Carla Bruni, è uscito l’omonimo album – Recensione

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Questo sesto album in studio dell’ex First Lady di Francia ha molto da dire anche con il suo fascino discreto e le sue qualità riflettenti. Ma sembra anche che a causa della sua natura delicata, alcune delle canzoni possano sembrare troppo impegnative per avere uno scopo.

Ma questo non vuol dire che non valga la pena ascoltarlo. La voce fumosa di Carla Bruni brilla davvero in canzoni come “Quelque Chose” o “La Chambre Vide” che hanno una grande profondità e comprensione.

C’è anche una qualità poetica e ponderata in canzoni come “Un Secret” che scorre davvero bene dall’inizio alla fine o “Un Grand Amour” che è pieno di tenerezza. Tuttavia, i testi a volte possono sembrare leggermente superficiali, come se si sforzassero troppo di avere un grande significato senza permettere all’ascoltatore di trovare il significato dietro la canzone.

Ciò non significa, tuttavia, che l’artista non cerchi di essere il più vario possibile in termini di argomenti che riguardano l’amore, la vita, la morte e persino come in “Le Petit Guepard” un animale in questo caso un ghepardo. Ogni canzone scorre e fluisce alla successiva con molta grazia, con solo “Voglio L’Amore” in coppia con la sorella Valeria Bruni Tedeschi, che si sente straordinariamente diverso e forse fuori posto in contrasto con la natura rilassata del resto dell’album.

È ancora un ascolto di classe ed elegante, con un vero momento clou dell’album che è “Comme si c’etait hier”, che mostra un lato più giocoso e ispirato al jazz della voce di Carla Bruni, egualmente abbinato a “Your Lady” che sottolinea ancora una volta la profondità della sua voce.

Nel complesso il sesto lavoro discografico di Carla Bruni, è certamente facile ed elegante da ascoltare, ma è una vera raccolta mista di canzoni con alcune che hanno un impatto più forte di altre. Voto 3/5

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