcun altro e dedicarmi a dei lavori o progetti ho pensato che sarebbe stato nei miei confronti più giusto metterci la faccia.

Questo è un altro dei risultati che stai ottenendo, ma anche nel tuo primo album si trovano pezzi come Profili(a)sociali che sono andati molto bene. Vero anche che fanno una critica sociale abbastanza marcata. Volevo chiederti se hai questa tendenza in generale o se le esprimi solo nella canzone?

No no assolutamente! Io sono molto critico ma questo non significa che voglio essere il professore di nessuno. E’ il mio modo di fare: io mi metto lì un po’ a criticare e smontare quelli che sono gli stereotipi che oggi viviamo tutti i giorni, ma cerco anche di proporre una soluzione. Questa è la mia proposta: non è solo “sei cattivo, io sono bravo; lui è più forte, lui è meno forte” è giusto che ci sia una critica, ma mi piace anche che le mie canzoni tendano a far riflettere. Se uno, per esempio, ascolta profili(a)sociali e si rende conto che passa il pomeriggio col cellulare in mano magari si rende conto che lui è quella persona descritta nella canzone del disco e lo metto giù.

Vedo delle somiglianze anche con la serie TV Black Mirror

Guarda non l’ho ancora finita quindi non mi spoilerare nulla

Sì vabbè… è la prima puntata; non credo di spoilerarti qualcosa.

Avevo paura che lo facessi

Nelle tue canzoni, il finale colpisce. anche se non può essere definito positivo. Quindi volevo sapere come mai questa visione un po’ scura; sembra quasi che comunque tu voglia far passare il messaggio – correggimi se sbaglio – che lo spazio per cambiare ci sia, ma la domanda che lasci sembra sia: fino che punto siamo disposti a farlo.

La proposta è proprio questa. Che io poi lo faccia nelle canzoni così come nella vita di tutti i giorni è un punto da sottolineare. Quando passo del tempo con gli amici cerco di farlo notare. – non so se è perchè faccio molto più caso agli altri –  Io mi rendo conto che spesso e volentieri finisco per arrabbiarmi perché dico “ma chiacchieriamo invece di stare al telefono!” Tante cose superficiali mi danno fastidio. Poi i finali delle canzoni a me piace che esprimano – voglio usare un parolone però – una morale. Perché alla fine è vero che bisogna cimentarci e ridere in maniera simpatica ma poi i problemi sono evidenti e vanno gestiti. Non possono rimanere là.

Arrivando invece a parlare di quello che è stato il tuo percorso per arrivare sul palco dell’Ariston, come è stato? Quale era l’emozione di arrivare a cantare sul parco di Villa Olmond?

Beh il percorso è stato un po’ una scommessa. L’anno scorso ho vinto l’ultima edizione di musicultura e con la band ho pensato “manca da vincere Champions League e Sanremo.” Considerando che la Champions League è un po’ complicata, Sanremo era un tentativo che ho sentito fosse il caso di fare. Mi trovavo ad avere questa canzone e mi sono detto, essendo un gran motivo d’orgoglio:”se ci devo andare ci devo andare a modo mio. Senza voler strizzare l’occhio a chissà quale genere musicale”. Io sono fatto così! Do molto peso alle parole e insomma è andata così. L’emozione che te la racconto a fare! È stata incredibile: ho 31 anni, ho visto 30 sanremi dal divano di casa e uno lo vedrò dal palco!

Rimanendo sul tema delle emozioni io ti devo fare una domanda perché io ho ascoltato la canzone la prima volta lì a Villa ormond e la reazione che hanno avuto più o meno tutti è stata quella di commuoversi. L’argomento della tua canzone è un argomento che è anche sfruttato; la cosa che invece con te ho notato è che tu riesci a creare un fattore di empatia anche attraverso il percorso che la figura di Mario compie. Ma tu come fai a non muoverti mentre la canti? Io sono scoppiato in lacrime, ma magari sono io.

Ti dico la verità: io non sono solito rivedermi il video quando canto, ma questo l’ho voluto rivedere perché per tutta la canzone io ho pensato: “ora piango e non la canto. Piango e non la finisco. Piangono e la finisco qui.” Invece ci sono riuscito, forse perché fortunato ad essere un po’ più forte a celare alcune emozioni. Quando mi sono reso conto che alcune persone piangevano e uno dei giurati anche, come se fosse successo qualcosa di grave, per me è stato difficile. Per me cantarla è un po’ viverla la situazione. Mi ci devo immedesimare. Ci sono momenti in cui quel Mario nella canzone. Speriamo di non piangere all’Ariston.

Non so se ti considererei una persona che ha fatto una figuraccia; forse più una persona vera, che ultimamente si vedono poco. Ma cosa ti ha fatto decidere di portare questo tema? Cosa ti ha ispirato? Hai conosciuto una persona che ha conosciuto questo in prima persona e che quindi hai voluto portare nella tua canzone?

Questa canzone l’ho scritta più o meno un anno fa. Era un periodo in cui mi ero interessato, senza alcuna motivazione politica o chissà cosa, a questo tema. Forse avevo visto qualche cosa, letto qualche libro riguardante; insomma, mi ero appassionato. Per puro caso mi trovo una sera a parlare con un ragazzo giovane fuori da un locale che frequento spesso e lui, senza che io gli chiedessi niente, ha iniziato a raccontare questa sua storia. Era un po’ il viaggio con cui lui è arrivato qua. Mi ha iniziato a dire alcune cose che gli erano successe. E mi ricordo che mi raccontava queste cose terribili, atroci, ma col sorriso; veramente felicissimo di essere sopravvissuto e di poter camminare ancora sulle sue gambe. A me questa cosa ha scosso talmente tanto che sono scappato via col foglio e la penna e ho scritto. Forse è stato quello che ha fatto scattare la scintilla, ma succede sempre così con le canzoni: ho semplicemente seguito la spinta.

Qual’è stata la prima reazione che ha avuto la prima persona che ha sentito questa canzone?

