“6 Feet Covers”: se i Beatles e gli AC/DC fossero vissuti ai tempi della distanza sociale e del COVID-19
Lontani dagli affetti e distanti dagli amici, il 2020 si è aperto con la diffusione del COVID-19 e l’emergere della distanza sociale. Il mondo lo sta scoprendo lentamente, ma le abitudini devono essere riadattate velocemente al nuova paradigma vigente della socialità a distanza.
Paco Conde e Robert Fernandez della società creativa Activista Los Angeles valorizzano il nuovo immaginario sociale ai tempi del COVID-19, rivisitando le copertine di celebri album di famosi gruppi musicali. 6 Feet Cover è una raccolta di copertine riprogettate in virtù dell’attuale situazione: 1mt di distanza per noi equivalgono a 6 piedi per loro, il nome del progetto non è certo casuale.
L’intento di Conde e Fernandez non è solo diffondere la buona normale della distanza durante l’emergenza sanitaria, ma anche sostenere enti di beneficienza locali, come Feeding America, che aiuta i lavoratori colpiti dalle conseguenze economiche del Coronavirus.
Musica VS Contagio: 6 Feets Cover
E se i Beatles fossero nati ai tempi della pandemia globale? E se i Kiss avessero composto Destroyer durante il COVID-19? Sono state queste le domande cui hanno cercato di rispondere Fernandez e Conde. Quest’ultimo parla della nascita dell’idea dopo aver visto una fila di persone al supermercato troppo vicine tra loro:
«Abbiamo pensato che sarebbe stato utile e più facile da capire per tutti se avessimo usato qualcosa della cultura pop, e alla fine abbiamo deciso che le copertine degli album sarebbero state visivamente una soluzione perfetta».
Così hanno tolto i membri dei Beatles dalle strisce pedonali, copertina del disco “Abbey Road“, hanno distanziato i Queen e separato i Kiss. Gli ideatori hanno sparpagliato gli U2 su tutta la copertina di “The Joshua Tree“, hanno rifatto la copertina di Blondie, dei B-52, degli AC/DC, dei Kraftwerk, dei Ramones e degli NWA.
“Ricorda solo di mantenere la distanza di 6 piedi. Salverà delle vite”.