Watchmen – Terminata la prima stagione della serie ispirata ai fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons

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Watchmen

WATCHMEN è una serie televisiva statunitense del 2019 attualmente composta da una stagione da 9 episodi. In patria la serie è andata in onda sul noto network HBO, mentre in Italia, dove il primo ciclo di puntate è terminato proprio ieri sera, è stata trasmessa da Sky Atlantic.

Pillole di serie

Creata dal celebre Damon Lindelof, la serie è ispirata all’omonima miniserie a fumetti di Alan Moore e Dave Gibbons pubblicata tra il 1986 ed il 1987 da DC Comics. Tecnicamente si è trattato di un sequel ambientato trent’anni dopo le vicende del fumetto, incentrato sia su nuovi personaggi che su vecchi protagonisti. Il genere è supereroistico/ucronico e gli episodi hanno avuto una durata media di 55 minuti ciascuno.

Di cosa parla?

Watchmen è ambientata negli Stati Uniti di un 2019 alternativo, in cui sono passati 34 anni dal misterioso avvenimento che colpì New York nel 1985: il Dottor Manhattan è ancora in esilio volontario su Marte e il vigilantismo in maschera è rimasto illegale dal 1977.

Le tensioni razziali sono sempre più alte in tutto il paese, anche a causa delle politiche impopolari del longevo Presidente Robert Redford, volte a garantire risarcimenti economici agli afro-americani e agli altri gruppi che in passato hanno sofferto di discriminazioni razziali.

Nella zona di Tulsa (Oklahoma), tra i contrari si annovera anche il Settimo Cavalleria, un gruppo terrorista fautore della supremazia bianca che è riuscito ad entrare in possesso del diario di Rorschach, contenente la verità nascosta sull’incidente del 1985, e che, mascheratosi come il vigilante scomparso, prende di mira figure governative come gli agenti di polizia. Per proteggere questi ultimi e le loro famiglie da eventuali rappresaglie, vengono varate delle leggi che consentono alla polizia di operare a volto coperto, come dei vigilanti.

Accoglienza

La serie, non la classica a tema supereroi come molte se ne vedono in giro, è stata particolarmente apprezzata dalla critica, nonché molto acclamata da pubblico e fan, i quali stanno già chiedendo in massa il rinnovo per la seconda stagione. Il continuum con la serie originale a fumetti è stato ben visto, così come ben giudicate sono state la trama e le interpretazioni degli attori protagonisti.

Il cast

A guidare il nutrito cast c’è la pluripremiata attrice Regina King (nelle vesti di Angela Abar, ex detective ora vigilante), accompagnata dai guest Don Johnson (il Commissario capo della polizia di Tulsa Judd Crawford), Jeremy Irons (Adrian Veidt, il quale in realtà è Ozymandias) e Jean Smart (Laurie Blake, in passato conosciuta prima come Spettro di Seta II e poi come la Comica, ora un agente FBI dell’unità operativa anti vigilanti).

A completare il cast protagonista ci sono: Tim Blake Nelson (Wade Tillman, detective e vigilante di Tulsa che indossa una maschera rilucente), Yahya Abdul-Mateen II (Cal Abar, il marito di Angela), Andrew Howard (Terrore Rosso, poliziotto comunista e vigilante che indossa un costume rosso), Jacob Ming-Trent (Panda, poliziotto e vigilante che indossa una testa di panda gigante come maschera), Tom Mison (il sig. Philips, una serie di cloni maschili impiegati come servitori di Veidt), Sara Vickers (la sig.ina Crookshanks, i cloni femminili al servizio di Veidt), Louis Gossett Jr. (Will Reeves, un anziano sopravvissuto da bambino ai disordini razziali di Tulsa e nonno di Angela; diventò l’eroe mascherato Giustizia Mascherata mentre lavorava come agente di polizia a New York nel 1938) e Hong Chau (Lady Trieu, proprietaria delle Trieu Industries, una società che ha rilevato la Veidt Enterprises alla notizia della morte di Veidt).

Ci sarà una seconda stagione?

Nonostante solo ieri sera (in Italia, settimana scorsa negli USA) sia andato in onda l’ultimo episodio, i fan dello show già da qualche settimana stanno invocando a gran voce il rinnovo per una seconda staigone. A smorzare parzialmente gli animi ci ha pensato lo stesso creatore della serie Damon Lindelof, il quale, sebbene abbia detto che gli farebbe piacere poter sviluppare un secondo ciclo di episodi qualora ci sia l’idea giusta, ha anche spiegato che la serie targata HBO è stata concepita fondamentalmente per essere una storia completa, ossia una sorta di miniserie conclusiva.

Riguardo quindi le possibilità di una seconda stagione, Lindelof ha fatto chiaramente capire che è improbabile ma non impossibile; magari ci potrebbe essere senza di lui al timone, sempre che venga proposto al network un progetto valido, considerato comunque che il materiale per nuove storie c’è.

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