Io questa canzone, ti dico la verità, l’avevo scritta ma essendo fuori proprio da qualsiasi tipologia di canzone mi sono detto:”Una canzone parlata: rimarrà nel cassetto.” invece ce l’avevo sul cellulare e per gioco l’ho passata nelle cuffiette a una persona che a un certo punto ha iniziato a piangere. Io gli ho fatto propri: “ma che cosa è successo? Ti è arrivato un messaggio che non dovevi vedere?” E lei mi ha detto: “No, è la canzone; mi ha ammazzato. Da lì ho capito che forse qualche potenzialità poteva averla. Io ero convinto fosse una canzone da terzo se non quarto ascolto, invece chi l’ha sentita anche per la prima volta mi ha detto che è arrivato quello che speravo

E cosa volevi arrivasse?

Io volevo che arrivasse l’empatia. Quelli sono temi che uno sente lontanissimi e non capisce perché. Vedere alla tv i servizi su queste notizie ormai è un cliché, un’abitudine che non impressiona più nessuno. Parlando in parole semplici: vedere i corpi che galleggiano nel mare non impressiona più nessuno. Quindi la mia volontà era quella di portare quel ragazzo che ha parlato con me ha parlare con tutti voi. Io non riesco mai a giustificare come sia possibile che delle persone muoiono nel 2018 in un viaggio su un gommone. È una cosa fuori dal mondo.

Capirete bene che a questo punto non c’è altro modo se non augurare a Mirkoeilcane il meglio da questa grande esperienza che lo attende.

 

Fear Itself: l’unica cosa che bisogna temere è la paura stessa

FEAR ITSELF è stata una serie televisiva statunitense prodotta nella stagione 2008-2009, composta da una sola stagione e 13 episodi totali. In America è stata trasmessa prima dalla NBC (episodi 1-8), e poi da AXN Sci-Fi (episodi 5-13, trasmessi quasi mezzo anno dopo rispetto a quando furono interrotti i primi), mentre in Italia è andata in onda sulla Fox.

La serie, antologica di genere horror, è la prosecuzione naturale di Masters of Horror, serial madre interrotto bruscamente dopo due stagioni a causa di controversie legate alle case di produzione, ideate entrambe da Mick Garris. Con MoH condivide il fatto che tutti gli episodi sono diretti da registi conosciuti o emergenti esperti nel genere horror; così come il fatto  che ogni episodio è slegato dall’altro in quanto a trama (l’unico collegamento tra i mini-film è l’ambientazione delle storie, ossia a Edmonton, in Canada).

Ciò che invece non ha in comune con la serie madre è la durata degli episodi, in questo caso di circa quaranta minuti ciascuno (a differenza dei 60 dell’altro show). Inoltre, purtroppo per FI, da MoH, la serie non ha ereditato lo stesso gradimento di pubblico e critica, vendendo cancellata dopo una sola stagione prodotta.

Nonostante lo stesso filo conduttore che lo lega a Masters of Horror, Fear Itself non ha ottenuto il successo sperato, motivo per cui è durato una sola stagione. Ovviamente, viste le tematiche orrorifiche di cui tratta, anche se come serie è stata sfortunata, quando la si guarda qualche salto sul divano la provoca lo stesso!

Rockol Awards 2017, finalmente i finalisti

Anche quest’anno si sono concluse le selezioni dei Rockol Awards 2017, iniziate a novembre dello scorso anno e terminate all’inizio di questo mese. Rispetto alle scorse edizioni è stata aggiunta una categoria, che premierà il Miglior Video Italiano. E come se questo non bastasse, a dicembre è stato assegnato anche il Premio Rockol, conferito dalla redazione ad un artista (in questo caso) che in questi dodici mesi si è particolarmente distinto per le sue attività musicali.

Questa ultima nomination ha già una vincitrice, la cantante siciliana Levante, che abbiamo visto tra i giudici nell’ultima edizione di X Factor. E naturalmente la sua performance arricchirà la serata della proclamazione dei vincitori, nella serata di domani 17 gennaio.

Vediamo insieme le categorie e i finalisti, selezionati da due giurie diverse: l’una formata dal pubblico e dagli utenti, e l’altra da trecento giornalisti. Iniziamo proprio dal giudizio popolare.

Migliore Album Italiano: Caparezza con Prisoner 709, Ermal Meta con Vietato morire e i Negramaro con Amore che torni.

Migliore Album Internazionale: Depeche Mode con Spirit, LP con Lost on you e Ed Sheeran con ÷.

Migliore Live Italiano: Caparezza, Il Volo e Vasco Rossi.

Migliore Live Internazionale: Coldplay, Depeche Mode e Ed Sheeran.

Migliore Video Italiano: Caparezza con Ti fa stare bene, Francesco Gabbani con Occidentali’s Karma e di nuovo Ermal Meta con Vietato morire.

Passiamo ora alla giuria di giornalisti.

Migliore Album Italiano: Brunori SAS con A casa tutto bene, Caparezza con Prisoner 709 e Cesare Cremonini con Possibili scenari.

Migliore Album Internazionale: Kendrick Lamar con DAMN, LCD Soundsystem con American Dream e Ed Sheeran con ÷.

Migliore Live Italiano: Afterhours, Brunori SAS e Vasco Rossi.

Migliore Live Internazionale: Nick Cave, Radiohead e Eddie Vedder.

Migliore Video Italiano: Caparezza con Ti fa stare bene, Tiziano Ferro con Il conforto e Salmo con Estatedimmerda.

Come abbiamo già detto la premiazione si svolgerà domani e, novità di quest’anno, parte degli ingressi saranno riservati a lettori e fan che hanno votato sul sito (e quindi facenti parte della cosiddetta giuria popolare). Per chiunque fosse interessato comunque a seguirla integralmente è stata aperta una pagina apposita, che linkerò in fondo all’articolo.

A fine dicembre inoltre è stata ufficializzata la presenza per questa importante manifestazione di collaborazioni con YouTube, TicketOne e la SIAE, il tutto mirato a dare alla musica di qualità e ai suoi autori la giusta rilevanza e il giusto spazio. Che è poi ciò che una simile vetrina dovrebbe fare.

