Sono passati ormai 16 anni dalla pubblicazione di “Yeah”, singolo del 2004 che univa il cantante Usher, il rapper Ludacris ed il produttore Lil John su uno dei beat più travolgenti della musica R&B abbia mai creato. Il brano ottenne un successo esponenziale in tutto il mondo, macinò milioni e milioni di copie vendute e contribuì a trasformare Usher in uno dei cantanti R&B di maggior successo di tutti i tempi, secondo molti addirittura il re del genere. Dopo tutto questo tempo, i tre artisti hanno messo nuovamente le forze insieme per un nuovo singolo che ha tutte le carte in regola per essere amato dai fan del genere: “SexBeat”.
“SexBeat” parte con un beat romantico e sensuale che fa giusto pochi richiami alla produzione di “Yeah”, che si riducono principalmente ai tag mezzi urlati del produttore, dopo di che l’atmosfera si fa decisamente più urban con una travolgente strofa di Ludacris, che con il suo flow travolgente “aggredisce” l’ascoltatore come avrebbe fatto in un qualsiasi brano degli anni 2000. Dal canto suo, Usher affronta il brano sfoderando il suo lato più sensuale e romantico, trasformandola in una slow jam delicata e molto diversa dalla celebre “Yeah”: l’esecuzione di Ush è veramente sublime, meravigliosa, e dimostra come il brano sia cucito perfettamente sulla sua pelle.
SexBeat raggiunge la qualità di Yeah?
Fra i due interpreti principali del brano, del resto, Usher è decisamente quello che calza meglio alla produzione, mentre Ludacris con il suo stile non si adatta per nulla a quella che era concepita come una slowjam ma viene alterata con il solo scopo di richiamare una memoria una hit che era tuttavia fatta di tutt’altra pasta. Anche i tag del produttore hanno lo stesso scopo, e se ne sarebbe fatto volentieri a meno: “SexBeat” è una slowjam perfetta per la vocalità di Usher ma completamente inadatta ad essere utilizzata in questo modo.
Questo non è un brano adatto al flow di Ludacris e soprattutto non è un brano in cui ha senso che il produttore “proferisca parola” con i cosiddetti tag, i quali hanno obiettivamente senso solo nella musica hip-hop. La risposta alla domanda è dunque no: questo brano non è assolutamente un degno sequel di “Yeah”, e forse sarebbe bene che certi capolavori restino lì dove sono senza cercare di scomodarli dopo quasi 20 anni dopo. A questo punto è molto meglio riascoltarsi il precedente singolo di Usher, una fresca mid-tempo R&B uscita negli scorsi mesi.