Michael Jackson: moriva 10 anni fa una delle più grandi icone che la musica abbia mai conosciuto

10 anni fa il mondo perdeva uno dei più grandi artisti che abbia mai avuto, un'icona fondamentale per l'evoluzione dell'arte musicale. Ecco cosa ha reso Michael Jackson unico più che speciale.

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Molti artisti non sono bravi, talentuosi ed appassionati, ma non tutti posseggono un talento, una creatività ed un’attitudine al loro lavoro tali da renderli semplicemente unici, irripetibili, iconici. Michael Jackson fa sicuramente parte di questa seconda categoria: un performer straordinario e carismatico come nessuno, in grado di infiammare il palco con coreografie semplicemente incredibili ed eseguite come pochi altri potrebbero; un autore capace di creare testi tanto impegnati quanto orecchiabili, di plasmare qualsiasi concetto sotto forma di musica, di creare tanto pezzi pop disimpegnati quanto brani aventi l’intenzione di provare a cambiare al mondo; un cantante con un timbro unico, capace di interpretare qualsiasi testo con un’enfasi pazzesca.

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Michael Jackson il Re del Pop

Il mondo conosce Michael Jackson come il re del pop, ed in parte questa definizione è giusta: un miliardo di copie vendute (e forse anche qualcosa in più) e l’album “Thriller” che da solo ha venduto 131 milioni di unità ne fanno sicuramente la popstar di maggior successo di sempre, ma il pop non è mai stato l’unico universo musicale in cui Michael si muoveva. Michael è stato anche uno dei re dell’R&B, genere di cui del resto è permeata la quasi totalità della sua discografia: i ritmi cadenzati, energici ed emozionanti tipici dei vari sottogeneri dell’R&B sono riscontrabili in tutte le sue hit: pensiamo alle potentissime “Billie Jean” e “Bad”, oppure alle riflessive “Heal The World” o “We Are The World”, sempre brani che ruotavano attorno all’asse del rhythm and blues.

Una famiglia, quella di Michael, straricca di talento e passione: insieme ad alcuni suoi fratelli egli formava l’iconica band dei Jackson 5, che prima ancora della sua carriera da solista ha monopolizzato le classifiche di tutto il mondo nonostante la tenera età dei suoi componenti. In più, anche le donne della famiglia hanno mostrato enormi capacità: basti pensare a Janet Jackson, che nonostante l’ingombrante fratello è riuscita anche lei a diventare una pietra miliare del pop e dell’R&B, un artista e performer fra le più apprezzate di sempre. L’unione dei loro talenti ha del resto creato una delle canzoni di maggior successo di tutti i tempi, la meravigliosa “Scream”, brano che vanta fra l’altro il video musicale più dispendioso di tutti i tempi.

Video musicali. Già. Un concetto che Michael Jackson ha saputo sviluppare meglio di chiunque altro: è proprio con lui che essi acquisiscono importanza come opere a sé stanti, non solo come unione di immagini che diano un supporto visivo alla musica. Michael è stato il primo a creare vere e proprie trame e storie con i suoi video, a farne quindi delle opere dalla duplice natura di supporto ed opera d’arte in sé e per sé, e l’importanza rivestita da questo punto di vista è stata cruciale nell’assegnare una direzione precisa alla successiva evoluzione della musica intera, non solo dei singoli generi in cui l’artista si muoveva. In questo ambito non si può non citare “Thriller”, un vero e proprio cortometraggio horror che supportava uno straordinario brano musicale.

Un discorso simile a quello fatto per i video musicali e per le singole canzoni può essere fatto anche per le sue performance e per gli interi album. Qualunque cosa che Michael abbia mai creato era sempre del materiale artistico completo, considerabile come un’opera d’arte a sè stante, ma anche inquadrabile in un più ampio discorso della sua arte. Immaginate i suoi album, le sue esibizioni, qualsiasi forma abbia mai assunto la sua arte, come tanti quadri meravigliosi ed unici, ma anche come tasselli di un puzzle che assume tutt’altra forma se visto in un tutt’uno. Questo era Michael Jackson, un uomo la cui intera produzione costituisce una forma d’arte inarrivabile, un talento immenso in qualsiasi cosa abbia mai fatto.

A completare la torta, nel suo caso troviamo non una ma ben due ciliegine: dal punto di vista vocale un timbro unico, riconoscibile fra mille ed in grado di imprimere una firma indelebile su qualsiasi cosa abbia toccato; dal punto di vista scenico, uno stile di ballo non solo formidabile e tecnicamente perfetto, ma anche unico e riconoscibile fra milioni, con movenze che prima di lui nessuno aveva mai proposto ma che in seguito tutti i migliori performer hanno imitato.

Che dire, è davvero difficile racchiudere in un solo articolo tutto ciò che Michael Jackson era come artista, tutto ciò che ha dato alla musica, ma una cosa è certa: mai come nel suo caso il titolo di leggenda è meritato, vivo o morto che sia. Dispiace solo che la conclusione della sua esperienza artistica sia stata coatta, innaturale: chissà cos’altro avrebbe potuto darci se solo quel giorno le cose fossero andate diversamente. Riposa in pace Michael, ovunque tu sia.

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