Detto questo, vi invito a seguire la premiazione a partire dalle 20:45 di domani, mercoledì 17 gennaio. Se avete votato sul sito, o semplicemente amate la buona musica, non potete proprio perdervelo.

http://www.rockol.it/speciali/2017/live-awards/

Capire i Tarocchi con Francesco Guarino

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Oggi ho intervistato, per gli appassionati nel campo della spiritualità, della psicologia sociale e dell’esoterismo, Francesco Guarino.

Chi è Francesco Guarino

Francesco è un conferenziere, studioso di psicologia sociale e rinomato pioniere nel tracciare un ponte tra scienza e spiritualità.

Ha fondato scuola TdM, un’associazione che si occupa delle studio dei tarocchi in ambito mondiale. Dal 2011 si divide tra Europa e Asia, per diffondere il suo insegnamento.

Per il mercato italiano è webmaster della community tarologica tarocchi.blog.

È già autore di 3 libri: Tarocchi tra ragione e intuizione (2016) con l’introduzione di Giordano Berti; Come lavorare con i tarocchi (2017); Tarot un modello pratico (2017).

Ne è venuta fuori un’intervista ricchissima di informazioni, concetti e ragionamenti che vale davvero la pena di leggere.

Buona lettura.

Intervista a Francesco Guarino

Francesca Luisi: Ciao Francesco, allora quali sono le tue passioni?

Francesco Guarino: Tarocchi, psicologia, spiritualità!

Francesca Luisi: Ciò che voglio sapere da te, Francesco, è come riesci a fare, in maniera diversa, quello che fanno cartomanti e maghi (utilizzo dello strumento tarocco), sapendo che quando si parla di tarocchi tutta la gente pensa al mondo dell’esoterismo giudicandolo in negativo, dando per scontato che chi si occupa di queste cose sia un truffatore o roba simile.

Francesco Guarino: Diciamo che il tarocco è uno strumento che poggia su un apparato simbolico e quindi è aperto ai tanti modi di essere visto, studiato e divulgato. Per secoli abbiamo avuto un rapporto di stampo “cartomantico”, quindi folcloristico, che è andato avanti perchè, essendo appunto folcloristico, ha esercitato un certo fascino sulle persone. Ad oggi si è scoperta la necessità (molti dicono a causa del cambio di era) di ridare una forma, una dignità ad una materia che è stata per troppo tempo vilipesa, abusata e anche stuprata. Si è quindi approcciato al tarocco in modo diverso, studiando il simbolo nella sua forma più pura. Questo ha permesso a tanti professionisti di inserirlo nelle proprie discipline (counseling, psicologia, recupero dalle tossico dipendenze ecc…).

Francesca Luisi: Addirittura! Oggi quindi ci sono persone che utilizzano lo strumento “tarocco” avvalendosi dell’utilità della simbologia racchiusa in esso?

Francesco Guarino: Sì, però, non essendo ancora riconosciuto, è un discorso molto nebuloso. In primis perchè una forma dignitosa dell’utilizzo di questo strumento, almeno in Italia, sta nascendo negli ultimi 10 anni. Siamo promotori di un cambio di rotta! E secondo perchè, se uno psicologo dice di voler implementare lo studio del tarocco per riabilitare qualcuno, verrà probabilmente allontanato dalla professione e perseguito legalmente.

Francesca Luisi: Quindi non viene ancora accettato il fatto che i tarocchi racchiudono una simbologia che può entrare in contatto con il nostro subconscio, giusto?

Francesco Guarino: Bravissima, in psicologia già lo fanno, ad esempio utilizzando le macchie di Rorschach, ma sono riconosciute, invece il tarocco no. Quindi, oggi si cerca di dare questo tipo di dignità allo strumento. Molte persone lo fanno con criterio anche se, comunque, ti dico che è ancora difficilissimo, perchè per quanto sia forte l’intenzione di riabilitare gli Arcani, è difficile scalfire secoli e secoli di uso scorretto.

Francesca Lusi: Infatti nella credenza collettiva quando si sente nominare il tarocco, la gente pensa alla Maga Magò, alla fattucchiera, al cialtrone, al truffatore che legge il futuro, giusto?

Francesco Guarino: Giusto. Il grande problema è che al sottobosco fraudolento di cartomanti e veggenti da quattro soldi si vanno a contrapporre un falso buonismo, l’invidia, l’insicurezza e la voglia di non fare perchè, le persone che condannano la cartomanzia, a torto o a ragione, sono poi le stesse che chiamano per farsi fare un consulto. A livello pubblico si preferisce condannare la materia dato che è derisa e additata a livello sociale. Però poi, nel privato, percependo la potenza di questo strumento, trovi le medesime persone che ti hanno crocifisso in pubblico.

Francesca Luisi: La maggior parte richiede un consulto di nascosto, non osano far sapere che lo fanno proprio perchè lo strumento è demonizzato, vero?

Francesco Guarino: Sì, il problema è tutto là. Fino ad oggi il tarocco è stato visto come: “dimmi quello che succede; parlami del mio futuro” e, siccome scientificamente è provato che il futuro non si può leggere poichè non esiste, leggere il tarocco diviene sinonimo di truffa. Nessuno vuole far vedere agli altri che si è immischiato con queste cose assurde. Eppure la situazione potrebbe essere differente. Potrebbero aprirsi spaccati vertiginosi sull’argomento che inglobano un discorso sulla creazione e la gestione cosciente della tua realtà. Altro che futuro! Io sto cercando, con il mio lavoro, di spostare il focus da “cosa mi succederà?” a “cosa posso fare io per creare la mia realtà…”. Se imposti il discorso in questo modo, cambia tutto.

Francesca Luisi: Sai, io sono appassionata del campo, ma non riesco assolutamente a far comprendere questo concetto alla gente, quando se ne parla.

