Un nuovo prodotto Netflix è pronto a stupire la sua grande platea di fruitori. Si tratta della miniserie “La regina degli scacchi”, tratta dal romanzo “The queen’s gambit” dell’autore statunitense Walter Tevis. Una storia intensa che non si limita solo ad esaltare le grandi doti di una ragazza geniale che deve attraversare mille vicissitudini per potersi affermare. “La regina degli scacchi” punta a raccontare i tormenti interiori di una giovane donna, le ombre più oscure delle anima e la sua volontà di riscatto. Lasciatevi incuriosire dai sette episodi più visiti di sempre!
“La regina degli scacchi”, una nuova serie cult?
Risposta univoca: sì, “La regina degli scacchi” è decisamente una serie evento, una di quelle che rimangono per sempre nel cuore. Dimenticate la solita vecchia e noiosa storia della ragazza disagiata che desidera affermarsi in un mondo, quello degli scacchi, completamente maschilista. La protagonista, Beth, non è la dama da salvare. Lei è il fulcro di un vortice di forze respingenti, il catalizzatore naturale di una serie che vuole mettere in luce il binomio genio-sregolatezza visto con gli occhi di una giovane donna. Una fotografia della società del boom economico in cui però le donne non trovano ancora una loro collocazione.
La storia di una donna controcorrente
“La regina degli scacchi” è ambientata a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Essa racconta le travagliate vicende di Beth Harmon la quale, rimasta orfana in seguito al suicidio della madre, trascorre molti anni in un istituto cattolico nel Kentucky. Timida e riservata ma brillante e dalla spiccata perspicacia, Beth viene a conoscenza degli scacchi proprio durante la sua permanenza in orfanotrofio; sarà il custode dell’istituto ad insegnarle i segreti del gioco. Proprio gli scacchi diventeranno l’occasione della protagonista per dimostrare la sua intelligenza in nome dell’intero genere femminile, bistrattato da uomini che da sempre le ritengono creature inferiori.
Beth Harmon, “la regina degli scacchi”: alter ego del suo creatore?
Come accennato in precedenza, la miniserie targata Netflix è tratta dal romanzo dello scrittore americano Walter Tevis, il cui titolo originale rimanda proprio a una tecnica utilizzata nel gioco degli scacchi. Il libro è pubblicato nel 1983 mentre la trasposizione per il piccolo schermo è davvero recentissima; la serie ha infatti debuttato sulla piattaforma statunitense da solo pochi giorni. In un’intervista risalente a poco dopo l’uscita del libro, Tevis ha affermato che nonostante Beth non esista realmente, sono molti i punti in comune tra lui e la sua protagonista.
I punti in comune con la vita dell’autore
- Alla giovane Elizabeth soministravano dei tranquillati che non solo ebbero degli effetti importanti sulla psiche della ragazzina, ma che le causarono una dipendenza da sostanze psicotrope. Anche Trevis fu costretto ad assumere dei medicinali molto pesanti a causa di una malattia reumatologica al cuore.
- Altro elemento di verità sono i riferimenti al mondo degli scacchi. Beth viene introdotta al gioco dal signor Shaibel. Sarà proprio lui a regalarle il libro “Aperture moderne degli scacchi” che realmente esiste ed è uno dei manuali cardine di questa disciplina.
- Tutti i tornei che sono descritti nel libro si sono svolti anche nella realtà, sebbene i nomi degli sfidanti non siano quelli riportati nell’opera di Trevis.
Genio ed emancipazione: un mix esplosivo
Beth è la protagonista assoluta de “La regina degli scacchi”. Donna ostinata e riesce a trasformare il dolore e la frustrazione in rabbia e passione, indispensabili per raggiungere il suo obiettivo. La rivincita delle donne è di certo uno dei temi che maggiormente ha appassionato gli spettatori: la giovane è decisa a scegliere autonomamente il proprio destino, contando solo su se stessa. Niente principesse o personaggi femminili deboli e stereotipati. l mito del “gentil sesso” sparisce in ogni fotogramma della serie tv, lasciando spazio alla forza travolgente di un personaggio affascinante e forte.
Interpretata dalla splendida e ineccepibile Anya Taylor-Joy, Beth Harmon prende vita sul piccolo schermo e la sua voce è più forte che mai. Desiderio di emancipazione senza eguali, Beth si propone come baluardo della determinazione e della potenza femminile: nessuna donna deve rinunciare ai propri sogni, mai!