Sono molte le produzioni cinematografiche degli anni Novanta ad aver riscosso un particolare successo, anche negli anni a venire. Basic Instinct, però, si presenta come un qualcosa di più unico che raro: una commistione di intrighi, sensualità e Hitchcock, che va dal noir, al thriller all’erotico. Sembra però che anche le modalità di regia di questa produzione fossero più uniche che rare.
Qual è la storia di Basic Instinct?
Negli anni Novanta il mondo dei film era molto diverso da quello che conosciamo oggi. Infatti, sebbene si debbano all’ultimo decennio del XX secolo alcune delle grandi produzioni che hanno fatto la storia, in quel periodo l’unico scopo era la padronanza del grande schermo. Non c’erano Netflix o forme di intrattenimento in TV così ricche come ora. Il mercato del cinema riscuoteva quindi molti più incassi e il profitto era più alto, proprio perché vi era molta concorrenza tra le varie produzioni sul grande schermo. Ed è proprio in quei tempi che Joe Eszterhas scrisse in soli dodici giorni la sceneggiatura di quella che sarebbe diventata una delle maggiori produzioni del cinema americano. La domanda sul mercato era così vasta che dovette mettere il proprio lavoro all’asta. Concluse le procedure di vendita, a Eszterhas fece seguito un altro sceneggiatore per la rifinitura, Gary Goldman.
Douglas e Stone: protagonisti quasi per caso
Come protagonisti, la produzione scelse, quasi per caso, Sharon Stone e Michael Douglas. Per la Stone Basic Instinct sarebbe stata sua svolta per la sua carriera cinematografica. Tutte le altre attrici, tra cui anche Julia Roberts, avevano risposto dicendo di non essere interessate al momento a un ruolo nel film. Anche Douglas arrivò dopo che molti volti del cinema americano declinarono l’offerta.
Il racconto di Sharon Stone
Grazie a Basic Instinct, Sharon Stone divenne una diva conosciuta in tutto il mondo. La scena che forse molti ricordano è quella in cui la Stone, interpretando Catherine Tramell, ammalia dei poliziotti durante un interrogatorio, rivelando di non portare la biancheria intima. anni più tardi, l’attrice ha detto che in realtà il regista olandese Paul Verhoeven le disse che le mutande andavano tolte a causa del riflesso che il loro colore bianco aveva sulle luci. Tuttavia, durante la revisione delle scene, Stone si vide la scena tagliata. Sembra che la donna si sia alzata è abbia schiaffeggiato Verhoeven davanti a tutta la sala.
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