La storia di FreeBritney: un caso di mental breakdown nello spettacolo

"Liberiamo Britney" (in inglese FreeBritney) è il movimento che sta scatenando il mondo dei social network. Ma dove nasce, e perché l'opinione pubblica si è schierata così a favore?

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Sta diventando una vera e propria campagna per i diritti umani il movimento nato come FreeBritney. Personaggi del mondo dello show business come Miley Cyrus e Chiara Ferragni si uniscono all’appello lanciato dai fan dell’icona pop della musica Britney Spears per liberare la star dalla tutela del padre. La storia di FreeBritney è correlata alla tutela di situazioni inerenti al mental breakdown nel mondo dello spettacolo.

Ma cos’è realmente FreeBritney?

La storia di FreeBritney

La storia di FreeBritney nasce nel 2019 sui social network come movimento voluto dai fan della cantante per denunciare le recenti vicissitudini familiari vissute da Britney Spears. Preoccupati per le condizioni di salute mentale della popstar, i fan denunciano l’oppressione dovuta alla tutela legale del padre nei confronti di Britney e i suoi figli, incluso il patrimonio economico. 

L’odissea di Britney Spears

Le rarissime apparizioni pubbliche recenti della cantante hanno messo in allarme i sostenitori di Britney, sempre presenti ad ogni udienza per protestare contro il prolungamento della tutela affidata al padre. Ad appoggiare il movimento FreeBritney, anche il popolare profilo Instagram “Diet Prada” noto per gli scoop riguardanti il mondo della moda e dello spettacolo. L’account social denuncia con un post la prigionia della star costretta a chiedere il permesso al padre per qualsiasi azione quotidiana quale guidare, prendere un caffé, vedere i figi, fare shopping. L’uomo non solo amministrerebbe i beni della figlia, ma avrebbe potere decisionale e controllo totale sulla vita della star.

Le vicissitudini della popstar che hanno portato il tribunale ad affidare la sua vita nelle mani del padre nascono nel 2007, quando la cantante viene ricoverata per la prima volta per una crisi nervosa. 

Ma chi è veramente Britney Spears, come ha fatto da ragazzina prodigio a diventare una persona incapace di gestire la propria vita?

La storia di Britney Spears e la nascita di FreeBritney

Una ragazzina prodigio

Britney Spears nasce il 2 dicembre 1981 a McComb, nel Mississippi. All’età di cinque anni, Britney esordisce sul palco della scuola cantando “What child is this?”. Secondo la Spears, quello fu il momento in cui comprese che quello era il suo mondo.

A otto anni, Britney Spears e sua madre Lynne intrapresero un viaggio ad Atlanta per partecipare a un’audizione del “The Mickey Mouse Club”. Inizia così la sua carriera diventando a soli otto anni la stellina della Disney.

“Baby One More Time”

Ma il successo che l’ha conclamata popstar internazionale arriva alla fine degli anni 90 con l’album di esordio “Baby One More Time”. L’album conquistò le classifiche di quindici paesi e vendette più di dieci milioni di copie in un anno, ottenendo il doppio disco di platino dalla RIAA e diventando l’album di un’artista adolescente più venduto in assoluto. Il singolo “Baby one More Time” fu nominato ai Grammy nella categoria “Best Female Pop Vocal Performance” e la Spears partecipò alle nomination come “Best New Artist”, premio però vinto dalla Aguilera.

Il singolo rimase in vetta alla classifica del Regno Unito, e divenne il singolo venduto più velocemente da parte di un’artista donna. Successivamente sarebbe stato indicato come il venticinquesimo singolo di maggior successo nella storia della classifica britannica. L’album solo negli Stati Uniti, fu certificato quattordici volte disco di platino, vendendo mondialmente 30 milioni di copie. Il video di “Baby One More Time” è stato certificato da VEVO per avere raggiunto i 100.000.000 di visualizzazioni ed è inoltre il primo video musicale risalente agli anni 90 a ricevere tale certificazione, facendo così diventare la Spears la sola artista ad avere certificazioni VEVO per tre decenni consecutivi.

“Oops!… I did it again”

Il secondo album della Spears “Oops!… I Did It Again” venne pubblicato nel maggio del 2000. Esordì negli Stati Uniti alla prima posizione, vendendo 1,3 milioni di copie nella sua prima settimana, per un totale di 24 milioni di copie vendute mondialmente di cui 10,5 milioni solo negli Stati Uniti, in cui l’album è stato certificato disco di diamante.

Nell’estate del 2000 la cantante lanciò il suo primo tour mondiale, l’Oops!…I Did It Again World Tour, e scrisse insieme con la madre il libro “Britney Spears’ Heart-to-Heart”. Il 7 settembre del 2000, Britney si esibì agli MTV Video Music Awards. Durante l’esibizione, si strappò il vestito nero che indossava per mostrarne uno color carne. I critici bollarono il gesto come “provocatorio”, segnale dell’imminente e repentino cambiamento d’immagine dell’artista.

L’inarrestabile carriera della popstar la vede testimonial della Pepsi Coca, oltre alla pubblicazione di un altro libro scritto con la madre, intitolato “A mother’s gift”. 

Il terzo album

Il terzo album della star, “Britney”, fu pubblicato nel novembre 2001. Negli Stati Uniti vendette 746 000 copie solo nella prima settimana. Il primo singolo dell’album, “I’m a Slave 4 U”, divenne famoso poichè durante l’esibizione della Spears agli MTV Video Music Awards, la star coinvolse una tigre in gabbia e un pitone albino appeso alle sue spalle. Fu un’esibizione pesantemente criticata dalle organizzazioni contro il maltrattamento e lo sfruttamento degli animali.

