Giusy Ferreri: “Miele e il dualismo dell’anima”

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Giusy Ferreri, cover Miele

Nella conferenza stampa di oggi, Giusy Ferreri ha parlato del singolo “Miele” e dell’album “Cortometraggi”.

Giusy Ferreri: “Miele” è stata la scelta giusta?

“Miele” è il singolo estratto da “Cortometraggi” con cui Giusy Ferreri partecipa al Festival di Sanremo 2022. Un brano dalle sonorità retrò, che la Ferreri ha portato in scena durante la sua esibizione anche attraverso l’uso di un megafono nautico. “L’utilizzo del megafono nautico”, dice la Ferreri, “è il modo migliore per riprodurre l’effetto grammofono che si sente nell’album”. E a proposito del pezzo, la Ferreri l’ha definito un “primo esperimento” ed “un tentativo di portare in scena qualcosa di diverso, differente dai brani dei precedenti Sanremo ma che potesse mantenere un alone di orecchiabilità”. Un pezzo scelto con oculatezza, che secondo la Ferreri arriva grazie ad un “linguaggio diretto e semplice” e che secondo la Ferreri era il brano ideale da portare in gara.

Giusy Ferreri: “Due anime contrastanti”

Il videoclip di “Miele” mostra in maniera lampante ciò che il testo veicola. Si tratta di un concetto tanto semplice quanto complesso: tutti noi viviamo una dualità interiore. “Devo dire che è una cosa che riconosco in me da tantissimo tempo”, ha detto Giusy Ferreri. “Ed è una cosa alla quale mi approccio meglio adesso. La vivo con maggiore consapevolezza, ecco. Sono riuscita a trovare una maggiore armonia tra le due anime contrastanti”. Ed è un concetto, quello dell’anima divisa, che si ripropone in diverse salse anche in altri pezzi dell’album “Cortometraggi”. “La forma del tuo cuore” è uno di questi. Si tratta di un brano dai toni più cupi, che riporta in auge il tema dell’autoanalisi e dell’autocritica già suggeriti da “Miele”. “Ma ce ne sono tanti”, dice la Ferreri.

“Cortometraggi”

“C’è un pezzo bellissimo che mi ha donato Marco Masini e che si intitola ‘Il diritto di essere felice’”, dice Giusy Ferreri parlando dell’album di prossima uscita “Cortometraggi”. “Sono tanti piccoli film che hanno qualcosa da raccontare di molto intenso e mai banale. C’è per esempio ‘Cuore sparso’, che ha la firma di Giovanni Caccamo e che parla di un cuore che si identifica nella vita quotidiana, nelle vicende familiari ma anche rapito dal mondo esterno”.

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