Festivalbar – uno show musicale duro a morire: ecco perché

Il Festivalbar torna in onda in TV, su rete 4 ed in seconda serata. Ma come mai uno show finito 12 anni fa è ancora gradito dal pubblico? Ve lo spieghiamo qui.

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1983

Il Festivalbar fa sicuramente parte della storia della televisione italiana. Nato nel 1964 da un’idea di Vittorio Salvetti, il Festivalbar divenne il programma musicale di punta di Mediaset a partire dagli anni ’80, tant’è che è andato poi avanti fino al 2007! L’idea di base del programma era semplice: trasferire il classico Jube Box nelle televisioni degli italiani, mettendo in scena le principali hit estive sul piccolo schermo nella prima serata. Il suo approdo sulla TV mainstream avviene negli anni ’80, nel periodo in cui il playback regnava sovrano nelle performance musicali della TV italiana: la caratteristica del far esibire i cantanti solo scenicamente è poi rimasta insita nello show, costituendo nel contempo un limite ed un punto di forza.

Tutto ciò che contava nel Festivalbar era quindi che le performance fossero incentrate su brani noti al grande pubblico, che potessero quindi intrattenerlo con facilità, e che fossero estremamente gradevoli dal punto di vista visivo: ricordiamo tutti i look sensazionali di Loredana Berté, Anna Oxa ed altri straordinari artisti italiani, ma non solo – proprio come Sanremo, il Festivalbar era meta prediletta anche delle popstar internazionali che decidevano di promuovere in italia! Anche il Festivalbar accoglieva quindi molto spesso stelle mondiali per performance non in gara: sono saliti quindi su quel palco nomi del calibro di Britney Spears, Natalie Imbruglia, t.A.T.u, Shakira, Alanis Morisette, Aqua e molti altri fra leggende e meteore – tutti nel periodo di massima fama mondiale.

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Festivalbar: perché la TV continua a proporlo

Nonostante il fardello dei playback, il quale evitava ragli e stonature ma impediva alle performance di risultare “vere” e sentite, il Festivalbar è rimasto nel cuore di tutti. I motivi sono semplici: riempiva le serate estive per chi non aveva modo o voglia di uscire tutte le sere, trasformava in immagini i brani che facevano da colonne sonore alle nostre estati e che potevamo ascoltare nelle radio, era uno dei pochi modi di ascoltare la musica gratis prima dell’avvento dello streaming e di YouTube. Ogni anno, centinaia di migliaia di persone fra adulti e ragazzi aspettavano che arrivasse il periodo del Festivalbar e di poter comprare la compilation rossa e quella blu, talvolta originali e talvolta dalle bancarelle di vucumpra nelle spiagge.

Quando lo show è stato interrotto per calo di ascolti e mancanza di sponsor non c’è stata immediatamente una sofferenza del pubblico: Mediaset si è attivata per creare altri show similari, spesso rinunciato al playback che ormai stava stretto al programma – negli anni, per fortuna, le performance dal vivo sono diventate un must per le performance musicali in Italia e nel mondo, ormai è rarissimo trovarsi davanti ad esecuzioni completamente in playback. Successivamente, però, le persone hanno iniziato a notare che l’accortezza presente nel Festivalbar, l’accuratezza con cui venivano selezionati i brani che davvero piacevano al grande pubblico italiano e non le canzoni su cui le case discografiche volevano puntare a prescindere, mancava negli show più moderni: questi non sono mai riusciti ad entrare davvero nel cuore delle persone, e la nostalgia per il Festivalbar si è fatta più forte di anno in anno.

Cosa potrebbe accadere in futuro? Uno scenario ipotetico

Proprio per questo, a 12 anni dalla fine dell’epoca Festivalbar, lo show ritorna in seconda serata su rete 4, riuscendo fra l’altro ad ottenere anche un buon riscontro da parte dal pubblico. Del resto, viviamo in un periodo in cui remake e reboot la fatto da padrone, per cui questo dato non stupisce affatto: l’effetto nostalgia sul pubblico è davvero immenso attualmente.

C’è da chiedersi quindi come potrebbe andare un eventuale ritorno di un Festivalbar odierno nelle TV: la musica che va di moda oggi riuscirebbe a ricreare la magia del festival? Si riuscirebbe ad adattare performance dal vivo al format, oppure si dovrebbe riproporre il playback? O ancora, avrebbe senso far cantare artisti dal vivo o in playback in base alle loro effettive capacità, o questo disorienterebbe il pubblico? Sono tutti quesiti a cui si potrebbe rispondere solo con un eventuale tentativo reale di riproporre lo show, un tentativo che non ci sono motivi per cui non possa avvenire ipoteticamente già durante la prossima estate.

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