Skyfall, a differenza dei precedenti film della saga che vede come protagonista il James Bond interpretato da Daniel Craig, era stato in grado di mostrarci uno 007 spezzato e vittima di se stesso. Con Spectre, film del 2015 diretto da Sam Mendes, le cose sembrano cambiare. Troviamo un Bond, intenzionato a raccogliere l’eredità di M(Judi Dench) e ad indagare su quella che si rivelerà essere una delle organizzazioni criminali più complesse del mondo. C’è il suo passato che ritorna prepotente nella figura del villain, la sua tendenza al non fidarsi di nessuno, la sua disillusione. C’è un pò di tutto in una pellicola che funziona, ma non fino in fondo.
Una regia barocca, per un film molto visivo
Il lungo piano sequenza iniziale (un marchio di fabbrica di Mendes) per le strade e per i tetti di Città del Messico, durante il Dìa de muertos, ci mostrano una pellicola tecnicamente perfetta. Le scene d’azione sono girate e adattate in maniera eccellente e la fotografia è di altissimo livello. Punto a sfavore del film è sicuramente, alcune scene action che risultano quasi paradossali e la caratterizzazione di alcuni personaggi. A differenza del Silva portato sullo schermo da Javier Bardem in Skyfall, il Blofeld interpretato da Christoph Waltz risulta povero di una vera caratterizzazione. Nonostante tutto però, riesce a trasmettere quel sentimento di inquietudine e tensione che serve a rendere avvincente la trama.
La regia è signorile, elegante e sfarzosa mentre mostra i panorami di una Roma notturna e di una città del Messico addobbata a festa. I dialoghi, a differenza, di Skyfall in cui erano il vero nucleo del film, sono ridotti all’ osso, dando spazio all’action più puro.
‘Spectre’: vecchie conoscenze e nuovi personaggi
Ritornano vecchie conoscenze, come Gareth Mallory(Ralph Fiennes), subentrato alla guida dell’ MI6 alla defunta M. Eve Moneypenny ex agente sul campo, diventata braccio destro di M (Naomi Harris), l’agente Bill Tanner (Rory Kinnear) e il giovane Q(Ben Whishaw), hacker e capo della sezione Q dell’ MI6. Elemento molto interessante di Spectre rispetto agli altri 007 fino ad ora prodotti e come sia cambiata la figura della Bond Girl. Se da un lato abbiamo Monica Bellucci, che interpreta la vedova Sciarra, dall’altro abbiamo Léa Seydoux che interpretando la psicologa Madeleine Swann rompe totalmente gli schemi. Non abbiamo la classica femme fatale, ma una donna cosciente di se stessa, del proprio passato e del proprio dolore. Nonostante non sia all’altezza della Vesper, interpretata da Eva Green nell’ indimenticabile Casinò Royale, è comunque una figura femminile forte ed indipendente.
Un film dall’altissimo potenziale
In questa pellicola abbiamo il ritorno di numerosi elementi che rivediamo sia nella saga nata nel 2006, sia nei film precedenti. Uno tra tutti, la classica Aston Martin, ricostruita da Q dopo le vicende inerenti a Skyfall. I personaggi si trovano a contatto, forse per la prima volta, con la politica e la burocrazia e i loro lati negativi, incarnati nella figura di Max Debingh, anche detto C(Andrew Scott). Spectre spreca un pò le sue potenzialità, richiudendosi nel classico filone del film d’azione ben riuscito. Non c’è quella profondità che vediamo nel capitolo precedente, ma neanche la consapevolezza del Bond di Casinò Royale. Si trova nel mezzo e non si riesce a capire se questa cosa sia positiva o negativa. Godibile, ma incapace di darti un coinvolgimento emotivo forte. Spectre risulta essere un esercizio barocco di un regista che sa mostrare la sua bravura, ma che perde molto nei contenuti e nella sceneggiatura.
‘Spectre’ di Sam Mendes è disponibile su NOW TV, Sky on Demand, Google Play, Microsoft Store, iTunes, PlayStation Store.