Real a Oriente a ruota libera
Nell’articolo di oggi, della rubrica Oriente a ruota libera parliamo di Real. Precisamente di uno dei temi più importanti dell’opera e della nostra società. La relazione fra sport e disabilità, in questo caso, del basket in carrozzina.
Che cos’è Real?
Real è un manga iniziato nel 1999, creato da Takehiko Inoue. L’autore facente parte della casa editrice Shueisha (di cui abbiamo recensito vari manga, come DR Stone, qui per leggerlo), ha però interrotto le uscite nel 2014. L’opera è ripresa a cinque anni di distanza, il 29 agosto 2019 ed attualmente conta 14 volumi.
Il protagonista di Real è Tomomi Nomiya, un liceale, definito teppista. Quest’ultimo per le sue disattenzioni, causa un incidente in moto, nel quale coinvolge Yasumi Yamashita una cara amica che rimane paralizzata. Questo cambia profondamente il ragazzo, il quale cambia stile di vita ponendosi degli obiettivi, per “rimettersi in riga”. Durante questo periodo si imbatte in altre persone affette da disabilità che riescono a condurre una vita normale grazie al basket.
Il basket in carrozzina
Come detto prima questa volta ad Oriente a ruota libera si è voluto trattare di un tema di massima importanza. Questo anche per far capire che queste opere orientali, (in questo caso Real) spesso e volentieri sono un mezzo per veicolare messaggi di forte impatto.
Il basket in carrozzina, o meglio conosciuto in Italia come la pallacanestro in carrozzina è una variante di uno degli sport più praticati al mondo. Questo adattamento del gioco con la palla a spicchi, sostanzialmente non ha molte differenze con la versione originale. Infatti le regole sono sostanzialmente le stesse.
L’unica differenza è data dalla composizione delle squadre (lo si può vedere in Real). Ad inizio gara una Commissione Classificatoria, valuta la disabilità degli atleti. In base alle capacità funzionali residue, ad ogni giocatore viene così assegnato un punteggio. Quest’ultimo va da 1,0 a 4,5. Questo vuol dire che un giocatore con un handicap minore (es. nessuna mobilità del tronco) ha come valore 1,0. Mentre un atleta con un handicap minore (es. amputazione della gamba al di sotto del ginocchio) avrà un valore maggiore. Al fine di garantire il massimo equilibrio tra le squadre in campo, il quintetto che scende in campo non deve avere un valore superiore a 14,5.
Nelle regole del campionato italiano, è possibile schierare in campo, tra gli altri, un giocatore normodotato, classificato come punto 5. Questa regola è stata introdotta per due motivi:
- Un motivo di logistica (è uno sport poco pratico e quindi si hanno pochi atleti per comporre campionati molto articolati).
- Un motivo promozionale (vengono scelti spesso atleti conosciuti per invogliare altri atleti a partecipare)
La disabilità nella realtà giapponese
La società giapponese ha molto a cuore le persone affette da disabilità, infatti è un argomento ancora molto discusso. Questo perché dopo la fine del secondo conflitto mondiale, il Giappone ha emanato una legge di “Sterilizzazione obbligata” nei confronti delle persone affette da disabilità.
Una legge che è sempre stata molto discussa. Le grandi proteste dei movimenti anti-sterilizzazione hanno avuto la meglio solo nel 1996 quando la norma è stata abrogata. Il deputato Takeo Kawamura ha commentato così il provvedimento al quale ha posto fine: «poteva essere accettabile nel contesto dei giorni immediatamente successivi alla guerra».
Il paese del Sol Levante, (molto amato qui ad Oriente a ruota libera) ha quindi subito imposto una politica di a favore delle persone affette da disabilità. Iniziando dai risarcimenti nei confronti di queste persone, fino a dedicare e potenziare al massimo gli spazi per questo tipo di soggetti. Una delle prove è la grande presenza di nazionali giapponesi negli sport paralimpici. Noi italiani abbiamo un “brutto ricordo” contro la nazionale di basket in carrozzina giapponese. Infatti siamo stati eliminati dai mondiali del 2018 proprio da loro. Quindi forse Real, racconta la vera forza del basket in carrozzina giapponese?
Il grande messaggio di Real
L’autore del famoso manga giapponese tramite la sua opera ha voluto far capire ai lettori l’importanza dell’integrazione.
Tomomi Nomiya incarna il classico liceale teppista, odiato e rinnegato dal sistema scolastico giapponese. Il ragazzo commette spesso azioni deplorevoli e va contro tutti i canoni della classica vita giapponese. La sua “punizione” è aver causato tramite le sue azioni, una forte disabilità ad una cara amica.
L’autore quindi ci invita a riflettere sull’importanza del nostro corpo e delle nostre azioni. Infatti Nomiya dopo l’incidente cambia radicalmente. Questo perché capisce la fortuna e l’importanza di avere il suo corpo in perfette condizioni. Una volta compreso ciò decide di non sprecare la sua vita, al contrario di quello che stava facendo prima. Anche questo messaggio veicolato da Real è rivolto a tutti coloro che le possibilità per fare, ma per mancanza di voglia o scelte sbagliate tendono a non sfruttare le proprie opportunità.
Il ragazzo si avvicina poi ad un gruppo di persone affette da disabilità. Quest’ultime praticano il basket in carrozzina, uno sport molto seguito dal protagonista. Inizialmente quest’ultimo è molto riluttante su questa versione della pallacanestro. Conoscendo però i personaggi che lo praticano, i loro sogni, le emozioni provate che quindi non hanno nulla di meno rispetto a quello classico cambia opinione. Si dedica quindi ad aiutare queste persone a giocare, divertirsi e vincere insieme. Real riesce a veicolare un messaggio di integrazione e sopratutto che non ci siano differenze fra le persone. Un concetto molto importante, sopratutto in un paese, il Giappone, dove le diversità e le discriminazioni non sono così strane.
Lo stesso titolo: Real sta a significare una cosa molto importante, che l’opera è Real, reale, non si parla più del solito Spokon (anime di sport) che esalta solo i gesti atletici impossibili o le grandi vittorie. Parla di “cose vere”, dell’altra faccia del basket (titolo con cui è stato presentato in Italia).
Grazie per esser arrivati in fondo al sesto appuntamento di Oriente a ruota libera. Cosa ne pensate di Real? Del basket in carrozzina? Qual’è la vostra opinione in merito a questa modalità di gioco e di integrazione? Il prossimo episodio di Oriente a ruota libera? Di già? Va bene dai, l’indizio è: «Basterà un mezzo demone per fermare il razzismo?». Nell’ultimo episodio della rubrica abbiamo trattato di del nuovo sequel di Inuyasha, questo è il link, fateci un giro! Se vi piace la fantascienza, ecco un bello speciale sul Sybil Sytem di Psycho-Pass! Ah, ho capito, siete più da storie d’amore? Venite a vedere la recensione di Kaguya-Sama: Love Is War!
Fonti: Animeclick e anime.everyeye