The Hunt: la recensione

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The Hunt è un film thriller del 2020 diretto da Craig Zobel. Questo film presenta alcune genialità che ribaltano alcuni stereotipi classici del genere horror. Lo fa in maniera spiazzante e irrisoria. Si diverte a prendere in giro lo spettatore, specialmente all’inizio. Ne risulta un thriller molto violento, estremamente divertente, incalzante fino dai primi minuti. The Hunt tiene alta la tensione, sebbene questa sia diluita da momenti tendenti al comico, che staccano un paio di sorrisi. Alla fine ne resterete deliziati.

The Hunt cambia le regole del gioco

The Hunt presenta un prodotto apparentemente convenzionale sotto una luce nuova. Infatti utilizza la classicissima struttura narrativa del gatto contro il topo. Nel panorama horror questo espediente narrativo è sempre molto sfruttato. Ci sono le vittime e ci sono i carnefici. Fin dai tempi del primo Non aprite quella porta di Tobe Hooper, i due ruoli sono stati sempre ben definiti. Da un lato ci sono le vittime, spesso adolescenti figli dell’elite acculturata. Dall’altro i carnefici: i bifolchi, i redneck del sud. The Hunt decide di mischiare le carte e cambiare le regole. I cattivi diventano i buoni e viceversa. Così i cacciatori diventano i componenti dell’elite liberal americana. Vegani, animalisti, gender equal. E le vittime sono i bifolchi. Quelli che un tempo imbracciavano le motoseghe e praticavano il cannibalismo.

The hunt: vi prende in giro

The hunt inizia col botto e non si ferma fino al duello finale. Ma la parte più geniale e piacevole è proprio nella prima fase. In quel momento in cui il film decide di prendersi gioco di te spettatore. Ti dice: “questi sono i giocatori” e poi ti fa l’occhiolino, con un sorriso beffardo. E poi arrivano le sberle. E tanto splatter. A cui seguono, dopo un attimo di spaesamento, le risate. Qui si rimarrà sull’allusività senza scendere nello specifico. Si spera che basterà per solleticare la vostra curiosità.

Il gatto diventa topo

Come è di tendenza negli ultimi anni ( You’re next insegna), ad un certo punto avviene un cambio di ruolo. Il cacciatore diviene preda. In questo caso forse è più giusto dire che i ruoli ritornano al loro posto. La “bifolca” torna ad essere la carnefice. I raffinati liberali le vittime designate. E qui The hunt diventa un revenge movie. La protagonista, quasi una rambo al femminile, si prende la sua rivincita. Fino all’assurdo duello finale. Il film scorre che è un piacere. Diverte dal primo minuto all’ultimo secondo.

Conclusoni

Tirando le somme, The Hunt si può dire promosso a pieni voti. Se cercate un film divertente e con un briciolo di originalità, questo fa per voi. Passerete una piacevole serata, senza annoiarvi e con qualche bel sorriso. Non è un film che si prende sul serio, ma forse è proprio questo il suo punto di forza. Non perdetevelo.

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