Una serata, la terza del Festival di Sanremo 2022, in cui si sono esibiti tutti i cantanti in gara. Vediamo com’è andata.
Giusy Ferreri
Aveva chiuso la prima serata, apre la terza. È una Giusy Ferreri elegante ed emozionata quella che sale sul palco dell’Ariston. Con lei il fedele megafono nautico, compagno di viaggio che sembra osteggiare l’esibizione più che aggiungere quel quid in più. La Ferreri fa il suo lavoro e lo fa bene, ma la sua “Miele” non lascia il segno. Voto 5,5.
Highsnob & Hu
Oltre che cantarlo, gli Highsnob & Hu inscenano il testo della loro “Abbi cura di te”. L’outfit e il copione sono quelli della precedente esibizione e tutto si compie come un déjà vu che non vorremmo rivivere. L’abbraccio conclusivo è forse la cosa più bella dell’esibizione: la diapositiva felice di un momento che rincorriamo da due lunghi anni. Voto 5.
Aka 7even
Completo rosa e camicia bianca, il giovane Aka 7even porta al Festival di Sanremo 2022 un brano dalle tinte che rasentano quelle del suo outfit. “Perfetta così” è una storia d’amore che incita ad amarsi per come si è e a non inseguire il fantasma di chi vorremmo essere. Non appare molto in forma, vocalmente parlando, ma alla galleria dell’Ariston non frega più di tanto: sono tutti in piedi a ballare. Voto 5.
Massimo Ranieri
Ne conosciamo l’intensità e la caratura artistica, che sfoggia con la sicurezza del veterano che ha combattuto tante battaglie e ne ha vinte altrettante. Centrato vocalmente e nell’interpretazione, la sua “Lettera al di là del mare” è una canzone che narra la fuga, il viaggio e l’approdo sulle coste di un nuovo continente. Ranieri ci racconta questa storia e noi siamo lì ad ascoltare, seduti a gambe incrociate, come bimbi che ascoltano una triste favola della buonanotte. Voto 6.
Dargen D’amico
“L’altra volta mi hai messo i Maneskin, stavolta mi hai messo Ranieri. Vuoi farmi sfigurare?” Esordisce così Dargen D’amico, rimproverando scherzosamente Amadeus per la posizione in scaletta, ma il problema non è tutto lì. La sua “Dove si balla” non arriva e forse anche lui ne è consapevole, perché deve scendere in platea per coinvolgere il pubblico. Voto 4,5.
Irama
Si vede che ha voglia. Ce l’hanno tutti quelli in gara, ma lui ne ha un po’ di più perché l’ultima volta era chiuso in una camera d’albergo, a guardare la propria esibizione registrata in teatro. Quella che porta sul palco dell’Ariston è una canzone che vale la pena ascoltare, dal testo intenso e sincero, come gli sguardi che Irama riserva alla platea e al teatro tutto. Voto 6,5.
Ditonellapiaga e Rettore
La Rettore lascia spazio alla sua figlioccia, che apre l’esibizione, poi subentra e si scatena. Ha gli occhi luminosi di chi su quel palco vorrebbe dichiararci la residenza e si diverte come fosse in un villaggio vacanze. La “Chimica” tra lei e Ditonellapiaga è travolgente e raggiunge il suo acme nell’energico ritornello. Performance vocale da accordare. Voto 5,5.
Michele Bravi
Il suo outfit rimanda al vortice rosso di una rosa. Fa commuovere Drusilla Foer e si immerge nell’atmosfera suggestiva del suo “Inverno dei fiori”. Comincia così così e si riprende nella seconda parte. Voto. 5,5.
Rkomi
Look da biker e faccia da schiaffi, Rkomi porta a Sanremo 2022 una canzone che mescola generi musicali con una coerenza difficile da ottenere se non hai a monte le idee chiare. Il brano è “Insuperabile”, la performance di Rkomi un po’ meno. Voto 4,5.
Mahmood & Blanco
Che la canzone piaccia, e anche tanto, è ormai un dato di fatto. Il carisma di entrambi non è in dubbio, le doti vocali neanche, e l’esibizione live è buona come la precedente. Talmente buona che i due si riprendono la vetta della classifica. Voto 7.
Gianni Morandi
La canzone che Jovanotti ha scritto per lui gli sta un po’ stretta e, più che rinnovarlo, rischia di snaturarlo. L’entusiasmo da teenager con cui affronta l’esibizione non basta. Voto 5.
