Il team di Sophie Xeon, in arte SOPHIE, dà purtroppo notizia della sua morte. Produttrice rivoluzionaria, icona della comunità transgender e pioniera del genere conosciuto come hyperpop: viene a mancare a trentaquattro anni, per un incidente in casa ad Atene
Sophie Xeon: che vita, prima della morte?
“Qualunque cosa sia sappi che è tutto a posto/piangere va bene, piangere va bene”. Così cantava SOPHIE in It’s Ok To Cry, tratta dal suo debutto Oil of Every Pearl’s Un-Insides. Era uno dei debutti discografici più promettenti di tre anni fa, prodotto e composto da lei stessa con pochi aiutanti della scena. Sembrava l’inizio di una carriera molto promettente, nella quale SOPHIE avrebbe rivelato altro del suo talento e nuovi concept sperimentali. Ma non se n’è mai fatto nulla, e mai se ne farà. Perché di Sophie Xeon, nata nel Regno Unito nel 1986, membro del collettivo PC Music e volto d’avanguardia nella musica pop ed elettronica contemporanea, è stata annunciata la morte.
La notizia è stata diffusa in mattinata dai canali social della cantante. Il decesso sarebbe avvenuto ad Atene, ove la Xeon si trovava, ad opera di un “improvviso incidente”. La cantante, al momento del fattaccio, aveva trentaquattro anni. Era da sempre un’attivista per i diritti umani: non soltanto per la comunità transgender, di cui ella stessa faceva parte, ma anche per cause come Black Lives Matter, di cui spesso stimolava donazioni e iniziative sui social network. Il team di Sophie Xeon, annunciandone la morte sui social, scrive “è con profonda tristezza che devo informati che la musicista e produttrice SOPHIE è venuta a mancare questa mattina, circa alle quattro di mattina ad Atene, dove abitava, a seguito di un improvviso incidente”. A quanto pare la cantante, desiderosa di vedere da vicino la luna piena, si sarebbe arrampicata sul tetto della propria casa. Di là sarebbe purtroppo scivolata, perdendo la vita nell’impatto.
Un impatto come pochi
Elencare i crediti da produttrice di SOPHIE e le icone alle quali ha prestato il suo servizio alla consolle richiederebbe un articolo a parte. I nomi includono Madonna, Vince Staples, Cashmere Cat, MØ e soprattutto Charli XCX, sua collega di PC Music. Si potrebbe dire che SOPHIE e Charli, assieme al “padre fondatore” AG Cook, potrebbero essere i fondatori diretti dell’hyperpop. Ma i crediti produttivi di SOPHIE comprendono anche artisti meno conosciuti. Tra di essi Namie Amuro, Le1f, Banoffee, Quay Dash, Brooke Candy, Fletcher, i Let’s Eat Grandma e SHYGIRL. Ma piangere va bene, diceva lei stessa. Sophie Xeon ha dato al mondo della musica un patrimonio di suoni e idee mai conosciute prima, e non sarà la sua morte a farla dimenticare.
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