Con la scomparsa del maestro Ennio Morricone, il mondo sembra essersi reso finalmente conto del valore e dell’ importanza che la colonna sonora ha nella buona riuscita di una pellicola. Le emozioni che un film riesce a suscitare vengono risvegliate prima dal comparto sonoro, poi da quello visivo. Definire, quindi, le colonne sonore come un elemento secondario è l’errore più grande che uno spettatore medio potrebbe fare.
L’ importanza della musica era già stata compresa durante l’affermazione del cinema muto. Le azioni erano accompagnate da musiche che erano in grado di guidare le emozioni dello spettatore in base al contesto. Questo trucco viene usato tutt’ora, per attivare la sensibilità del pubblico durante particolari scene. La colonna sonora è in grado di impostare un tono, uno stato d’animo, una sensazione che è in grado di accompagnare lo spettatore per tutto il film. La bravura di un compositore sta proprio nel cercare di rendere immagini e suoni indistinguibili totalmente aderenti l’uno all’altro. E’ la capacità di mettere in musica il cinema, rendendolo un servitore di qualcosa di più alto: l’arte.
Molti capolavori del cinema non avrebbero avuto lo stesso impatto senza una theme song o colonna sonora facilmente identificabile entrata poi nell’immaginario collettivo. Abbiamo deciso di raccontarvi in un viaggio fatto di fotogrammi e musica quelle che per noi sono le 12 colonne sonore più iconiche della storia del cinema.
La Trilogia del Dollaro (1964-1966)
Il sodalizio artistico tra Sergio Leone e il maestro Morricone è un qualcosa che ha fatto la storia della settima arte. Con ‘Per un pugno di dollari’, ‘Per qualche dollaro in più‘ e ‘Il buono, il brutto e il cattivo‘ Ennio Morricone firma quelle che tutt’ora sono riconosciute come le colonne sonore madri del cinema western. Immagini che si possono sentire, riconoscendole anche solo tramite le note dei brani che le accompagnano. Chi riesce a immaginare l’ iconica scena del triello senza quell’accompagnamento? Nei lavori di Morricone, la musica diventa protagonista surclassando, in alcuni casi, persino la regia e gli interpreti.
2001: Odissea nello Spazio (1968)
La celebre pellicola di Stanley Kubrick è accompagnata per tutta la sua durata da brani di musica classica che donano ancor di più quel sentimento epico che il film vuole trasmettere. Le note di Così parlò Zarathustra di Richard Strauss e Sul Bel Danubio Blu di Johann Strauss jr si mescolano con immagini che hanno fatto la storia del cinema di fantascienza creando un’atmosfera quasi idilliaca che accompagna tutto il film.
Mission (1986)
Probabilmente una delle colonne sonore più indimenticabili di Ennio Morricone. Una musica delicata, dolce, ispirata, condita anche da un particolare immedesimazione del maestro nella storia che il film voleva raccontare. Il culmine di una carriera impareggiabile. Brani come Gabriel’s Oboe sono diventati la musica che scandisce il mondo e la società. Il mancato Oscar, rimane tutt’ora uno degli errori più evidenti della storia degli Academy, nonostante il tentativo di compensazione con Django Unchained nel 2016.
007 (1962 – in corso)
Nel corso degli anni abbiamo avuto decine di film, riguardanti l’agente al servizio della Regina, più famoso della letteratura. Colonne sonore sempre diverse, mai banali che riescono perfettamente ad inserirsi nel contesto storico e sociale divenendo nel corso del tempo dei veri e propri cult. Da Solo per i tuoi occhi, passando per Goldeneye fino ad arrivare a Skyfall la musica di qualità è sovrana. I diversi Bond che si sono susseguiti nel tempo, sono accompagnati sempre da una delle theme song più iconiche della storia del cinema. Una melodia che è entrata nell’immaginario collettivo e che il pubblico associa automaticamente al personaggio. Questa è la grandezza della musica nel cinema, no?
Star Wars (1977-in corso)
Stessa cosa è successa per l’iconica saga di Star Wars. La colonna sonora è riuscita a superare il prodotto in se, proiettandosi nell’immaginario collettivo. La partitura di carattere operistico e le abili mani di John Williams hanno creato una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire le colonne sonore. Un insieme di moderno e tradizionale che ha avviato un nuovo modo di vedere la musica nel cinema. Ogni brano è associato ad una scena in particolare, o a un personaggio in particolare che per tutta la pellicola è quasi inseguito e circondato dal brano che ne descrive l’essenza.
