The end? L’inferno fuori | Recensione e trama

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The end? L'inferno fuori

The end? L’inferno fuori è un film horror italiano del 2018, diretto da Daniele Misischia e prodotto dai Manetti Bros, che vede come interprete principale Alessandro Roja.

Daniele Misischia è un regista romano che si è fatto le ossa per anni tra corti, fan-film e lungometraggi indipendenti. Con questo lavoro entra nel mondo del grande cinema grazie ai Manetti Bros, che dopo la sua collaborazione per L’ispettore Coliandro hanno deciso di investire su di lui producendo questo horror. Il soggetto è stato scritto dallo stesso regista con Cristiano Ciccotti ed è ambientato a Roma.

The end? L’inferno fuori – Trama

Tutto il film si concentra sulla storia di Claudio Verona, interpretato da Alessandro Roja. Claudio è un giovane e arrogante uomo d’affari disposto a tutto pur di non arrestare la sua ascesa verso i piani alti. Mentre si reca ad un’importante riunione di lavoro resta bloccato in ascensore.

Furioso per il ritardo all’appuntamento di lavoro che rischia di saltare, Claudio comunica al telefono con gli operai che cercano di tirarlo fuori e piano piano apprende quello che sta succedendo nelle strade di Roma.

La trama del film

Quello che inizialmente sembrava un attacco terroristico, infatti, si rivela essere una possibile epidemia provocata da un virus capace di trasformare le persone in delle specie di “zombie” che attaccano tutti gli altri intorno. Non passa molto tempo e anche i colleghi di Claudio cominciano a morire uno dopo l’altro, dopo aver tentato di attaccarlo a più riprese ma non riuscendo ad entrare in quello spiraglio di ascensore aperto che, da un lato, potrebbe quindi rappresentare la sua salvezza ma, dall’altro, potrebbe anche diventare la sua tomba.  

Provvdenziale l’intervento di un poliziotto, Marcello (Claudio Camilli), che lascia a Claudio Verona un’arma e che poi si cala da una botola nell’ascensore. Claudio intanto è diventanto più dolce e quando Marcello confessa di essere stato morso e di voler morire da umano, esaudisce la richiesta non senza aver prima lottato con se stesso.

Solo a questo punto Claudio, armat della pistola di Marcello, riesce ad aprire l’ascensore nel quale era rimasto intrappolato, e a farsi strada nel corridoio disseminato di corpi. Quando esce dall’edificio viene salvato dai militari.

Film claustrofobico

Un film zombie ambientato in Italia e scritto da un italiano, ma di Italia non ne vediamo. Il fatto di essere girato quasi tutto dentro un’ascensore è geniale e allo stesso tempo claustrofobico. La regia riesce a tenere lo spettatore attento nonostante non ci siano riprese particolari, ma quello spiraglio di luce della fessura nella porta dell’ascensore mantiene alta la tensione. Ottima la colonna sonora che riesce a sottolineare i momenti di azione senza mai sovrastarli.

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