Oggi si parla di uno dei film horror italiani più discussi degli anni ottanta. Antropophagus è un film del 1980 girato da Joe D’Amato. Un regista ingiustamente poco considerato per via del suo sforamento nel cinema pornografico. Ma con questo titolo D’Amato ( pseudonimo di Aristide Masaccesi) realizza un gioiello di genere. Antropophagus presenta alcune delle scene più efferate e brutali che il cinema horror nostrano aveva da offrire in quegli anni. Una trama semplice, ma nelle mani di un uomo che sa dirigere un film. Il risultato è un ottimo prodotto, sempre teso e ben curato nelle scene orrorifiche. Insomma il nostro Aristide è un altro esempio di come dal Bel Paese possano uscire prodotti di livello. Gli anni settanta e ottanta erano anni frizzanti. Dall’Italia uscivano pellicole horror di qualità estremamente varia. Molte porcherie, certo, ma anche perle di gran valore. Mentre aspettiamo una rinascita odierna del cinema di genere nostrano, recuperate Antropophagus. È un obbligo per ogni buon cinefilo.
Antropophagus: troppo brutale per gli inglesi
Questo film del nostro Joe D’Amato presenta delle scene molto “cattive”. Troppo cattive per i gusti di alcuni spettatori. L’efferata violenza mostrata in Antropophagus è costata alla pellicola il bando dalle terre inglesi per diversi anni. Nella terra della regina ,nel corso degli anni ottanta, nacque una vera e propria caccia alle streghe nei confronti di alcuni film ritenuti troppo osceni per la distribuzione. I cosiddetti Video Nasties, pellicole letteralmente bandite dal Regno Unito grazie ad una legge emanata nel 1984, la nota Video Recordings Act . Ovviamente Antropophagus non poteva non finire nella lista nera, visto che presenta ,a detta di molti, alcuni dei momenti più raccapriccianti della storia del cinema. Le scene vennero considerate talmente crudeli da ritenerlo un film Snuff ( quei film che mettono in scena vera violenza). Ovviamente erano sciocchezze da bigotti. Fortunatamente la versione incensurata ha iniziato a circolare anche in Gran Bretagna nei primi anni del nuovo millennio.
Antropophagus è un cannibal movie inusuale
Antropophagus è un film molto particolare. È problematico categorizzarlo con precisione. La prima etichetta che gli si potrebbe affibbiare è quella di Cannibal movie. Un filone in voga in quegli anni. Tuttavia il film di D’Amato si differenzia da quei film che hanno come araldo principale Cannibal Holocaust di Deodato. Il film di Aristide Masaccesi si particolarizza grazie alla sua ambientazione antitetica rispetto ai classici film di cannibali. Non le lontane ed esotiche terre di Amazzonia, ma un territorio urbano nelle isole greche. Tuttavia etichettarlo come film sul cannibalismo non basta. C’è anche un po’ della struttura dello slasher movie, con tanto di body count e scene tipiche costruite ad hoc. Insomma Antropophagus è un film semplice ma stratificato. Con una brutalità macellaia alla Bruno Mattei, unita però ad una raffinatezza alla Fulci.
Conclusioni
Antropophagus del grande Joe D’Amato è un film che deve essere recuperato. Una pellicola che non può mancare nella collezione di ogni buon cinefilo appassionato di horror. Ovviamente è film con scene forti, non adatte ad un pubblico largo. Ma è l’ennesima dimostrazione del potenziale che i nostri registi avevano e che si spera ritroveranno presto. Negli ultimi anni il cinema di genere italiano sembra che stia rinascendo. Si spera di vedere altre sorprese come The End? L’inferno fuori, The Nest o A Classic Horror Story. Ma per adesso, mentre aspettate la rinascita, recuperate e riscoprite i titoli del passato. Cercate Antropophagus e gustatevelo fino alla fine.