Franz Peter Schubert era un compositore austriaco, morto a soli 31 anni, il 19 novembre del 1827 ma, nonostante tutto, risultò artisticamente molto prolifico durante la sua vita. La sua produzione è composta da oltre seicento opere vocali, ricordiamo i suoi magnifici Lieder, sette sinfonie complete, musica sacra, opere, musica incidentale e un ampio corpus di musica da camera e per pianoforte.
La critica durante la sua vita
L’apprezzamento della sua musica in vita era limitato a una cerchia di ammiratori a Vienna, ma l’interesse per il suo lavoro aumentò nei decenni successivi alla sua morte. Felix Mendelssohn, Schumann, Franz Liszt e Brahms scoprirono e sostennero le sue opere portandole alla luce valorizzando il messaggio. Oggi, Schubert è classificato tra i più grandi della tarda era classica e della prima era romantica.
L’ultimo lavoro musicale che volle ascoltare prima di spegnersi fu il Quartetto per archi n. 14 di Beethoven in re minore, op. 131; cinque giorni prima della sua morte. Fu accanto a Beethoven, che aveva ammirato per tutta la vita, che Schubert fu sepolto per sua stessa richiesta, nel cimitero del villaggio di Währing.
La vita del compositore
La famiglia di Schubert era molto musicale e numerosa. Suo padre e suo fratello gli hanno insegnarono i rudimenti del violino e pianoforte, Schubert, quindi, ben presto mostrò un talento notevole e all’età di dieci anni aveva già mostrato buone conoscenze nella composizione. Si unì al coro della Cappella della corte imperiale come un ragazzo soprano dove ricevette ulteriori lezioni, ed uno dei suoi insegnanti fu lo stesso Salieri. Quando la sua voce si spezzò divenne lui stesso un insegnante e durante questo periodo iniziò a scrivere sul serio, alla fine rinunciò all’insegnamento, in modo da poter dedicare ancora più tempo alla sua arte. Una delle sue brevi posizioni di insegnante era quella di fornire lezioni alle figlie del conte Esterhazy in Ungheria, per la cui casa Haydn aveva precedentemente lavorato su base permanente.
Chi era Schubert?
Fisicamente Schubert era basso, grassoccio e miope, e tutto ciò che sappiamo di lui suggerisce che fosse un uomo tranquillo e riservato. Sebbene abile pianista e violinista, non era né un virtuoso né un direttore sgargiante che potesse promuovere il proprio lavoro sul palcoscenico pubblico. Molte composizioni per orchestra non furono mai eseguite pubblicamente al contrario della sua musica da camera. La mancanza di pubblicazioni e performance significative lascia intendere che le sue entrate risultavano piuttosto scarse.
La figura di Beethoven
In un certo senso il lavoro di Franz Schubert è sempre stato oscurato dalla presenza dominante di Beethoven. Erano contemporanei nella stessa città di Vienna ai tempi di un cambiamento significativo nello sviluppo e nella forma della musica. Mentre Beethoven era relativamente noto e ben finanziato, e lavorando a un’importante rivoluzione nell’espressione musicale, Schubert era più giovane, meno noto, sotto finanziato e le sue innovazioni nell’espressione musicale non erano così riconosciute all’epoca. Schubert fu un grande ammiratore di Beethoven tanto che, quando il grande compositore morì, portò la sua bara al funerale.
La popolarità del compositore
Durante la sua breve vita, la mancanza di consapevolezza pubblica diffusa non sembrò disturbare Schubert. I suoi scritti suggerivano un uomo che era spinto a passare il tempo a comporre,affidandosi, invece, al supporto di una piccola cerchia di amici e ammiratori. Ma ovviamente Schubert non era completamente privo di sostenitori al suo seguito, infatti, nel corso di diversi anni ha riunito un gruppo intensamente fedele di appassionati che hanno apprezzato la sua musica e fatto il possibile per sostenere il giovane compositore e promuovere la sua musica.
In questo modo Schubert riuscì persino a raggiungere un modesto successo per le sue composizioni. Questa cerchia di amici include colleghi musicisti che frequentavano le riunioni conosciute come “Schubertiadi” poiché si concentravano sul compositore e sulla sua musica. A volte le persone contribuirono a finanziare la pubblicazione di alcune sue opere e in questo modo la parola del compositore iniziò a diffondersi. Era risaputo che Schubert era un grande ammiratore di Beethoven tanto che, quando il grande compositore morì, Schubert portò la sua bara al funerale.
Uno stile personale
La musica di Schubert, nonostante visse nella stessa città, di una figura predominante come Beethoven, non sembra restarne particolarmente influenzata dal suo stile. Al contrario riconosciamo in modo chiaro l’influenza delle opere di Haydn e Mozart, riuscendo ad anticipare nella profondità del messaggio, compositori classici come Brahms. I suoi Lieder spiccano per la forza espressa dall’accompagnamento del pianoforte, che funge da partner paritario nelle composizioni, supportando l’umore del brano con frasi inventive. Schubert dimostra anche alcune nuove tecniche come la giustapposizione di accordi insoliti e la capacità di modulare apparentemente con facilità in qualsiasi chiave remota.
Schubert lasciò una notevole eredità di musica da camera, tra cui diversi potenti quartetti d’archi e sonate per pianoforte. Le sue opere furono successivamente scoperte da Schumann e Mendelssohn, che portarono tali scritti ad ottenere un più ampio riconoscimento.