Tananai
La sua non è un’esibizione memorabile. Difficile trovare qualcosa da salvare. Si muove molto sul palco e non trova la giusta quadra. La porta a casa solo perché non può fare altrimenti. Voto 4.
Elisa
Dobbiamo aspettare un po’ e struggerci nell’attesa, ma lei ci ricompensa ampiamente. Nel suo abito bianco somiglia alla Galadriel di J.R.R. Tolkien e quando arriva porta con sé una luce magica, la stessa che la nobile elfa dona poi a Frodo Baggins. Comincia a cantare e la luce si espande, esplodendo in una galassia ricca di stelle e pianeti. Provate a trovare una sbavatura nella sua esibizione se ci riuscite. Voto 8.
La Rappresentante di Lista
“Non so cosa salvare”. Così recita il testo del brano che La Rappresentante di Lista porta sul palco dell’Ariston. Trasformiamola in una domanda: “Cosa salvare dell’esibizione de La Rappresentante di Lista?” Molto poco è la risposta. Voto 4,5.
Iva Zanicchi
Con lei sembra di tornare indietro nel tempo, a quando la tv era in bianco e nero e Baudo presentava il Festival di Sanremo. Il contrasto con le esibizioni precedenti è stridente, forse troppo. Voto 4,5.
Achille Lauro & Harlem Gospel Choir
Li aspettavamo trepidanti. Nessun tentativo di inimicarsi la curia di Sanremo, stavolta. Lauro mette in tasca l’auto-idolatria pagana della prima serata e ci regala un’esibizione pacata. Piccolo brivido quando sbottona i calzoni e manda una mano a indugiare lì, pericolosamente vicino all’inguine. Poi si accorge che è un po’ troppo, persino per lui, e la ritira. Occasione mancata. Voto 5.
Matteo Romano
È un giovane leone. Il modo in cui questo diciannovenne affronta il palco più importante d’Italia è ammirabile e muove un po’ di invidia. La sua esibizione è pulita, grintosa e degna di plauso. Voto 6.
Ana Mena
Quello che la Hannah Montana spagnola porta sul palco del Festival di Sanremo 2022 è un brano dal ritmo latino, che ruota intorno al tema dell’attesa. La canzone si intitola “Duecentomila ore”, ma per fortuna la sua esibizione dura molto meno. Voto. 4.
Sangiovanni
La sua “Farfalle” è una canzone dal testo semplice e diretto, che arriva al dunque senza troppi fronzoli. Lui ci mette del suo e porta a casa un’esibizione tutto sommato pulita, alla quale manca però una spinta. Voto 5,5.
Emma
“Ogni volta è così” punta il dito contro i giudizi, parla d’amore e della condizione delle donne. L’intenzione di Emma è puntare un faro sul maschilismo che, come un lenzuolo scuro, toglie luce e soffoca i bisogni delle donne. L’esibizione scorre via senza patemi e senza particolari entusiasmi. Voto 5.
Yuman
Vincitore di Sanremo Giovani, l’esordiente di origine capoverdiana si prende il palco e urla il proprio mantra alla platea. La felicità è il baricentro dal quale Yuman irradia la propria gioia di vivere. Si vede che s’è lasciato la tremarella dell’esordio alle spalle: la sua esibizione è un rettilineo con nessuna sbandata. Voto 6,5.
Le Vibrazioni
Il brano parla di eccessi, occasioni perse e fallimenti che ti piegano la schiena. La cosa importante è conservare l’amore e il rispetto per quel che siamo. Il tutto legato a un tema rock che rende peculiare il sound de Le Vibrazioni. Poco o niente di nuovo rispetto alla scorsa esibizione, che comunque non aveva entusiasmato. Voto 5.
Giovanni Truppi
Si becca i complimenti a freddo di Drusilla Foer, che ammette candidamente: “È uno dei miei artisti preferiti”. La sua “Tuo padre, mia madre, Lucia” è un brano che si fa notare e funge da spartiacque. Truppi è “il” cantautore di questo Festival di Sanremo 2022 e il più quotato per la vittoria del Premio della Critica. Voto 6.
Noemi
Elegante e bellissima, guadagna il centro del palco e tira fuori la grinta. “Ti amo non lo so dire” è una canzone d’amore che parla di fragilità e paure. L’amore è una forza grande e di difficile comprensione, che spaventa anche i cuori più impavidi. Noemi dà voce alla paura che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita e canta l’unica risposta: il coraggio. “La parola è come un proiettile”, recita il testo. La voce di Noemi, invece, è come una bomba a mano. Voto 7.