Orange “taverna italica” e Rota Temporis, l’intervista

L'Abruzzo e i suoi artisti

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Esistono dei generi musicali che appassionano milioni di persone in tutto il mondo ma che non essendo propriamente commerciali non sono conosciuti dalla maggioranza. E’ un vero peccato poichè esistono molti gruppi, cori, artisti di generi come il medioevale, rinascimentale, barocco, celtico ma anche metal, che vale la pena di conoscere.

Partendo da questi ultimi generi che sono mie grandi passioni, sono andata alla ricerca ed ho scoperto alcuni artisti che voglio presentarvi. L’Abruzzo è una regione ricchissima di musicisti di ogni tipo ma anche di luoghi dove poterli incontrare e vederli in concerto. Per questo partirò presentandovi un locale, L’Orange ( https://www.facebook.com/orangetavernaitalica/ ) che si trova a Pescara, in Abruzzo appunto.

Gestito attualmente da tre ragazzi: Mariangela De Salvia, Mattia Iommarini e Giampaolo D’Angelo, già esistente da circa 12 anni è diventato un luogo di aggregazione e ritrovo per tutti gli amanti e simpatizzanti del genere heavy metal, ma non solo. Si tratta infatti di un locale gestito da veri e propri artisti con la passione della musica metal, della musica medioevale, delle rievocazioni storiche.

Intervista a Rota Temporis

Ho colto l’occasione per intervistare due dei gestori, uno dei quali, Mattia Iommarini in arte Mattia Helka, suona in un gruppo, i Rota Temporis (https://www.facebook.com/rotatemporisofficial/) che fanno genere medioevale e che avvalendosi di cornamuse e percussioni, di abiti storici molto pittoreschi da loro ideati, riescono a creare uno spettacolo favoloso.

Ma iniziamo da Mariangela de Salvia che ci parlerà del locale, dei progetti artistici che hanno in comune lei e Mattia ecc…

Francesca Luisi: Allora Mariangela, com’è nato il progetto Orange e perchè?

Mariangela De Salvia : Tieni in conto che l’Orange è sempre stato per noi una sorta di seconda casa, perchè alla fine i cosiddetti “metallari d’Abruzzo” hanno pochi posti dove ascoltare questo tipo di musica o partecipare a live e soprattutto non ci sono molti locali dove si instaura un rapporto di amicizia tra i gestori ed il cliente. Perchè difficilmente quando tu vai in un locale la prima cosa che fai è metterti a chiacchierare col gestore, chiedergli di farti ascoltare una canzone in particolare ad esempio è come essere a casa.

Francesca Luisi: Poi noi siamo pure parecchio esigenti diciamocelo, mi ci metto anche io come cliente, che vi faccio continue richieste.

Mariangela De Salvia : Ma in realtà è bello così è come se fosse tutta una grande famiglia, noi siamo crescuti in questo ambito. Pensa che la gestione dell’Orange ogni volta che qualcuno se lo voleva togliere ha sempre toccato le corde del cuore di tutti e quindi qualcuno del gruppo stesso se l’è sempre ripreso.

Francesca Luisi: Quanti anni sono che esiste questo locale? E si è sempre chiamato Orange?

Mariangela De Salvia : Il locale esiste dal 2006 e si è sempre chiamato così, inizialmente era Orange Rock.

Francesca Luisi: Perchè Taverna Italica?

Mariangela De Salvia : Io Mattia e Giampaolo che siamo i gestori, abbiamo apportato questa piccola modifica, visto che siamo sempre stati appassionati di tutto ciò che riguarda la storia dell’Abruzzo e delle popolazioni che esistevano prima, infatti facciamo anche parte di gruppi di rievocazione storica. L’idea ci venne un’estate in particolare, nella quale ci ritrovammo a leggere un libro che si chiama Viteliù e parla delle origini dei sanniti, celebrando il fatto che il sentimento di unità è qualcosa che esisteva già all’epoca, anche se poi si è concretizzato centinaia di anni più tardi.

Francesca Luisi: I sanniti sono le popolazioni del luogo?

Mariangela De Salvia : No i sanniti in realtà stavano più verso il Molise, da noi c’erano i Vestini e i Marsi in base alla zona. Comunque tornando a Viteliù, si pensa che sia il termine dal quale è nata poi la parola Italia. Il libro lo abbiamo esposto in bacheca qui nel locale e abbiamo creato tutto questo proprio per celebrare le origini dei popoli abruzzesi.

Francesca Luisi: Come mai avete deciso di accostare questo tema alla musica metal?

Mariangela De Salvia : In realtà non siamo i primi ad averci pensato, questa cosa è stata iniziata dai Draugr la cui frase di una canzone è esposta qua fuori (Il loro eco ora giunge a noi moderni guerrieri dagli antichi ideali), son stati loro i primi a mescolare il metal, folk e pagan con la storia delle popolazioni italiche.

Francesca Luisi: Pare che tutti gli amanti del metal amino un po’ tutte queste cose, vero?

Mariangela De Salvia : Ma si siamo tutti un po’ epici un po’ guerrieri.

Francesca Luisi: So che avete molte idee, quali sono i vostri progetti per il futuro del locale?

