Sara Gay Forden ed il libro che ha ispirato “House of Gucci”

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Sara Gay Forden

Una storia vera, appassionante e vissuta quella che ha incollato milioni di telespettatori davanti ai media. L’omicidio di Maurizio Gucci, non ha interessato solo l’Italia. La giornalista Sara Gay Forden, ha scritto un libro sulla vicenda, dal quale il film trae il proprio titolo: “House of Gucci.”

Di cosa parla il libro di Sara Gay Forden?

Il libro ripercorre la storia di Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci. Il loro incontro, il matrimonio non ben visto da tutti ed infine, l’uccisione di Gucci. Non a caso, Sara Gay Forden, in copertina ha scritto: “una sensazionale storia di omicidio, follia, glamour ed avidità.” Ma partiamo per gradi dagli arbori della conoscenza di Gucci e della Reggiani. Mettendo insieme anche i dissensi, i rumors che, la coppia, negli anni, ha prodotto. Gucci ha incontrato la futura moglie ad una festa nei primi anni settanta. Figlia di un cameriera e di un camionista, innamorandosene subito perdutamente. La somiglianza spiccata con Elizabeth Taylor, folgorò il suo cuore all’istante, sebbene ci fosse l’ombra del padre Rodolfo, da sempre contrario all’unione. A prescindere da ciò, nel 1972 convolarono a nozze. La coppia divenne col tempo un pilastro della società milanese. La Reggiani, fu denominata “Lady Gucci.” Una donna stravagante, amante del lusso. “Preferirei piangere in una Rolls Royce piuttosto che essere felice in bicicletta.” Asserì una volta l’allora Lady Gucci.

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La morte di Rodolfo Gucci e l’eredità di Maurizio

Alla morte del padre, Rodolfo Gucci, dopo varie peripezie, Maurizio, ottene l’intero controllo dell’impero. Nel 1985 l’uomo iniziò una nuova vita con L’interior designer Paola Franchi. Nel 1995, forse, si comprese che il padre Rodolfo non avesse tutti i torti poiché, Maurizio Gucci, fu ucciso da tre colpi di pistola sparati da mani inesperte. Un portiere notturno, si vantò di aver ucciso Gucci e, la polizia cominciò ad indagare. Erano già passati due anni ed il caso, sembrava aver ricevuto la svolta che ci si aspettava da tempo. I complici in totale furono quattro: Pina Auriemma, Benedetto Ceraulo, Orazio Cicala, Ivano Savioni. Tutti orchestrati da un’unica donna: Patrizia Reggiani. La donna scontò 18 anni in carcere per essere stata la mandante dell’omicidio dell’ex marito. Temendo di perdere l’eredità. Una donna legata ai soldi, come Rodolfo aveva al tempo, ben pensato.

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