Anastasia non è una Principessa Disney e non ci dispiace

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Anastasia
Anastasia

Nonostante i più attribuiscano ad Anastasia il titolo di Principessa Disney, quest’ultima è un’eroina targata 20th Fox Century; tuttavia, non ha nulla da invidiare alle altre beniamine di sangue blu.

Anastasia è una Principessa Disney?

Chiariamolo fin da subito: Anastasia non è un cartone animato Disney e, di conseguenza, l’eroina non può rientrare tra le “Principesse Disney”. Ma perché così tanta confusione sul suo conto? Il cartone di Once Upon a December è stato prodotto nel 1997. In quegli anni, la casa Disney capeggiava tutte le altre e godeva del suo “periodo d’oro”, soprattutto dopo l’uscita de La Sirenetta. Ma torniamo per un attimo indietro al 1955. In quell’anno, la Walt Disney Company decise di assumere l’animatore Donald Virgil Bluth. Nel 1957 Bluth partì per l’Argentina, dove si recò per una missione religiosa; al suo ritorno, insieme al fratello, decise di creare la Bluth Brother Theater, lavorando occasionalmente per la Disney. Le varie vicissitudini di quegli anni, lo spinsero a fondare una casa di produzione tutta sua, la Don Bluth Productions. Da quel momento in poi, Bluth tirò fuori dei piccoli gioielli di animazione, spesso sconosciuti o, sottovalutati. Nel 1997 uscì Anastasia, facendo tremare per un po’ il regno luccicante del mondo Disney.

Perché la Romanov viene considerata tale?

Come spiegato, Anastasia non è stata creata dalle menti Disney e, quindi, non può definirsi una Principessa Disney. Tuttavia, è chiaro a tutti che, per essere una Principessa Disney, occorre molto di più che la firma di Walt nei titoli di coda. Altruismo, gentilezza, intraprendenza, un tocco di magia: sono queste le caratteristiche che rendono un’eroina qualsiasi una Principessa con la P maiuscola e, Anastasia, non se ne fa mancare neanche una. Le molteplici somiglianze tra lei e le varie eroine Disney hanno fatto pensare a molti che la Romanov facesse parte dell’elenco.

Le caratteristiche comuni

Tra gli elementi di congruenza tra i due mondi, troviamo in primo luogo l’inseguimento dei sogni: tutte le Principesse Disney, così come Anastasia, non smettono mai di seguire i propri sogni. Nel caso della Romanov si tratta di arrivare a Parigi per scoprire la verità sul proprio passato. In secondo luogo, la musica: le canzoni, infatti, aiutano lo sviluppo della storia. Bluth aveva capito che, proprio queste, erano il punto forte della Disney e, quindi, non dimenticò di aggiungerne un bel po’ nel cartone di Anastasia: da Once Upon a December, passando per Cuor non dirmi di no, fino a Il mio inizio sei tuo. Accanto ad una vera principessa, inoltre, non può mancare un amico fedele, ovvero un piccolo animale che, seppur non umano, riesce a comunicare con la protagonista: nel caso di Anastasia si tratta del cagnolino Pooka. Un cattivo e la magia, ovviamente, non possono mancare. Nel cartone della ragazza russa è Rasputin a ricoprire il ruolo dell’antagonista crudele, il quale, pur di ostacolare la giovane, utilizzerà incantesimi e maledizioni, tutti, però, egregiamente superati da Anastasia. Infine, immancabilmente, il lieto fine che, nel cartone del 1997 vedrà sbocciare l’amore tra Anastasia e Dimitri. Probabilmente, le notevoli somiglianze di stile derivano dal fatto che Bluth lavorò per diversi anni alla Disney. Tuttavia, la magia della Principessa Anastasia è unica e, anche se non può definirsi una vera Principessa Disney, a noi non dispiace.

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