Francesco Guarino: Questo perchè oggi non abbiamo il giusto livello di coscienza. Infatti, un’altra cosa che dico, è che il nostro grandissimo atto di amore, in quanto generazione, è che non vedremo mai i frutti di ciò che stiamo seminando. Siamo i primi pedoni che abbassano gli scudi, ma che saranno comunque travolti.

Francesca Luisi : Quando dici “noi” chi intendi oltre a Scuola TdM e a Francesco Guarino?

Francesco Guarino: Grazie al cielo il tarocco non è prerogativa di cartomanti disonesti, anche se molti di loro ci hanno costruito ingenti fortune. Esistono tantissimi altri studiosi seri, Giordano Berti, Vitali, Pelosini. Sono i primi che mi vengono in mente. Sicuramente non sono l’unico a pensarla in questo modo.

Francesca Luisi: Chi è stato a portare per primo la tarologia in Italia?

Francesco Guarino: Non c’è la persona che ha portato la tarologia in Italia. Ti faccio un esempio: Giordano Berti, se gli parli di tarologia, nonostante sia uno studioso serio, ride. Ride perchè ti dirà: “chiamala tarologia, chiamala cartomanzia, chiamala taromanzia, se è qualcosa che è storicamente accettata e che fa bene all’individuo, chiamala come ti pare”. Il problema è anche il fatto stesso di sprofondare in questa tarologia, poichè si crea il plagio dato che sei affascinato da un maestro. Prendi Jodorowsky. Entri in risonanza con questa grande personalità e cosa fai? Ne rimani succube, perchè è geniale quello che fa, lui è molto creativo. Ma la cosa peggiore che tu possa fare è perdere il tuo cammino per imitare lui. Allora, pur di dire che fai i tarocchi come lui, perdi la tua realtà. Ma ciò che conta davvero è essere il primo di te stesso. Questo è importante.

Francesca Luisi: Legge di attrazione, che ne pensi?

Francesco Guarino:Nel mio ultimo libro “Tarot, un modello pratico” spiego questo concetto. Nel testo comparo il Tarot al Trunsurfing, una conoscenza divulgata dall’esperto di fisica Vadim Zeland. Quello del Transurfing è uno studio sulla legge dell’attrazione con un modello d’indagine più profondo rispetto a quello di stampo americano. Comunque, appena spieghi la legge di attrazione, una delle prime cose che ti chiedono è: “amo qualcuno, lo riesco ad attrarre?”. Questo è il livello di coscienza di oggi. Ma se strutturi il discorso in questa modalità passiva, cosa potrai mai ottenere? Pensandoci, pensandoci, pensandoci, puoi attirare l’involucro, la persona, ma l’amore è un’altra cosa. Noti come anche concetti come questo vengono usati in modo folcloristico? Quando si parla di spiritualità, io dico che i luoghi meno spirituali del mondo sono proprio i circoli spirituali, poichè rappresentano, per lo più, un insieme di persone che non ha realmente voglia di studiare come migliorare in modo concreto la propria vita, ma c’è sempre quest’insana voglia consolatoria che le trascina a riunirsi e ad alimentare le proprie insicurezze. Quello poi diviene un terreno fertile per la proliferazione di un certo apparato critico e rabbioso nei confronti del mondo circostante.

Francesca Luisi: Quindi, come spesso accade, si aderisce ad un gruppo e si finisce per sposare un dogma.

Francesco Guarino: Esattamente. Esempio, io ti dico: “esistono gli alieni” e tu rispondi:”wow! Esistono gli alieni!” e in base a questo assioma inizi a strutturare una parte della tua essenza. Ma io dico, perchè un alieno si dovrebbe per forza trovare nel tuo stesso sistema solare oppure essere in un certo modo? Potremmo addirittura parlare di mondi paralleli! E quanto ne sai di astrofisica, fisica, chimica e biologia per arrivare a sposare quella conoscenza? Però è più facile accettare questo, perchè in campo spirituale puoi decidere di arrivare ad un punto in cui sostieni: “lo so perchè lo sento!”. Andare molto sul semplice, insomma. Pensa pure alla legge di attrazione di cui mi hai appena chiesto. Perchè dovrebbe funzionare per i tempi del Pianeta Terra? L’universo ha altri tempi, quelli che per te sono mille anni, per l’universo è solo un secondo. E perchè tu, per legge di attrazione, vuoi sempre che la cosa venga attratta in una settimana o un mese? Perchè non in tre anni!

Francesca Luisi: Perchè no in un giorno!

Francesco Guarino: Certo, perchè no in un giorno. Il tempo… questa cosa sfuggevole come lo spazio. Se ci vogliamo illudere di esistere, illudiamoci. Se ci vogliamo illudere di essere, illudiamoci. Sono andato oltre l’equivoco ontologico da così tante vite che potrei esserci senza esserci. La gente annoia con questi concetti metafisici che nel reiterare la loro impossibilità, diventano sterili, perchè io ti posso parlare del “qui e ora” e tu puoi capirlo a livello conscio, ma dentro di te non sai che farci del “qui e ora” perchè esso è nato e morto secoli e secoli fa. Ad oggi è avanzata la scienza, la tecnologia. È impossibile che le regole sociali che andavano bene nel 1300 vadano bene nel 2018. Guarda i soldi, io ho creato questo corso “Tarocchi 80/20” ed ho chiesto alle persone affiliate a circoli spirituali, di implementare la materia nella loro vita, proprio come fanno con lo spirito, perchè se lavori solo sullo spirito c’è qualcosa che non va. Anche i tarocchi hanno il seme di denari, sono un insieme degli arcani minori. Sono stato travolto dalle critiche. Ma critiche sterili, senza senso perchè chi critica la materia non ha capito nulla del proprio percorso spirituale. Ma perchè? Perchè quando ti sblocchi a livello spirituale tutte le energie diventano fluide. Io ho cominciato a guadagnare quando mi sono messo in asse con la mia essenza cioè, attraverso la mia spiritualità, mi sono rimesso in asse con chi ero e mi sono detto “che cosa vuoi? Che cosa sei?”. Il lavoro spirituale sblocca tutte le energie, in modo olistico. Non puoi sbloccare una parte di te facendone stagnare un’altra. Se in un’automobile si rompe un pezzo, ne è compromesso il funzionamento generale. Se ti proclami illuminato e sputi sulla materia, sei un falso ipocrita.

