Toni Braxton, ‘Spell My Name’ – Recensione Album

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Toni Braxton è un’icona impeccabile, una delle voci che hanno riconfigurato l’R & B durante la fase imperiale degli anni ’90. Successivamente, dedicandosi alla recitazione con una serie di apparizioni a Broadway di grande successo, il suo album del 2018 “Sex & Cigarettes” ha illuminato le classifiche. Chiaramente, questa leggenda americana non ha nulla da provare.

‘Spell My Name’ è difficile da criticare, quindi, ma anche difficile da amare veramente, il suo nuovo album, parliamoci chiaro non è il migliore della sua discografia, ma da artista indipendente può permettersi di tutto. “Spell My Name” è composto da 10 nuove canzoni una delle quali è una bonus-track.

La dea di “Un-Break My Heart” è una vocalist impeccabile e gli alti in mostra si collocano tra i migliori della sua carriera. “Gotta Move On”, ad esempio, abbina Toni Braxton alla moderna pioniera HER, mentre il popolarissimo singolo “Do It” abbina la divina chanteusse R&B all’infaticabile Missy Elliott.

A parte queste canzoni e la vivace “Dance“, l’album in se non mostra grandi creazioni, ci sono ballate semplici come “Spell My Name” e “Happy Without Me” sono cantati in modo impeccabile, la voce dell’artista ha mostrato solo le sue abilità e non ha provato a cercare di proporre qualcosa di nuovo.

Parliamoci chiaro il nuovo album non è un fallimento musicale, “Spell My Name” vanta momenti di ricca maturità, il tipo di apertura lirica che ha sempre reso il suo lavoro così intrigante. Eppure c’è anche una riluttanza ad abbracciare i movimenti contemporanei dell’R & B, alla maniera, diciamo, del recente LP di Brandy.

Forse è un pò rozzo. Ma Toni Braxton non deve più dimostrare niente a nessuno, tutto ciò che fa bello o brutto ha il diritto di esistere alle sue condizioni e senza dubbio anche in questa occasione i fans avranno da ascoltare un buon disco. Voto 3/5

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