Michael Jackson tentò di distruggere i nastri con il videoclip della sua Thriller.
Thriller: quando uscì?
È il 1983 quando il singolo “Thriller” esce in svariati Paesi. Il mondo tocca con mano il potenziale del re del pop. La canzone, tratta dall’album omonimo, diventa in breve uno dei singoli più famosi di Michael Jackson e staziona stabilmente nella classifica di Billboard. Rod Temperton scrive il pezzo e Quincy Jones lo produce. Michael fa il resto, rendendo il pezzo immortale. Il videoclip è un cortometraggio horror, che vanta la partecipazione vocale di un Vincent Price in grande spolvero. L’atmosfera e la sceneggiatura ricalcano quelle di certi teen horror movies, con Michael che impersona un liceale che si reca al cinema con la sua bella. Il videoclip, innovativo per quei tempi, si rivela un successo planetario. L’unico che non è convinto è lo stesso Michael, che vuole distruggerlo a poche settimane dall’anteprima mondiale.
Thriller: il sodalizio tra Landis e Jackson
John Landis girò An American Werewolf in London, pellicola horror del 1981. Michael vide il film e restò colpito dagli effetti speciali. “Era affascinato dalla metamorfosi, dalla trasformazione”, dice Landis. “Voleva davvero trasformarsi in un mostro, era il suo desiderio. Voleva trasformarsi in un lupo mannaro a quattro zampe”. Il problema della trasformazione era che avrebbe compromesso la danza. Così Landis propose la trasformazione in gatto mannaro, più agevole. Ne seguì il videoclip musicale più ambizioso e costoso mai realizzato, e considerato ancora oggi un capolavoro.
La disperazione di Michael
John Landis, regista del videoclip di Thriller, sostiene che Michael si rinchiuse a chiave nella sua stanza per giorni. Il motivo di tanto patos è da ricercarsi nell’educazione religiosa di Michael. Jackson era un Testimone di Geova e i capi della chiesa lo attaccarono duramente per quel videoclip. Sostenevano che la pop star promuovesse la demonologia e minacciarono di scomunicarlo. Michael chiamò allora John Branca, il suo avvocato, e gli chiese di distruggere i nastri. Non sopportava le accuse mossegli e si rinchiuse a lungo in una stanza. Landis sostiene che la pop star fosse in principio entusiasta della trasformazione da teenager a gatto mannaro, del celebre balletto con gli zombie e delle altre scene incluse nel videoclip. Le accuse e la minaccia di scomunica, però, lo colpirono come null’altro avrebbe potuto.