Giovanni Truppi e Vinicio Capossela a Sanremo

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Giovanni Truppi e Vinicio Capossela cover

Stasera, nella serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo 2022, Giovanni Truppi eseguirà “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André con Vinicio Capossela.

Giovanni Truppi e Vinicio Capossela: che brano hanno scelto per la serata delle cover?

Stasera Giovanni Truppi e Vinicio Capossela canteranno al Festival di Sanremo Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André, brano tratto da Storia di un impiegato, l’album più politico del grande cantautore genovese. Insieme ai due artisti, a sorpresa, arriva un altro ospite: lo storico musicista e produttore, nonché collaboratore di De André, Mauro Pagani. “Ho scelto questa canzone perché credo nelle sue parole e me ne sento rappresentato”, spiega Truppi. “Credo fortemente, come dice De André, che siamo tutti coinvolti, anche perché siamo collegati tra noi più di quanto riusciamo a realizzare. Ce lo dicono la biologia e la fisica, ce lo ha detto Jung e ce lo dicono la storia e l’economia”.

Giovanni Truppi e Vinicio Capossela uniti dall’ammirazione per De André

A proposito del duetto, Truppi aggiunge: “Vinicio è uno degli artisti che ammiro di più, oltre che per le sue opere, per la postura che ha da sempre nell’ “edificarle” e, da questo punto di vista, non mi viene in mente un altro cantautore più vicino di lui a Fabrizio De André. Ho sempre desiderato collaborare con lui e, pur non avendo mai immaginato di farlo in un’occasione del genere, ho pensato che fosse importante ‘coinvolgerlo’ ora. Credo che abbia accettato e sia dei nostri perché la sua sensibilità ha colto lo spirito dell’iniziativa”.

“Mi è sembrato naturale accogliere l’invito di Giovanni Truppi”

“Truppi è un artista fedele alla sua idea di musica e mi piace il modo in cui interpreta il ruolo del cantautore”, dice Vinicio Capossela. “Mi è sembrato naturale accogliere il suo invito. […] La musica è una lunga fila di gente che si passa il secchio per spegnere un fuoco lontano e ho pensato che potevo dare una mano a passare il secchio. Inoltre mi è piaciuta la rivisitazione che Giovanni mi ha proposto de Nella mia ora di libertà, probabilmente la più forte canzone mai scritta sul tema del carcere. Una canzone di grande radicalità che sottolinea come non ci sia possibilità di conciliazione tra detenuto e detentore”.

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