La Ragazza Nella Scatola – la storia vera dietro al film TV

La Ragazza Della Scatola è un film televisivo che tratta della storia vera di Colleen Stan, ragazza rapita e ridotta a schiava sessuale da due persone.

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“La Ragazza Nella Scatola” è un film televisivo di genere thriller prodotto in Canada, diretto e sceneggiato da Stephen Kemp. Distribuito successivamente anche all’estero (in USA è approdato ad esempio su Lifetime, canale da cui derivano moltissimi film TV che la RAI propone in estate), il film approda questa sera (25 maggio 2020) sulla rete Cielo. Come spesso accade per questo tipo di produzioni, il film è associato alla dicitura “tratto da una storia vera”; a differenza di quanto accade di solito per questi film televisivi, però, in questo caso si tratta di una storia vera perfettamente documentata e nota a molti. Quanto raccontato nel film prende infatti spunto da una storia vera su cui la cronaca statunitense ha battuto molto; si tratta, El resto, del classico caso in cui la realtà è talmente assurda da superare la fantasia.

La Ragazza Nella scatola: la storia di Colleen Stan

All’epoca dei fatti, Colleen Stan era una ragazza di soli 20 anni che compiva un atto decisamente irresponsabile, di quelli che spesso e volentieri troviamo proprio nei film horror americani: cercò di raggiungere alcuni amici in California attraverso l’autostop. Per sua sfortuna, Colleen incappa in quella che sembra una normale coppia di adulti, ma che non assolutamente non lo era: Cameron e Janice Hooker.

Di lì a poco si scatena l’inferno: i due fanno una deviazione in aperta campagna, la imbavagliano, la legano ed infine la nascondono all’interno della loro abitazione. Qui la Ragazza verrà rinchiusa per 23 ore al giorno in una scatola delle dimensioni di una bara e verrà trasformata in una schiava sessuale da Cameron; l’uomo la convincerà inoltre di essere parte di una fantomatica organizzazione capace di controllare l’opinione pubblica e la politica.

La fine della vicenda

Andando avanti, la situazione migliorò leggermente; il fervore religioso della povera malcapitata la aiutò a resistere psicologicamente, ed assecondando i suoi carnefici Colleen riuscì a poco a poco ad ottenere maggiori libertà: fare un po’ di movimento in cortile, perfino tornare dalla sua famiglia, a patto che ritornasse poi a “casa”. Terrorizzata com’era dalla compagnia di cui Cameron affermava di fare parte, del resto, Colleen non tentò mai di scappare definitivament. La ragazza aiutò perfino i rapitori a costruire una sorta di alloggio per più schiave.

Tempo dopo, però, i cognugi si convinsero di averle concesso tropee libertà e la rinchiusero nuovamente nella scatola. Dopo altri tira e molla a livello di liberta, Janice in un moto di pentimento rivelò alla ragazza che suo marito non faceva parte di alcuna compagnia segreta. A quel punto lei andò via, ma non denunciò subito. La denuncia scattò solo dopo alcuni mesi, quando il lavaggio del cervello che aveva subito iniziava a scemare e la povera Colleen Stan iniziava a rendersi conto di cosa significasse essere diventata “La Ragazza Nella Scatola”.

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