Francesca Luisi: Sono d’accordissimo: bisogna essere anima, mente, corpo (inteso anche come materia). Soprattutto tu hai accettato la materia, perchè se la demonizzi, la condanni, non lavori per ottenerla. Ma essa non è una cosa sbagliata, ci è necessaria alla vita. Certo, se la utilizzi nel modo sbagliato come alcuni potenti, avidi, il discorso cambia.

Francesco Guarino: Quando lavorate nello spirituale, ricordate sempre che state lavorando con il cuore, per il cuore, dal cuore, ma soprattutto per voi stessi e per il vostro percorso. Perchè è vero ciò che è vero per te. Se una cosa non ti serve, non ti è utile, semplicemente non la accettare, trova un altro percorso. Punto. Se pensi al “qui e ora”, ma il “qui e ora” è già passato e non ne capisci il senso, pensa al “qui e al futuro del tuo fine”. Dove vuoi arrivare? Risponditi e lavoraci! Lascia perdere i dogmi, lavora nel “qui”, ovviamente, perchè ci vuole sempre presenza. Così avvengono i miracoli. Prendi coloro che arrivano confusi, incerti e pretendono una risposta dal tarocco, ma il tarocco così non ti risponderà mai, perchè tu non puoi delegare la tua chiarezza ad uno strumento quando quello confuso sei tu. È necessario prima distillare, dentro di te, cosa vuoi. Attenzione, non ti sto dicendo di darmi la soluzione, ma butta lì qualcosa e poi da quel punto possiamo partire.

Francesca Luisi: Quindi il tarocco è adatto come strumento per creare la tua realtà, serve a prendere coscienza nel qui ed ora e ad agire di conseguenza. Purtroppo si pensa ancora che il futuro si possa leggere, mentre esso è il risultato di ciò che io, ad esempio, creo con le azioni e le scelte che faccio oggi. Suppongo che la maggioranza delle persone che si rivolgono ad un tarologo non vogliano altro che conoscere il loro futuro…

Francesco Guarino: Giusto. Il futuro però non esiste. Tutto il mondo esoterico e spirituale può essere racchiuso in tre parole: tutto è energia. Sono tre parole che potrebbero cancellare libri come i miei o The Secret o il Trunsurfing. Dov’è il problema? Il problema è che se tutto è energia, tu strutturi la tua realtà, quindi quello che tu credi è quello che è. Se credi che si possa prevedere il futuro è possibile che, andando dal cartomante, questo ti dirà qualcosa, ma attenzione perchè la potenza del tarocco fa sì che tu possa introiettare quella simbologia, per cui tu creerai quel futuro, ma perchè è lui che te lo ha detto, non perchè è qualcosa che sarebbe successo. Allora, ti invito a lavorarci su in modo sano invece di comprare il tuo futuro, aggiudicandoti l’esistenza a 20€.

Francesca Luisi: Stai parlando della profezia auto avverante, giusto? Cioè io credo che quella cosa accadrà quindi agirò esattamente nel modo giusto perchè essa accada. Quindi è pure uno strumento pericoloso il tarocco.

Francesco Guarino: Esattamente. Se convinci qualcuno che andrà male, gli andrà molto male. Inoltre, in questo mondo puoi entrare facilmente in risonanza con gente che ti vuole truffare e defraudare. Così, quello che faranno, è tenerti proprio sotto schiaffo, con questa Spada di Damocle, in modo da allungare il brodo. Invece, io sono fermamente convinto dell’esistenza di due forze: una forza interna che è quella che i tuoi lettori troveranno scritta sui libri esoterici come “forza di volontà” o “forza dell’intenzione”. Ognuno la chiami come vuole. Io la chiamo forza interna perchè risponde alla volontà dell’uomo. Quando dici “io voglio…” stai generando la Forza interna. Ed è molto difficile farlo perchè entri subito in confusione. L’essere umano di oggi non sa nemmeno cosa vuole. Se ti dicessi: “fammi un elenco di 30 cose che vuoi”, le prime 10 sono cose che devi volere, cioè quelle che la società ti ha detto che tu devi volere; le altre 10 sono cose materiali, perchè l’uomo vuole subito appagare e ostentare. Le altre 10 ancora, sono le più importanti perchè comincia ad uscire timidamente il tuo io. Sai cosa vuoi quando la tua forza interna è molto forte e potente. La forza interna diventa potente grazie ad una corretta alimentazione, un filtro delle informazioni in entrata e un ambiente circostante purificato.

