Peter Quill combatte la violenza: ecco come

Ecco una novità degna di nota e perché la riteniamo così importante

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Peter Quill

Lo spettacolo è di per sé una delle forme d’arte per eccellenza. Grazie alle sue sfumature, riusciamo a guardare il circostante con occhi diversi. A vivere il nostro fluire in maniera differente. Esistono tuttavia alcuni lati che ancora sono celati nell’ombra. Per fortuna, sembra che le cose stiano cambiando. E in meglio. A confermarcelo è Peter Quill, protagonista di “Guardiani della Galassia”.

Qual è la novità che contraddistingue Peter Quill?

Non si tratta di alcuna novità di gossip. Piuttosto, siamo di fronte a una scelta consapevole. Quella di mostrare una sfumatura naturale dell’umanità. La quale, però, è costellata di pregiudizi e giudizi. Rendendola fonte di discriminazione e disagio. Si sa, ancora oggi si tende a fare differenza fra un orientamento sessuale e l’altra. O fra un orientamento amoroso e l’altro. Dunque, è bene parlarne. È fondamentale che anche i giganti dello spettacolo si mobilitino. Al fine di fermare la discriminazione. La violenza che ancora oggi contraddistingue la società. Ecco che dunque Peter Quill si scopre bisessuale. E coinvolto in una relazione poliamorosa.

Poliamore e bisessualità: qual è la differenza?

Ancora oggi, si tende a fare confusione fra questi termini. Dunque, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. Si definisce bisessuale una persona che prova attrazione sessuale per più di un genere. Invece, un individuo poliamoroso può innamorarsi di più di una persona in contemporanea. Fino a intraprendere una relazione con più di un/a coinvolto/a. Nel caso di Peter Quill, lo troviamo in un rapporto d’amore con due diversi personaggi. Si tratta di Aradia e Mors. Fra di loro, potremmo scorgere un’attrazione che va molto più in là dell’estetica. Anche la Marvel riesce a mettere in scena un amore autentico. Privo di fronzoli e congetture. Per quanto “Guardiani della Galassia” sia ambientato in un mondo fantascientifico, possiamo comunque affermare che i legami fra i suoi protagonisti sono autentici. E Peter Quill ne è la conferma.

L’importanza di parlarne

Esiste uno stereotipo ancora troppo in voga all’interno della nostra società. Quando si parla di persone facenti parte della comunità LGBTQ+, si tende a parlare d’ostentazione. “Io non ho niente contro le persone gay. Basta che non si mostrino in pubblico e amino chi gli pare a casa loro”. Questo è ciò che affermano molte persone. E il guaio è che queste sono convinte che le parole da loro pronunciate non siano per nulla omofobe e discriminatorie. Vogliamo renderci conto che, al contrario, portare avanti questa mentalità è estremamente pericoloso? Proviamo a ragionare. Immaginiamo di essere coinvolti in una relazione eterosessuale. Potremmo mai accettare che qualcun altro c’imponga di non tenersi per mano in un luogo pubblico? Di non poter dimostrare affetto verso il/la nostro/a amato/a se non all’interno delle nostre mura domestiche?

La risposta, verosimilmente, è negativa. Dunque, perché dovremmo far finta che ciò vada bene per due persone omosessuali? Dobbiamo piuttosto comprendere che l’amore non ha genere. Non coinvolge sessi, ma solo esseri viventi. Peter Quill è l’esempio di come questa mentalità stia finalmente venendo a galla. Il mondo dello spettacolo ha un ruolo chiave per quanto riguarda la sensibilizzazione. Mostrare sul grande schermo la bisessualità e l’omosessualità, permette, finalmente, di normalizzare questi lati umani. Già di per sé normali, ma che agli occhi di molti risultano ripugnanti. E non solo. Si tratta anche d’infondere coraggio a chi reprime il proprio orientamento sessuale o romantico. Provocando a se stesso sofferenze non di poco conto. Dunque, ciò che ci possiamo augurare, è che altri produttori seguano lo stesso esempio. E che prendano vita molti altri Peter Quill.


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