“Family Ties”- The Michelle Obama Podcast episodio 8

Nel'ottavo episodio del suo podcast, l'ex first lady parla del tema dell'essere genitori e della difficoltà del crescere in una famiglia afroamericana

0
1019
Family Ties

Nell’episodio 8 del suo podcast, intitolato “Family Ties”, l’ex first lady Michelle Obama intraprende una discussione sul tema dei genitori con sua madre Marian e suo fratello Craig. Discutono dell’esperienza di essere un genitore. Il momento più toccante è quando la famiglia Robinson parla dei pericoli che devono affrontare i bambini afroamericani.

“Family Ties” – episodio 8

Nell’episodio 8 di The Michelle Obama Podcast, intitolato “Family Ties”, l’ex first lady parla con sua madre Marian e suo fratello Craig della difficoltà di crescere i bambini, specialmente gli afroamericani, nell’America di oggi. La Obama parla di come sia stato crescere le proprie figlie alla Casa Bianca, e di come sua madre si sia trasferita a Washington per aiutarla. Il fratello Craig, invece, parla di come ha cresciuto i suoi quattro figli.

In Family Ties l’ex First Lady dichiara che crescere i bambini in una qualsiasi atmosfera non è un’impresa facile. Vivere alla Casa Bianca e affrontare le pressioni globali è una sfida ancora più difficile. Michelle confessa che il suo primo pensiero era quello di far crescere Malia e Sasha in un’adolescenza normale, tipica, nonostante vivessero alla Casa Bianca. Per far questo, racconta, ha dovuto chiedere aiuto alla madre.

Le figlie di Michelle alla Casa Bianca

L’ex First Lady spiega poi che la cosa più importante che ha insegnato alle ragazze è che capissero le loro responsabilità. Dice infatti: “E’ stato come strappare queste ragazze dalla nostra vita normale nel South Side di Chicago e poi metterle in una dimora storica con maggiordomi, camerieri, fiorai e servizi segreti. Devi cercare di assicurarti che capiscano i confini e le loro responsabilità”.

Michelle prosegue, dicendo di aver spiegato alle figlie di non essere arrabbiate se il padre passava molto tempo nello Studio Ovale, e magari non poteva dedicarsi a loro come prima. Afferma di essersi sempre assicurata di non far pesare la mancanza del padre alle bambine.

Nell’episodio 8, la Obama racconta del viaggio che lei e Barack hanno intrapreso verso Harvard per accompagnare Malia al primo anno di college. Confessa che, quando hanno lasciato la figlia nel suo dormitorio, si sono emozionati e si sono messi a piangere. Dichiara: “Abbiamo cercato di trattenerci. Ma poi Barack ha iniziato a singhiozzare, e l’agente segreto gli ha dato un fazzoletto. Allora entrambi abbiamo iniziato a piangere”.


“Across Generations” – The Michelle Obama Podcast episodio 7


Il tema della gioventù di colore in Family Ties

Nonostante le difficoltà che hanno dovuto affrontare per le figlie, Michelle Obama afferma che è orgogliosa di quello che sono diventate. Dice: “Malia e Sasha sono diventate delle meravigliose giovani donne, nonostante quello che hanno dovuto affrontare nel momento più importante della loro vita, l’adolescenza”.

Cambiando discorso, nell’episodio 8 l’ex first lady discute son sua madre della difficoltà di crescere una famiglia afroamericana. Marian Robinson dice alla figlia: “Ogni persona di colore conosce un’altra persona di colore che è stata messa in prigione perché si trovava nell’angolo sbagliato nella notte sbagliata. Ma quando lo racconti ai bianchi, ti guardano come volessero dire che non è vero che è una tale tragedia“. Michelle ribatte dicendo: “Giusto, perché a loro non è mai successo”.

Le due donne parlano con Craig delle proteste del Black Lives Matter. Michelle ricorda di quando suo fratello è stato fermato dalla polizia. Dichiara: Stavi andando in bicicletta, e la polizia ti aveva accusato di aver rubato la tua stessa bicicletta”. Craig prosegue: “Sì, aveva 10 o 11 anni. E’ stato un evento terrificante. Mi ha spezzato il cuore”.

Alla fine di “Family Ties”, l’ex first lady afferma che lei e Barack non avrebbero mai potuto farla franca con quello che sta succedendo sotto la presidenza di Donald Trump.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here