La PFM annuncia una nuova data, l’ultima, del tour PFM canta De André. Si terrà Il prossimo 31 dicembre e le prevendite saranno disponibili da oggi su Ticketone.
PFM canta De André: dove l’ultima data?
L’ultima data del PFM canta De André tour si terrà alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Alla band capitanata da Franz Di Cioccio si uniranno due ospiti: il tastierista Flavio Premoli, membro fondatore della PFM, e Michele Ascolese, storico chitarrista di Fabrizio De André. Il tour prende le mosse da un vecchio album live della PFM, pubblicato nel 2008, in cui la band ripropone brani del cantautore genovese mettendoci del proprio. Per chi non conoscesse la PFM, si tratta di una band tutta italiana nata nel 1971. Il loro rock è arrivato sino agli Stati Uniti, arrivando sino alle classifiche Billboard.
La band prima del PFM canta De André tour
La PFM (Premiata Forneria Marconi) è una rock band italiana. Appartiene alla scena del progressive rock, come i Genesis o i Pink Floyd, tanto per intenderci, ma ha saputo evolvere il proprio stile nei decenni seguenti grazie alle notevoli doti tecniche dei suoi musicisti. Alla fine degli anni sessanta il rock stava evolvendo e attingeva da altri generi musicali. Il progressive rock, che in Inghilterra stava espandendosi, richiedeva grandi doti strumentali e tecniche. L’idea di questo genere musicale stava nel comunicare attraverso l’uso degli strumenti. La tecnica al servizio delle emozioni. Siamo agli inizi, quando la band non aveva ancora in mente quel meraviglioso album live intitolato PFM canta De André.
L’evoluzione della PFM
L’incontro dei quattro musicisti con il violinista e flautista Mauro Pagani è la molla che fa scattare qualcosa. La band inizia a sviluppare un proprio stile, prendendo spunto anche da band come i Jethro Tull e i King Crimson. All’epoca in cui Pagani fece il suo ingresso si chiamavano Krel. Il cambio del nome arriva con il passaggio ad un’etichetta indipendente. Col nuovo nome, la PFM comincia ad aprire i concerti di band straniere qui in Italia, tra cui Deep Purple e Yes. E viste le premesse, non potevano che esplodere nel meraviglioso miscuglio d’arte e musica che sono diventati.