Profondo Rosso (1975)
Sono due gli aggettivi che descrivono questo capolavoro di Dario Argento: claustrofobico ed iconico. Dopo anni di collaborazione con Morricone, Argento tenta una forte virata affidandosi al gruppo dei Goblin. Il theme ossessivo,compulsivo e che da una sensazione totale di chiusura è un elemento caratteristico che percorre l’ intera pellicola. Tutt’ora infatti, la colonna sonora di Profondo Rosso è un esempio per tutti i neonati compositori Horror.
Il Padrino (1972-1990)
Composta da Nino Rota, da sempre collaboratore di nomi del calibro di Visconti, Fellini,Totò e De Filippo, la colonna sonora del Padrino è forse una delle più citate ed imitate della storia del cinema. L’approccio alla musica, soffice e delicato, crea una melodia in grado di farci immergere nelle atmosfere del film. Mai come in questo caso, le note riescono a darci qualche indizio in più riguardo alla personalità e l’attitudine del protagonista. L’iconicità di queste melodie ha reso il lavoro di Rota indimenticabile e inimitabile.
Il Signore degli Anelli (2001- 2003)
La parola che descrive meglio la colonna sonora di questa saga capolavoro diretta da Peter Jackson è…maestosità. Una continua fusione di generi, cori, musiche folk, rumori della natura. Lo studio del compositore Howard Shore prende ispirazione dalle musiche celtiche, intrecciando generi totalmente differenti. Ogni brano risulta essere un viaggio sempre nuovo nella storia e nella personalità dei diversi personaggi. La grandezza di questa colonna sonora si basa proprio sull’enorme studio che c’è alle spalle. Uno studio che prende le mosse dalla musica tradizionale fino ad arrivare al folk contemporaneo.
La Vita è Bella (1999)
La magnifica colonna sonora di Nicola Piovani, accompagna ogni scena del film, cambiando vestito, natura e dimensione. Ci mostra la possibilità di poter raccontare con dolcezza e delicatezza un periodo storico doloroso e complicato come quello delle persecuzioni degli ebrei. Le partiture di Piovani guidano la pellicola in un viaggio fatto di dolore e paura che culmina nel finale in cui la musica esplode in un canto gioioso e malinconico.
C’era una volta in America(1984)
Leone commissionò il lavoro a Morricone con talmente tanto anticipo che la versione non orchestrata veniva sentita sul set durante le riprese per creare l’atmosfera adatta. In questo caso stiamo parlando dell’ennesima collaborazione tra il compositore ed il regista che hanno reso grande l’Italia nel mondo. Si passa dal folk a musica struggenti in maniera talmente naturale da non percepire neanche lo stacco di genere. C’era una volta in America sembra essere un’ unica grande sinfonia da quasi 4 ore.
Pirati dei Caraibi (2003-2017)
Hans Zimmer è attualmente, il compositore più ricercato ad Hollywood. Famoso per le sue collaborazioni con Christopher Nolan, Zimmer ha svolto un ruolo fondamentale anche per quanto riguardo la composizione della celeberrima colonna sonora de ‘I Pirati dei Caraibi‘. Assisté il collega Klaus Badelt durante la nascita di una delle theme song più famose degli ultimi 20 anni. Per i film successivi gli fu affidata totalmente la lavorazione delle colonne sonore, che divennero sempre più complesse e ricercate. Ciò aiutò a rendere i Pirati dei Caraibi un vero e proprio fenomeno di massa.
Psycho (1960)
Quando la colonna sonora diventa la protagonista del film deve essere capace di suscitarci un emozione ben prima che la scena si consumi. Questo è ciò che fanno le musiche di Psycho composte da Bernard Herrmann. Un violino stridente che provoca la pelle d’oca e uno stato di ansia anche non guardando il film. Il compositore era riuscito a fare in musica ciò che Hitchcock faceva tramite la macchina da presa: creare suspense. Ad è stato l’ incontro (sancito da Psycho) tra due geni di questo calibro a creare quel tipo di attesa e tensione che ancora oggi mantiene il pubblico incollato alla propria poltrona.