Mariangela De Salvia: Per ora ti posso solo dire che cambieremo un poco la faccia al locale, purtroppo non siamo stati compresi da tutti nella scelta del genere… Abbiamo quindi deciso di cambiare per una motivazione commerciale, ma che che crediamo sarà comunque apprezzata. Diciamo che sarà per la prossima stagione e che ci metteremo un pizzico di magia…

Francesca Luisi: Un pizzico di magia… Che curiosità! So che spesso avete ospitato nelle vostre serate gruppi di una certa qualità anche abbastanza conosciuti…

Mariangela De Salvia: Vero, poi ci sono anche molti gruppi della zona. Tra i migliori gruppi che abbiamo qui sulla scena ad esempio ci sono i Selvans, ma anche Atavicus e molti altri…

Francesca Luisi: Bene intervisterò sicuramente anche loro in futuro. Oltre alla gestione dell’Orange mi sembra di aver capito che sei un’artista, una cantante, ma che ti muovi su una scena molto diversa da quella che è il panorama metal.

Mariangela De Salvia: Si in realtà canto e faccio spettacolo con un’orchestra “Le Pepitas”, che fanno musica leggera. Pensa che in una serata arrivo anche a fare 27 cambi d’abito, inoltre insegno canto. Insomma la cosa che faccio principalmente durante la giornata è cantare.

Francesca Luisi: Mi sembra fantastico! Altre sorprese?

Mariangela De Salvia: Si un progetto che partirà a settembre, si tratta di un genere metal orchestrale, la tematica è particolare perchè è un concept, c’è una storia all’interno della quale ci sono dei personaggi, quasi come un telefilm messo in musica. E’ un progetto partito da me che ho poi coinvolto altre persone tra cui Mattia Helka e Hyàkrisht che suona con Selvans, Black Faith e Eyelessight.

Francesca Luisi: So che amate partecipare a rievocazioni storiche. Parlami di Campo Marzio.

Mariangela De salvia: E’ nato sempre dalla nostra passione di fare appunto rievocazione, ci parlarono di questo famigerato Campo Marzio, che si faceva solo nelle Marche. Approfondendone la conoscenza capimmo che potevamo passare dal semplice vestirci a tema e fare la marcia con le armi al vivere in un accampamento storico per 4 giorni e andare a combattere. Lo vivi in maniera molto intensa, il campo, l’aggregazione, siamo tutti vestiti storici, abbiamo spade e scudo, lance, giavellotto, archi. Si tratta di un vero e proprio sport infatti ci alleniamo, ognuno con la propria arma e nella propria disciplina tutte le settimane.

Francesca Luisi: In ultimis, Viola Versinthe, il tuo nome Facebook ma anche di Instagram è il tuo nome d’arte? E com’è nato?

Mariangela De Salvia: In realtà non lo utilizzo come nome d’arte anche se in molti mi conoscono con questo nome. Nasce comunque dal mio nome preferito che è Viola, unito alla parola Versinthe che è un tipo particolare di assenzio.

Francesca Luisi: Ti ringrazio Mariangela adesso passiamo a Mattia ed ai Rota Temporis.

I Rota Temporis ( http://www.rotatemporis.com/ ) nascono nel 2007 dall’unione di artisti provenienti da diverse parti dell’Abruzzo (L’Aquila, Sulmona, Pacentro, Pescara) e provenienti da diversi campi artistici e del mondo dello spettacolo come musica e cinema, con la passione per la musica storica e medievale.

Il gruppo unisce tonalità appartenenti a varie culture ad una forma di spettacolo molto scenico e coinvolgente, anche per un pubblico non abituato alla musica antica.

I costumi, molto appariscenti, sono studiati, progettati e realizzati dagli stessi membri della band con l’aiuto delle Sarte e degli artigiani di Sulmona e della Giostra Cavalleresca.
Il repertorio proposto spazia dalle melodie del periodo Medievale, fino ai brani tratti da raccolte rinascimentali, oltre che delle ballate di band come i Corvus Corax, Furunkulus, Cultus Ferox ri arrangiate e accompagnate da gruppi di danza storico/rinascimentali.

Francesca Luisi: Ciao Mattia parlami di Rota Temporis.

Mattia Helka: Ciao Francesca, diciamo che dapprima era un gruppo di ragazzi appassionati di fantasy e medioevale, che si divertivano e facevano spettacoli con le armi, quindi non è nato come progetto musicale. Poi questi ragazzi andarono a vedere un concerto dei Corvus Corax, una medieval metal band tedesca e si appassionarono a questo genere musicale, insomma comprarono delle cornamuse e iniziarono a suonare. Da autodidatti.

Francesca Luisi: Bellissimo, inoltre non deve essere uno strumento facile, e quali sono gli strumenti principali?

Mattia Helka: Cornamuse e percussioni.

Francesca Luisi: Dove e come vi esibite?

Mattia Helka: Più che altro feste e cortei medioevali. Concerti veri e propri da palco ne capitano pochi, quest’anno ne faremo un po’, uno sicuramente al Bundan celtic festival, comunque ci muoviamo in Italia e in Germania soprattutto, inoltre Austria e lo scorso anno anche in Spagna a Ibiza. Siamo stati anche al torneo cavalleresco di Kaltenberg in Germania, si tratta della più importante festa medioevale in Europa.

Francesca Luisi: Avete partecipato ad alcuni contest importanti giusto?

Mattia Helka: Si Italia’s got talent nel 2015 (potete vedere il video: http://italiasgottalent.it/showvideo/239720/rota-temporis-medieval-band-a-igt/23-04-2015/) e Tu si que vales dove portammo uno spettacolo di magia che si sarebbe dovuto fare a Gardaland ispirato a Mad Max, ma purtroppo fu visionato ad una settimana dalla data dalla commissione e censurato perchè ritenuto troppo violento.

Francesca Luisi: Caspita Mad Max! Va bene Mattia ti ringrazio molto per la disponibilità a presto.

Mattia Helka: Grazie a te Francesca.

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