Victoria De Angelis: “Io come Kim Gordon”

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Victoria De Angelis

Victoria De Angelis, bassista dei Måneskin, si racconta in un’intervista rilasciata al magazine Elle.

Chi è Victoria De Angelis?

Victoria De Angelis è una 21enne che rifiuta le etichette e ama il rock. Nel corso della sua intervista, la giovanissima bassista parla del passato e dell’imminente presente. L’Eurovision Song Contest è alle porte, mancano ormai 4 giorni, e l’adrenalina sale. I Måneskin sono carichi e pronti a salire su quello che, per tre magiche serate, sarà il palco più importante del mondo. Nonostante gli impegni, Victoria trova il tempo di fermarsi un minuto, raccontarsi e lanciare un messaggio: “Le etichette ci fanno sentire sbagliati”. È questo, in sintesi, il punto focale intorno al quale ruota l’intervista dell’energica e carismatica bassista.

Victoria De Angelis: “Scardinare i cliché”

Secondo Victoria De Angelis il vero problema sono i cliché. Dobbiamo farne a meno: solo così possiamo allargare le nostre prospettive. E uno dei primi cliché che la bassista scardina è quello della rock band tutta al maschile. “Il rock ha incarnato quello slancio di libertà”, dice, confessando poi la sua principale fonte di ispirazione. “Quella che ha ispirato il mio immaginario è Kim Gordon dei Sonic Youth”. Anche lei era una bassista. E anche lei, come Victoria, non mostrava paura quando saliva sul palco.

Le donne e il rock

La storia del rock è ricca di personalità come Kim Gordon o come la stessa Victoria De Angelis. Un peso massimo della categoria è Joan Jett, cantante e chitarrista entrata nella Rock and Roll Hall of Fame con i suoi Blackhearts. Joan Jett incarna la trasgressione e la libertà di cui Victoria parla. La Jett entra a gamba tesa in una dimensione dove le donne sono groupies o fan indiavolate, destinate alla penombra di un camerino o alla calca del proscenio: invisibili in entrambi i casi. La Jett, così come Kim Gordon ed altre rockstar, cambiarono le carte in tavola. Ognuna di loro dimostrò che una donna poteva fare quello che faceva un uomo e che, nel caso di Joan Jett, poteva farlo persino meglio.

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