Per celebrare l’anniversario della sua nascita, avvenuta l’11 giugno del 1864, oggi parliamo del compositore Richard Georg Strauss.
Egli fu un grande compositore e direttore d’orchestra tedesco. Spesso, tuttavia, la sua fama viene eclissata dai forse più famosi compositori di musica da ballo viennesi, anche loro Strauss ma senza alcuna parentela con Richard.
Poema sinfonico, teatro strumentale, molti sono gli ambiti ai quali Strauss approcciò con mirabile successo, diventando un’icona nel suo genere tra fine Ottocento e inizi Novecento.
Strauss iniziò giovanissimo la sua carriera musicale: a soli dieci anni aveva composto già numerose opere; nacque figlio d’arte, vivamente appassionato di Wagner.
Nel 1886 venne nominato secondo direttore all’Opera di Monaco, divenne primo direttore nel 1896. Tra il 1898 e il 1919 fu direttore all’Opera di Berlino; dal 1919 al 1924 all’Opera di Vienna.
L’ultimo periodo di vita del compositore fu trascorso in completa solitudine: la sua tolleranza verso il regime nazista gli causò diversi provvedimenti in seguito alla caduta di questo; la sua musica, inoltre, si allontanava molto dalle innovazioni che caratterizzarono i gusti del secondo dopo guerra.
Con Strauss possiamo affermare che il ruolo del musicista assume delle nuove caratteristiche. Prima, infatti, non era un concetto comune che un compositore potesse vivere solo del suo lavoro, anzi. Egli combatté in modo che i musicisti potessero trarre il giusto compenso dalle loro creazioni.
Nel 1889, insieme ai compagni Hans Sommer e Friedrich Rösch, fondò quello che noi oggi potremmo identificare come un sindacato dei compositori. Nel 1903 venne fondata la Società per i diritti nelle Rappresentazioni Musicali e nella Riproduzione Meccanica, una sorta di SIAE tedesca.