INTERVISTA- Chi è Scammer, il cantautore di Venere
Scammer, classe 2000, risponde al nome di Salvatore Sansone, in perenne corsa tra Minturno (LT), dove abita e coltiva la sua passione per la musica e la città di Napoli, dove frequenta il secondo anno di università. Una doppia vita che riesce a reggere benissimo, conquistando ottimi voti e numerosi like.
Un artista che emerge 16enne su Youtube, per andare oltre i confini di una città stretta. Dall’età di 18 anni ha cominciato a pubblicare i suoi brani su Spotify, allargando la sua cerchia di ascolti. Egli ha reso produttivi i giorni costretto in casa difatti, alla fine del terribile mese di marzo 2020, Scammer ha regalato una dolce nota lanciando il nuovo singolo Venere. Coinvolgente e ben musicata, il singolo è uscito il 31 marzo 2020 su tutte le piattaforme musicali, quali Spotify, Apple Music e naturalmente Youtube, sul suo canale Scammer _ , in cui sono riportati tutti i brani da lui composti
Dalla copertina ben elaborata dall’esperto grafico emergente Luca Pimpinella, al ritornello che trascina l’ascoltatore, Venere è senza dubbio una composizione strutturata a 360°.
L’intervista che segue è avvenuta telefonicamente, considerando la situazione sanitaria di emergenza e le misure di restrizioni.
Come definiresti il tuo stile? C’è un’artista che ti ha ispirato?
ECLETTICO. La musica mi piace in tutte le sue forme. Mi accosto maggiormente al rap e all’hip-pop, con i quali mi trovo maggiormente a mio agio. Solitamente uso una base strumentale trap, ma nemmeno questa è un mio limite. Difatti ho scritto brani in inglese, su strumentali indie e pop.
Venere ha delle sonorità reggaeton e R’n’B. Se dovessi definirmi in modo univoco parlerei di rap, ma ogni cosa che reputo fattibile, ogni esperienza che mi attragga, diviene un tentativo.
La mia musica è molto personale, tuttavia sono convinto che chiunque faccia musica sia influenzato da ciò che ascolta: io sento tutto e assorbo tutto, trasformando in chiave personale. Un cantautore al quale faccio spesso riferimento è POST MALONE. Posso dire ciò che non mi attrae nel mondo musicale: il rock pesante e l’heavy metal.
Sei un’artista dall’impulsiva ispirazione o i tuoi testi nascono da riflessioni tormentate prima di prendere sonno?
Non mi forzo mai, è tutto molto naturale. Quando ho una mezz’ora libera non penso di sfruttarla per scrivere. Quando ho ispirazione, in qualsiasi momento, ora e luogo prendo e scrivo. La maggior parte dei brani sono stati scritti in mezz’ora, venti minuti. Venere l’ho scritta alle 7 del mattino, era dicembre ed ero sul treno che mi conduceva all’università, ho cominciata a scrivere a San Marcellino (CE), arrivato a Napoli l’avevo completata. Sono una persona riflessiva, ho idee su tutto, eppure quando scrivo non mi soffermo a pensare, in un secondo momento inglobo i miei pensieri più profondi nel testo.
Il tuo canale Youtube racconta di uno Scammer più giovane e meno conosciuto: cosa ci dici dello Scammer 16enne?
Se attualmente scrivere e pubblicare musica sembra una sorta di moda, un appagamento dell’ego, quando avevo 16 anni non c’era questo concetto, né era comune fare musica. Ho iniziato per necessità, avevo bisogno di dire qualcosa. Ho lasciato il calcio, lo sport che praticavo all’epoca ed era per tutti un evento strano: mentre i ragazzi della mia età amavano il pallone, io avevo lasciato per dedicarmi alla musica. Spesso la gente per strada mi diceva, in modo derisorio, “è arrivato il rapper“.
Non rinnego quello che ero: allo step successivo arrivi grazie al passo precedente, che sia piccolo o sbagliato. Senza dubbio dal me 16 enne, è cambiato lo stile, i testi e il mio modo di approcciarmi alla musica. Ciò è dovuto a trascorsi personali, ogni evento che mi ha toccato, mi ha mutato.
“Siero di felicità” è il tuo brano di maggior successo: a cosa pensi sia dovuto?
“Siero di felicità” è uscita il 19 febbraio 2019 su Spotify e Youtube. Ha raggiunto 50mila stream su Spotify. Probabilmente il suo successo è dovuto al fatto che è stato il primo brano pubblicato da me su Spotify, ciò ha scosso la gente che mi ascoltava. Si è estesa a livello territoriale: i dati riportavano l’ascolto in 178 nazioni. Fu sbalorditivo anche per me. Inoltre credo sia merito del testo significativo abbinato a una sonorità moderna, molto orecchiabile. Il brano raggiunse persone di luoghi distanti tra loro: un ragazzo di Bergamo mi scrisse, complimentandosi, che il brano lo aveva aiutato. Una ragazza calabrese mi contattò entusiasta, dicendomi che mi conosceva da oltre un anno e non era mai riuscita a trovarmi su Instagram.
Il successo di “Siero di felicità” è legato al tema che tratta, un momento buio in cui necessitiamo proprio di un siero di felicità. E’ una situazione che accomuna tutti, che nasce da un mio personale periodo, ma si trasforma in una storia personale per chiunque.
Nel tuo futuro vedi un tentativo di partecipazione ai programmi tv che selezionano artisti emergenti?
Ho fatto il provino ad Amici e ho tentato anche X-Factor. Tuttavia per me il talent show non è un passo verso il successo. I talent show possono essere una buona vetrina, come mezzo di diffusione della musica, eppure sono convinto che nel percorso del programma entra in gioco la capacità personale di fare musica, creando un prodotto di successo.
Questo ritiro in casa forzato ti ha portato nuove idee da sviluppare?
Ciò che mi accade è per me una spinta a comporre musica, ciò che vivo è uno stimolo. In questo periodo non vivo esperienze in prima persona, dunque ho cercato stimoli interiori. Ho scritto qualche brano, che ho intenzione di pubblicare. Inoltre mi sto dedicando ad un progetto più serio, che spero di concretizzare. Tra i testi che ho composto vi è naturalmente un unico concetto che funge da filo conduttore.
Domanda terrificante: tra le parole che useresti per descrivere il tuo futuro c’è il termine musica?
Non definisco la musica un sogno, bensì una croce: per chi ci crede, per chi vuole diffondere le proprie idee, tralasciando il successo o il guadagno. Non è un sogno, è un’ossessione, la voglia di farlo, la paura di fallire. Nel mio futuro ci sarà sempre musica, una volta che si comincia, non si può smettere. La necessità non termina di essere tale. Vivere di ciò che ami è il sogno di ogni persona, ma non è una sicurezza attuarlo, è per questo che continuo il mio percorso universitario.
Scammer ha dipinto un suo interessante autoritratto e noi gli auguriamo di continuare il suo percorso, di fare della sua musica un megafono per i propri pensieri, sperando che possa arrivare a molte persone.