Forbes elesse la Spears come celebrità più potente al mondo nel 2002.

Sempre nel 2002 Britney esordì come attrice nel film Crossroads. Nonostante il film fu pesantemente stroncato, alcuni critici elogiarono la Spears per le sue doti recitative e l’artista vinse un premio come Miglior attrice emergente. 

Nel 2002 pubblicò il suo terzo libro intitolato Stages, sorta di diario tenuto durante le date dei suoi tour.

Alla pop star è dedicato il singolo di Justin Timberlake “Cry Me a River”, con il quale aveva instaurato una relazione sentimentale durata 3 anni. Nel video della canzone la protagonista è visibilmente somigliante a Britney. In risposta, Britney scrisse la ballata “Everytime” con l’amica e corista Annet Artani. Il testo della canzone presenta un chiaro riferimento al video di Timberlake.

Il 28 agosto 2003, Britney partecipò agli MTV Video Music Awards con Christina Aguilera, cantando “Like a Virgin”. A metà esibizione furono raggiunte da Madonna che durante la performance del suo singolo Hollywood baciò prima Britney Spears e, in un secondo momento, la Aguilera. L’avvenimento fu pesantemente pubblicizzato e criticato.

Nel novembre del 2003 il suo quarto album “In the Zone” vide Britney porre un maggior controllo creativo all’opera, scrivendo e co-producendo la maggior parte del materiale.

I matrimoni di Britney

La vita privata della cantante è stata spesso al centro delle cronache rosa. Nel gennaio 2004 a Las Vegas nella “Little White Wedding Chapel” sposa l’amico d’infanzia Jason Allen Alexander. Il matrimonio fu annullato 55 ore dopo, con un comunicato che affermava che la Spears «non era in grado di comprendere le sue azioni». Nel febbraio 2004 Spears annuncia il fidanzamento con il rapper e ballerino statunitenseKevin Federline. I due si sposarono il 18 settembre 2004, e ebbero due figli: Sean  nato nel 2005 e Jayden James nato nel 2006. Il 7 novembre 2006 la Spears chiede improvvisamente il divorzio, citando differenze inconciliabili.

L’entrata in clinica

Dal 2007 iniziano i guai giudiziari e i disordini mentali della popstar, con conseguente declino della carriera artistica. Entrata in una clinica di riabilitazione ad Antigua, vi trascorse meno di 24 ore. Si racconta che la notte seguente si recò presso un parrucchiere a Los Angeles e, secondo alcuni testimoni, dopo il rifiuto da parte della parrucchiera alla richiesta di rasarle a zero la testa, Britney prese un rasoio elettrico e lo fece da sola. Nelle settimane seguenti si fece ricoverare spontaneamente in un’altra clinica di riabilitazione.

Nel 2007 la Spears perse la custodia dei figli. Il 3 gennaio dell’anno seguente Britney si rinchiuse nel bagno di casa con i bimbi, rifiutando di riconsegnarli ai rappresentanti legali dell’ex marito. Venne poi ricoverata al Cedars-Sinai Medical Center e le furono tolti i diritti di far visita ai figli. Venne trasferita nel reparto psichiatrico del Ronald Reagan UCLA Medical Center. I giudici le affidarono come tutori temporanei il padre Jamie Spears e il procuratore Andrew Wallet, dando loro il completo controllo dei suoi beni.

Nel 2008 la Spears raggiunse un accordo con Federline e riottenne l’affidamento congiunto dei figli. Ma per la star gli avvenimenti del 2007 e del 2008 segnano il declino della sua carriera dovuta anche ai continui ricoveri presso cliniche per curare sintomi legati al mental breakdown (instabilità mentale).

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Mental breakdown nello spettacolo

Britney non è l’unica nel mondo dello spettacolo a dover convivere con un passato legato a disturbi di mental breakdown. Anche il rapper Kanye West, noto alle riviste patinate per essere il marito di Kim Kardashian, è un’altra celebrità dello spettacolo che ha vissuto problemi legati al mental breakdown. Venne ricoverato infatti nel 2018 per disturbi mentali, e come Britney, è annoverato per essere uno dei tanti casi di mental breakdown nello spettacolo. Il rapper, è recentemente salito agli onori della cronaca per aver annunciato l’intenzione di candidarsi alle elezioni presidenziali americane di quest’anno. In un recente tweet condiviso entusiasticamente dalla moglie Kim, Kanye dichiara: “Ora dobbiamo realizzare la promessa americana: credere in Dio, condividere la nostra visione e costruire il nostro futuro. Mi candido per la presidenza degli Stati Uniti d’America! #2020VISION”

La prossima udienza

Il 22 luglio è prevista una nuova udienza per sollevare il padre di Britney dall’incarico di tutore legale. Non mancheranno sicuramente i sostenitori del movimento FreeBritney, dei quali fa parte anche la madre della Spears divorziata dal padre dell’artista dal 2002. Anche lei, non nega il sospetto che dietro all’insistenza del padre James Spears per la tutela legale ci possano essere dei fini palesemente economici. L’uomo è infatti pagato 130 mila dollari l’anno per il ruolo di tutore, e a lui è affidato il patrimonio della figlia che ammonta a circa 60 milioni di dollari.

FreeBritney entra nella storia

La storia di FreeBritney è un esempio lampante di quanto la gente comune attraverso i social netowrk possa essere capace di intervenire a favore di celebrità considerate in pericolo, e di quanto possano influire anche nella vita giudiziaria di una persona.

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