Space Oddity, la ballata cosmica di Bowie

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Space Oddity di David Bowie è stato selezionato per il GRAMMY Hall Of Fame nel 2018. Il singolo venne originariamente pubblicato nel 1969, proprio nel periodo dell’importante sbarco sulla luna dell’Apollo 11.

Questa fu la canzone che, con i suoi inconfondibili tocchi di chitarra classica e un meraviglioso arrangiamento orchestrale, cementò gli inizi di una grande carriera.

La carriera cosmica di uno degli artisti più bravi e completi del ‘900. La carriera di David Bowie è stata meravigliosa e di grande ispirazione per molti altri artisti ma il lancio di Space Oddity non fu per niente facile.

David Bowie - Space Oddity

Trovare un produttore per Space Oddity fu cosa ardua

Il collaboratore e produttore dei Beatles George Martin rifiutò di lavorare a “Space Oddity” lasciandosi sfuggire di mano l’affare della pubblicazione di un pezzo simile che sarebbe stato dato al mondo in concomitanza della missione Apollo 11.

Tony Visconti, con cui poi David Bowie avrebbe stretto una collaborazione durata per tutta la vita, subito rimase tiepido davanti alla canzone proposta.

Con Space Oddity, Visconti contribuì solo con alcuni lavori di arrangiamento alla canzone, ma delegò il progetto a Gus Dudgeon.

“Space Oddity” è uscito l’11 luglio 1969, appena cinque giorni prima del lancio della missione lunare Apollo 11.


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Il rientro dell’Apollo 11

Sfortunatamente, a causa delle preoccupazioni per i testi tutt’altro che ottimistici della canzone riguardo al destino del maggiore Tom.

La BBC si rifiutò di mandare in onda la canzone fino a quando gli astronauti dell’Apollo 11 non sarebbero tornati sani e salvi.

A causa di questo ritardo, la canzone all’inizio ebbe difficoltà a scalare le classifiche, tuttavia, nel settembre 1969, riuscì a recuperare terreno nella classifica dei singoli del Regno Unito. Il primo singolo di Bowie che arrivò a posizionarsi in 5° posizione.

E in America?

In America l’inizio fu un vero flop. Space Oddity non scalò la top 100 nel 1969.

Nonostante l’album di debutto di Bowie fosse stato pubblicato come un LP omonimo, la Philips Records (all’epoca l’etichetta di Bowie) pubblicò anche il suo secondo album nel novembre 1969 con il titolo David Bowie.

Quando l’album fu finalmente ripubblicato a livello internazionale dalla RCA nel 1972, fu ribattezzato Space Oddity per cavalcare i benefici del successo del singolo.

Fu con questa versione che “Space Oddity” fece centro negli Stati Uniti, dove si piazzo in 15° posizione nella Billboard Hot 100 e divenne il primo successo di Bowie negli Stati Uniti.

Collaboratori cosmici

Come spesso accadeva a qualsiasi cosa venisse toccata da Bowie, anche il team di creativi riuniti per aiutare a lanciare “Space Oddity” nello spazio era veramente cosmico.

Alle tastiere c’era un allora poco conosciuto session player di nome Rick Wakeman, che alla fine avrebbe trovato il successo mondiale con il gruppo rock progressivo YES

A dirigere le fantastiche composizioni di archi che segnalano l’esplosione della lattina interstellare del maggiore Tom c’era il defunto Paul Buckmaster.

Paul era un arrangiatore e compositore di formazione classica che ha continuato a contribuire al lavoro di arrangiamento e vincitore del GRAMMY.

Sulla navicella verso il successo salì il poliedrico Visconti, che che portò il suo contributo per sistemare le sezioni di flauto e fiati, nonostante i suoi dubbi iniziali.

Le tante vite del maggiore Tom

Il protagonista della canzone si distingue molto bene da tutti i personaggi comunque indimenticabili interpretati da David Bowie nella sua luccicante carriera.

Mentre “Space Oddity” immagina il viaggio del maggiore Tom come una storia di fuga dalle catene materiali della vita sul pianeta terra, i successivi riferimenti di Bowie al personaggio degli anni ’80 con Ashes To Ashes ‘e “Hallo Spaceboy” del 1995, ripropongono la narrazione in una luce più scura.

Per cementare questa connessione, Bowie ha anche riutilizzato alcuni importanti pezzi del video musicale “Space Oddity” come fondali di “Ashes To Ashes”.



Il rapporto giocoso tra David Bowie e il suo Maggiore Tom

Nonostante la popolarità della canzone, raramente è stata suonata dal vivo dopo la metà degli anni ’70.

Giocava con i fans durante il suo “A Reality Tour” del 2004, strimpellava i primi accordi della canzone poi con un sorriso ironico chiedeva loro: “Questa te la ricordi? Bene, non la suoneremo!”

Space Oddity è il primo video musicale nello spazio

Nel 2013, mentre era a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, l’astronauta canadese Chris Hadfield pubblicò un video di sé stesso mentre eseguiva “Space Oddity” a bordo della ISS in orbita attorno alla Terra.

Fu il primo video musicale ad essere trasmesso dallo spazio

Al ritorno di Hadfield sulla Terra, rivelò al Telegraph del Regno Unito che Bowie si era tanto complimentato con lui per avere realizzato quel video.



Chris Hadfield disse: “A Bowie avere visto la sua Space Oddity cantata in un luogo che aveva sempre sognato, e in un modo molto aderente all’idea della canzone, ha dato grande gioia.

Ha adorato il mio video e la mia versione e quella è stata la migliore reazione per me.”

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