In questo periodo ricco di problemi oggettivi, in cui siamo tutti reduci da 2 mesi di quarantena, le opere d’intrattenimento di vario tipo sono state per molti una manna dal cielo per ingannare il tempo e creare una parvenza di normalità. In particolare, mentre per quanto riguarda i film e le serie è stato chiaramente impossibile girare nuove opere (anche se non sempre… qui per approfondire), con la musica gli artisti possono ancora incidere da casa e condividere il materiale fra loro in modo da rifinire le canzoni, o ancora esibirsi da casa attraverso dirette social o speciali televisivi. Questo va chiaramente a sommarsi a tutto il materiale rilasciato in precedenza, creando una grande base di cui tutti possiamo fruire in questo momento. Ma qual è il ruolo effettivo della musica in quarantena? Uno studio francese lo rivela.
Lo studio di Wiko sul ruolo della musica in quarantena
Di seguito quanto riportato dallo studio:
Wiko, brand franco-cinese di telefonia, sempre attento a cogliere le tendenze e i fenomeni del momento, ha voluto scoprire – grazie a un sondaggio condotto all’interno della sua community di Instagram – quale fosse stato il ruolo della musica durante la quarantena: l’88% la ritiene una vera e propria “medicina per l’anima” per affrontare le giornate più difficili. Un dato che trova riscontro anche alla domanda diretta “ascolti più musica quando sei felice o triste?”: ben il 60% ha confermato che si abbandona alle proprie playlist quando è giù di umore.
Anche il tempo speso ascoltando musica è aumentato: per il 65% sono almeno 3 le ore al giorno accompagnate da un piacevole sottofondo musicale. Perché durante questo lockdown si è preferito ascoltare la musica a un volume più contenuto, principalmente per rilassarsi e distendersi (56%), piuttosto che per scatenarsi e sfogarsi (44%). Ma una risposta, più delle altre, ha interessato Wiko. Oggi è lo smartphone lo strumento attraverso il quale passa la grande maggior parte della musica quotidiana. Lo sostiene il 77% dei rispondenti.