Francesca Luisi: Quindi pulizia in ogni senso, anima, mente e corpo…

Francesco Guarino: Bravissima, queste 3 regole sono imposte dal nuovo equilibrio sociale. Non mi soffermerò su questo punto. Ciò che però è importante, è il fatto che la Forza Interna è in grado di attivare una Forza Esterna. I tuoi lettori la troveranno come “Sincronicità” o “legge di attrazione”. La Forza Esterna cos’è? Nessuno lo sa, sappiamo solo che funziona e che si condensa nella consapevolezza che “il mondo si è predisposto per…”. Della Forza Interna ne abbiamo parlato anche in termini di fisica quantistica, ma sulla Forza Esterna non ci sono insegnamenti. Ma alla fine chi se ne importa. È come chiedersi chi è Dio. Non importa di questa domanda se i benefici della risposta trascendono il quesito in sè. Che ti importa di Dio? Parafrasando il Bene “parlerò di Dio con Dio, non con gli uomini”. E così, noi possiamo vedere che determinate energie esistono e sono applicabile alla nostra realtà. Le possiamo sfruttare! Questo è il processo di creazione della realtà. Però oggi l’essere umano è inibito. Parliamo di tarocchi, di fisica quantistica, di legge di attrazione. Ci infognamo di roba. Ci bombardiamo. Inoltre pensa che l’intervento dell’uomo, per secoli e secoli sconsiderato, stupido e inutile sulla natura e sull’ambiente circostante, ha prodotto un potenziale energetico (perchè anche il mondo ha la sua intenzione), che se ne frega dell’uomo. Questo succede quando tanti esseri umani si mettono insieme e producono un potenziale. Ti faccio un esempio per rendere il discorso più fruibile: la moda. Ci mettiamo insieme, decidiamo che queste cose sono di moda e, per comparmi quelle cose, non mangio. La moda è stato un potenziale energetico nato da individui, ma una volta che si è creato, questo potenziale energetico se ne frega del singolo. E questo sta succedendo con il mondo, ad esempio attraverso terremoti, catacliscmi. È una teoria vecchia, l’intenzione del mondo, la forza energetica del mondo. Ma questo ci fa anche capire che le cose sono cambiate. S’è strutturato un Sistema che non poggia più su equilibri biogeni, ma tecnogeni. Questo è conosciuto anche come Matrix. Vorrei però chiarire per i tuoi lettori, che loro troveranno il lemma “Matrix” nella bocca di diversi autori. Parlano di Matrix come “famiglie potenti” chiamate “Illuminati” che gestiscono le sorti del modo. Questi potenti sono però manipolati da una razza aliena chiamata “Rettiliani” che, sfruttando le frequenze ottiche dell’uomo, riesce a rimanere invisibili e a sfruttare gli uomini di potere come fossero marionette. Uno di questi autori è David Icke. La Matrix di cui parlo io, non c’entra niente con queste famiglie di Illuminati anche se, rettiliani o meno, non ne nego l’esistenza. La Matrix di cui parlo è un potenziale energetico prodotto dall’intervento dell’uomo sul mondo e che ormai sta cannibalizzando tutti. Se l’uomo, oggi , lavora venti ore al giorno per 200€ al mese è perchè è vittima di questo retaggio. Cosa c’entra tutto questo con i tarocchi? C’entra perchè noi crediamo che con i tarocchi risolveremo tutto, ma se non si esce da quella che Marx chiamava la “catena di montaggio”, non si arriverà mai a capire il tarocco in quanto strumento extraordinario.

Francesca Luisi: Continui a dire che la società ha un nuovo assetto. Fammi un esempio pratico.

Francesco Guarino: Ad oggi collaboro con un canale Youtube: Tomsick. Mi piace il mondo dell’informatica e del digitale. Fino a qualche anno fa, dire di lavorare con un canale Youtube o con un blog, era follia. Oggi non è più così. Capire questo ci toglierebbe dalla famosa crisi nel giro di un paio di anni perchè, fondamentalmente, la crisi economica non esiste. Esistono modelli economici che sono in cambiamento. Non esiste più il lavoro di otto ore al giorno, le ferie pagate, la malattia pagata e la tredicesima. Non si trova lavoro? Non si trova quel lavoro! Quello non si trova più, perchè non c’è più! È cambiato il modello economico e bisogna cambiare la mentalità nel rapportarsi al lavoro. Dov’è il problema? Questo stato di cose, questa Matrix, che sta portando le persone ad un processo di zombificazione di massa. Questo si nota anche a scuola dove siamo passati da “risposte aperte” a “risposte a crocette”. Perchè i ragazzi stanno nascendo più stupidi. Tutti dicono: “No i ragazzi di oggi sono più intelligenti!”, ma non sono più intelligenti. L’intelligenza è la capacità di capire e discernere il mondo circostante. Non è che un ragazzo oggi è più intelligente perchè usa il cellulare. Quella è semplicemente la sua realtà! Ovviamente lo sa usare. Ripeto: è la sua realtà! Una formica che costruisce un formichiere è più intelligente del sottoscritto perchè ci vuole un’intelligenza formidabile per creare la perfezione architettonica e strutturale di un formichiere. Ognuno è intelligente a modo suo perchè ognuno ha la sua intelligenza eccelsa. Io non sarò mai il più grande calciatore del mondo, ma il più grande calciatore del mondo non sarà mai me. Il problema non è l’intelligenza, ma la coscienza. Quelli sono livelli di coscienza, non è intelligenza. Questo Sistema tecnogeno sta neutralizzando l’essere umano, la sua propietà di comprensione e discernimento. Nel mio ultimo libro, “Tarot – Un modello pratico”, uso una frase per capire se sei ormai dentro al Sistema o no. La frase è: “quando sono malato vado dal medico”. Se questa frase ti suona normale, il sistema ti ha già soggiogato, ti ha annichilito. Cosa vuol dire “essere malato”? Cioè, tu vai dal medico quando la malattia è arrivata all’apice del suo decorso, ma tu eri malato già da tempo, anche quando non lo sentivi. “Vado dal medico” cosa vuol dire? Proprio come tu non puoi rattoppare il manto stradale dopo un’acquazzone, così non puoi rattoppare il corpo. Quindi, la verità di questa frase è: il medico ti da un palliativo quando il dolore è diventato insopportabile.

Francesca Luisi: ChiariamoFrancesco, tanto per essere certi, evitando una rivolta inutile, tu non stai dicendo che non si deve andare dal medico, giusto?

Francesco Guarino: Come scrivo nel mio libro, so che sto camminando sul filo scomodo della querela, ma non vi sto sconsigliando di andare dal medico, anzi, correte subito da lui in caso di bisogno, perchè nel Sistema di oggi, è l’unica persona che vi può aiutare.

Francesca Luisi: Quindi, volevi intendere che sarebbe possibile evitare di arrivare al punto di finire malati dal medico?

Francesco Guarino: Certo, attraverso la prevenzione. Inoltre io, per me stesso, sono convinto di questa cosa: il verbo, la parola, come diceva il grande Ludwig Wittgenstein, andrebbe presa a calci nel sedere, perchè è franteindimento. Essa è solo uno dei linguaggi esistenti e forse quello meno appropriato per capirci. Il corpo parla, il corpo ha sempre parlato.

Francesca Luisi: Infatti, credo che ormai ciò sia accettato anche dalla psicologia moderna, parlo di psicosomatica. Quindi, ad un dato sentimento corrisponde una reazione del corpo che a lungo andare produce danni reali a livello fisico.

Francesco Guarino: Sai, spesso mi ritrovo molte e-mail di persone sconfortate, che vogliono condividere il lato umano e, per me, è fantastico questo. A volte si tratta di cose piuttosto importanti: “ho perso un figlio, un genitore, cosa posso fare?”. Io dico sempre la stessa cosa: ascolti se stessa/o, ascolti la sua anima, ascolti il suo corpo. Perchè lei sa cosa fare, io no. Ma non si capisca con il razionale, perchè con il razionale lei sta domandando a me. Lei deve andare oltre, ma non oltre me, oltre se stessa/o. È questo… impari ad ascoltarsi. E questi linguaggi sviluppano l’individuo.

Francesca Luisi: Per finire Francesco, com’è nata TdM?

Francesco Guarino: Io ho cominciato tra il 2005 e il 2006. Iniziai a studiare i tarocchi ed essendo un passionale, non mi bastava il libricino. Sono uno che deve viaggiare, deve andare, deve toccare con mano. Quindi ho studiato sia con gli psicologi, sia con gli storici della Tradizione, sia con i mastri cartai.

Francesca Luisi: Quindi sei stato in Francia?

Francesco Guarino: Sono stato in Francia, in Irlanda, in Italia anche perchè, checchè se ne dica, il tarocco è un prodotto italiano. Certo, ero ancora giovane quindi per me era una dimensione piuttosto ludica, come dire: un hobby. Negli anni è venuto pure il discorso lavorativo. È arrivato perchè, nel mio percorso spirituale, ho avuto queste piccole illuminazioni espresse anche in questa intervista. L’importanza di uscire fuori dal modello sociale che ci propongono. E così, è iniziato questo percorso.

Francesca Luisi: Quindi fare della tua passione un lavoro.

Francesco Guarino: Sì,un vero e proprio lavoro. Ovviamente prendendosi tutti i rischi della dimensione imprenditoriale perchè, quando vuoi vivere della tua passione, oltre a quello che ami fare devi fare ciò che è necessario fare. E, in ultima analisi, una mia grande passione è il mondo del digitale, del marketing, di internet. Così ho implementato queste conoscenze ed è nata scuola TdM.

Francesca Luisi: TdM è acronimo di Tarocchi di Marsiglia?

Francesco Guarino: Sì, ma anche di “trucchi della mente” poichè sono molto appassionato di psicologia. Quando apri una scuola, cambia tutto. Io credevo di insegnare i tarocchi fin quando non ho incontrato un pubblico. E il pubblico mi ha cambiato la vita perchè anche là agisce la Forza Esterna. Cioè, il pubblico ti da sempre qualcosa, una sorta di variabile che tu non puoi calcolare perchè sono esseri umani, hanno anche loro le proprie intenzioni. E allora capisci che anche loro devono dire qualcosa a te, in forma diversa, impercettibile, ma pur sempre potente. E questo andare oltre la parola, questo concetto che ritorna sempre, in un smorfia ad esempio, ti fa capire che le più belle persone, ed anche quelle più capaci nella vita a livello intuitivo, sono quelli più chiusi.

Francesca Luisi: Grazie Francesco! Sei stato molto esaustivo, sono certa che i nostri lettori apprezzeranno.

Franco Guarino: Grazie a voi! E mi raccomando, create il vostro destino senza comprarlo a buon prezzo da un cartomante qualsiasi.

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Dolores O’Riordan: la cantante dei The Cranberries muore all’età di 46 anni

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Dolores O’Riordan, frontwoman del gruppo musicale dei The Cranberries, è morta, secondo quanto riportato. L’artista aveva 46 anni.

“La cantante irlandese e vocalist della band dei The Cranberries, Dolores O’Riordan è morta improvvisamente a Londra oggi”, cosi come ha riportato un portavoce dell’artista.

“Dolores O’Riordan aveva 46 anni, ed attualmente si trovava a Londra per una breve sessione di registrazione, ed attualmente non ci sono ulteriori dettagli riguardo al tragico evento che ha scosso tutto il mondo musicale.”

La causa della morte attualmente non è stata ancora rivelata pubblicamente, Dolores vocalist della band irlandese dei The Cranberries, si è unita ai fratelli Noel e Mike Hogan dopo aver letto un annuncio su un giornale nel lontano 1989.

I The Cranberries hanno venduto oltre 40  40 milioni di dischi in tutto il mondo, e Dolores ha pubblicato anche due dischi da solista Are You Listening? nel 2007 e  No Baggage nel 2009.

La famiglia e gli amici hanno richiesto la privacy in questo momento.

Noemi: Si intitola “La Luna” il nuovo album

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Uscirà il prossimo 9 febbraio in concomitanza con la partecipazione al Festival di Sanremo il nuovo album di Noemi che si intitola “La Luna”. L’artista durante la manifestazione canora porterà in gara il brano “Non smettere mai di cercarmi”, scritto dalla stessa Noemi insieme a Diego Calvetti, Massimiliano Pelan e Fabio De Martino.

Noemi andrà in riviera per la quinta volta dopo l’esordio nel 2010 con il quarto posto con “Per tutta la vita”, nel 2012 si classificò al terzo posto con “Sono solo parole”, nel 2014 si classificò al quinto posto con il brano “Bagnati dal sole” e l’ultima partecipazione risale al 2016 con il brano “La Borsa di una Donna” dove si classificò all’ottavo posto.

Il nuovo album di Noemi dal titolo “La Luna” in uscita per Sony Music vedrà alla produzione Diego Calvetti, ed è con queste parole che l’artista lo ha presentato attraverso un post nei suoi canali social: “Si ricomincia: nuova avventura, nuova musica… nuovo album! Il 9 febbraio pare non ci sarà la Luna… ma io dico che salirà in cielo solo per noi, grande e splendente. Ho scelto questo titolo per vari motivi – non tutti ve li posso già dire – ma soprattutto perché, come dice Vasco Rossi, mi piace l’idea di parlare, dirlo alla Luna… sperando che porti fortuna! Chiudo gli occhi, incrocio le dita, le braccia, le gambe… e spero di sentire il vostro calore, che come sempre mi spinge a dare il massimo! Siete pronti per questo nuovo viaggio? … Andiamo sulla Luna!“.

La Luna Copertina

Le Vibrazioni: Dopo Sanremo tra nuovo album e tour – Date e Biglietti

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Sono una delle band più amate dal pubblico italiano, e dopo la reunion party dello scorso 14 dicembre con un concerto sold out che si è svolto ai Magazzini Generali di Milano, Le Vibrazioni ripartono per una serie di appuntamenti live.

La band che sarà protagonista del prossimo Festival di Sanremo dove presenteranno in gara il brano “Così Sbagliato” sarà impegnata in una serie di concerti dove oltre a presentare il brano sanremese proporranno anche i brani che saranno contenuti nel loro prossimo album d’inediti intitolato “V” e di tutti i loro grandi successi.

Sul palco, la band salirà nella sua formazione originale: Francesco Sarcina alla voce e chitarra, Stefano Verderi alla chitarra e alla tastiera, Marco Castellani al basso e Alessandro Deidda alla batteria.

Il tour de Le Vibrazioni organizzato dalla ColorSound partirà il prossimo 16 Marzo dal New Age Club di Roncade (TN) per poi proseguire nelle principale città italiane come Roma, Milano, Firenze, Bari

Le Vibrazioni – Date Tour

  • Venerdì 16 marzo – Roncade (TV), New Age Club
  • Venerdì 23 marzo – Nonantola (MO), Vox Club
  • Martedì 3 e mercoledì 4 aprile – Roma, Teatro Quirinetta
  • Giovedì 5 aprile – Napoli, Casa della Musica
  • Venerdì 6 aprile – Bari, Demodè Club
  • Giovedì 12 aprile – Barcellona Pozzo di Gotto (ME), Teatro Mandanici
  • Venerdì 13 aprile – Palermo, Teatro Golden
  • Sabato 14 aprile – Catania, Land
  • Giovedì 19 aprile – Firenze, Auditorium Flog
  • Venerdì 20 aprile – Novara, Phenomenon
  • Martedì 24 aprile – Trezzo sull’Adda (MI), Live Club

I biglietti per assistere ai concerti de Le Vibrazioni sono disponibili da oggi lunedì 15 gennaio sul circuito vendita Ticketone ed in tutte le rivendite autorizzate.

Grande successo per il “ Dio Return Tour ”

Ronnie James Dio (Ronald James Padavona), scomparso il 16 maggio 2010 a causa di un raro cancro allo stomaco, è stata una delle voci heavy metal più conosciute grazie alla militanza di band come Black Sabbath, Rainbow e Dio.

Già lo scorso anno vi parlammo di un progetto che la sua ultima band Dio (con i quali militò dal 1983 al 2006) voleva portare avanti, un tour con l’ologramma del frontman.
in quel caso si scatenò il putiferio, come per ogni cosa non convenzionale, e i fans soprattutto si divisero in chi avrebbe voluto assistervi ad un concerto, anche se con il suo ologramma, chi invece non lo ritenne corretto e soprattutto ‘bello’ perché ormai lui è scomparso e non avrebbe avuto senso.

Wendy con il suo consorte Ronnie James Dio
 Wendy con il suo consorte Ronnie James Dio

In quel momento ebbe voce in capitolo la moglie del cantante, la quale, fu ben d’accordo  e appoggiò al 100% l’idea perché, parole della donna, Ronnie a quanto pare aveva una visione futuristiche in questo campo e i suoi concerti ne erano la prova (qui trovate l’articolo precedente).

Il tour infine è stato avviato riscuotendo un grandissimo successo. Il Dio Returns ha debuttato al Waken Open Air (uno dei più grandi metal fest in Germania), ma il tour vero e proprio è partito il 30 novembre da Helsinki. La crew è così composta: Simon Wright (AC/DC/Dio), Craig Goldy (Dio), Scott Warren (Dio), Bjorn Englan (Quiet Riot/Yngwie Malmsteen) + guest vocals: Tim “Ripper” Owens (Judas Priest/Iced Earth/Yngwie Malmsteen’s Rising Force) & Oni Logan (Lynch Mob). DIO RETURNS!

Come accennato sopra la vedova del frontman, Wendy, ha dichiarato:”Ronnie ha sempre amato sperimentare sul palco, ed era un grande fan della Disney. Sono sicura che sarebbe d’accordo con il progetto-ologramma. È un modo per regalare ai vecchi fan l’opportunità di vederlo ancora una volta, mentre i nuovi potranno capire cosa significava sentirlo cantare dal vivo.”.

I video su YouTube del concerto del suo ologramma sono già molti e, parlando da fan che non ha mai potuto vederlo live, vederlo li che si muove sul palco come se ci fosse realmente da una strana sensazione, il che non vuol dire che sia negativa.

Ronnie James Dio colui che ha dato il via alle famose corna...
Ronnie James Dio colui che ha dato il via alle famose corna…

Piccole curiosità

  • Ronnie James Dio è stato l’inventore del gesto delle corna che, negli anni, è diventato il simbolo/saluto fra i metallari ed i rocker. Il gesto sarebbe stato ispirato dalla nonna del cantante che usava fare per scaramanzia.
  • Lo pseudonimo ‘Dio’ non è legato alla religione ma bensì si è ispirato dal nome di un gangster italo-americano Johnny Dio (pseudonimo di Giovanni Ignazio Dioguardi).
  • L’ologramma per il tour è stato realizzato da un’azienda specialista nel settore la Eyellusion che ha creato l’ologramma a partire da alcuni spezzoni dei reali concerti di Dio.

Molte date del Dio Returns Tour sono ancora da scoprire. Attendiamo fiduciosi anche un passaggio nel nostro bel paese.

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